«Some girls are bigger than others», cantavano gli Smiths. Alcune ragazze sono più grandi di altre, come si legge anche nella bio del profilo Instagram da oltre mezzo milione di follower della top model Paloma Elsesser.
È anche grazie al suo lavoro, e a quello delle altre splendide modelle come Precious Lee, Alva Claire, Tess McMillen, se la moda plus size, settore a lungo trascurato da designer e brand, oggi si prepara alla sua rivincita: dopo decenni di totale assenza di rappresentazione di corpi “più grandi”, sembra finalmente che le cose stiano cambiando.

Tuttavia, per quanto sia grandioso vedere nuove fisicità camminare su passerelle prestigiose – impossibile non citare l’Haute Couture ss22 di Valentino – e posare su cover influenti, a osservare il quadro più da lontano, va ammesso quanto la moda abbia ancora un problema con queste taglie. Perché alcune ragazze – e ragazzi – sono più grandi di altri, eppure trovare capi che superino la XL italiana è il più delle volte un’impresa impossibile.

Anche quello attorno alla rappresentazione dei big body nella moda è un dibattito aperto: «Penso che le persone plus size non siano state fotografate né capite abbastanza. Siamo stati usati come prop, con addosso abiti strettissimi semplicemente nudi per mancanza di indumenti della nostra taglia, solo per aggiungere una quota di diversità al brand di turno», racconta a Cosmopolitan Italia Ed Mendoza, artista vincitore del L’Oréal Professionnel Creative Award che trasforma la sua esperienza di persona plus size di origini caraibiche e peruviane in un menswear inclusivo. Come lui altri creativi stanno provando a cambiare le regole di un sistema spesso fautore di diversity washing, e lo fanno attraverso la potenza dei loro progetti, unici, ecoresponsabili, dedicati ai corpi che vestono grandi.

Paloma Elsesser x Miaou

Per l’ss22, la top model del momento ha collaborato con il brand losangelino per creare una capsule di 54 pezzi in ogni taglia, fra corsetti, gonne, abiti dalle stampe vivaci e forme sensuali.

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paloma elsesser//Instagram

Marco Rambaldi

Il fashion designer bolognese non ha bisogno di presentazioni poiché la sua moda che oltrepassa i limiti di genere e di taglia ha conquistato fashion system e stampa internazionale in meno di 5 anni.

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Yitty

È la linea shapewear con la quale la pop star Lizzo celebra la filosofia di self-love e body positivity che l’ha resa famosa. Disponibile dalla taglia XS alla 6XL, Yitty presenta bralette, tute, leggings e body in silhouette eleganti e tessuti in microfibra super lucenti, colorati e modellanti.

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Berriez

Lo shopping second hand non è inclusivo verso le taglie grandi, ma Emma Zack, proprietaria del negozio vintage newyorchese Berriez, nato nel 2019, sta contribuendo a cambiare questa situazione.

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LATTE The Label

Fondato da due amiche, Sonia Benassi e Giorgia Ferrais, Latte è un brand di intimo basic basato su un approccio etico e consapevole: «La nostra lingerie è pensata per stare bene davvero su tutti i corpi. Non ci basta mettere in campagna pubblicitaria una modella plus», spiegano.

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Ester Manas

Definito dal New York Times «il brand più size-inclusive della fashion week», il marchio belga ha illuminato Parigi con la sua passerella sensuale popolato da modelle di ogni taglia.

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Ed Mendoza

Si è appena laureato a Central Saint Martins ma il suo menswear in taglie grandi ha già fatto il giro il mondo. «Mi interessa chi indossa i miei vestiti e come si sente grazie a loro», ha raccontato a Cosmopolitan Italia.

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