Intervista: Marianna Vitale e la sua zuppa di fagioli, murici e funghi cardoncelli
Intervista con ricetta: Marianna Vitale e la sua zuppa
Marianna Vitale è una giovane chef stellata ma anche una vera Cosmogirl ad honorem! Leggi cosa ci ha raccontato e prova la sua buonissima zuppa di fagioli.
Giovane, carina e… tutt'altro che disoccupata: Marianna Vitale è una chef napoletana che a poco più di 30 anni ha già conquistato l'ambitissima stella Michelin con il suo ristorante SUD. Ho avuto il piacere di conoscerla in occasione della Audi Chef's Cup Südtirol 2014 che ho seguito come ospite della Maison d'orologeria Eberhard & Co.
Marianna ha sempre avuto un sogno: quello di lavorare in cucina e di aprire un locale tutto suo. Ecco come è riuscita a centrare l'obiettivo, arrivando ben oltre le sue stesse aspettative!
Oggi sei una chef di alta cucina affermata e riconosciuta ma il tuo è un curriculum molto diverso da quello che ci si aspetta: hai fatto il liceo linguistico e ti sei laureata in lingua e letteratura spagnola.
Avrei voluto fare l'istituto alberghiero ma la mia mamma mi ha convinta a seguire un programma di studi più tradizionale: questo percorso, apparentemente così diverso dalla mia vita attuale, in realtà mi ha permesso di diventare quella che sono oggi. La formazione accademica mi ha donato struttura, disciplina e spirito di ricerca ma anche una visione poetica della vita, grazie all'approfondimento della letteratura spagnola. E tutti questi aspetti mi sono tornati estremamente utili nel momento in cui ho deciso di trasformare la passione per la cucina in un lavoro vero!
Cos'è successo dopo la laurea? Quando hai deciso che avresti davvero provato a realizzare il tuo sogno?
Dopo gli studi ho fatto tanti lavoretti, come spesso accade ai neo laureati: dalla segretaria in un'agenzia pubblicitaria all'accompagnatrice turistica in Spagna a un'infinità di tirocini… ma il fuoco covava sotto le ceneri: a un certo punto mi sono resa conto del fatto che, qualunque fosse la mia occupazione del momento, non riuscivo a evitare di "infilarci" la gastronomia. Ad esempio, quando si trattava di indicare ai turisti le migliori attrazioni del luogo la prima cosa che consigliavo erano i ristoranti! Alla fine ho deciso di buttarmi: sono sempre stata ai fornelli, sin da piccola, ma sapevo che tra cucinare a casa e farlo in un ristorante c'è un'enorme differenza. Mi sono proposta come stagista a Lino Scarallo, un grande chef napoletano, ho iniziato a lavorare con lui e da lì tutto è iniziato. Dopo un anno ho aperto Sud.
Giovane, donna, chef, stellata: non siete molte in Italia ad "avercela fatta". Come mai secondo te c'è ancora così poco spazio per le donne nell'alta cucina? Molti sostengono che questo è un mondo maschilista.
Le problematiche legate al maschilismo possono verificarsi in qualsiasi ambito e quello del food non fa eccezione: io, però, non mi sono mai sentita discriminata. E senz'altro non mi sono fatta discriminare!
Secondo me tutto dipende da che rapporto hai con l'essere donna in cucina: non è il fatto di lavorare in un ristorante a fare la differenza, la differenza la fai tu stessa con l'atteggiamento che ci metti. Siamo dotate da madre natura di un'attitudine naturale a prenderci cura degli altri, anche attraverso il cibo: ma è nostro compito sviluppare l'autorevolezza necessaria a dirigere una cucina. Se poi un uomo non se la sente di farsi "comandare" da una donna in fondo… è un problema suo!
Molte ragazze che amano cucinare sognano di percorrere la tua strada e di arrivare, un giorno, alla stella Michelin: quali sono i tuoi consigli?
Credo che siano due le regole fondamentali: continuare sempre a lavorare duro e studiare tanto per approfondire e migliorare ciò che fai.
Se decidi di aprire un ristorante tutto tuo, sii te stessa ai fornelli. Non snaturare la tua personalità per voler prendere tutto da tutti o seguire per forza la moda gastronomica del momento. Trova il tuo marchio di fabbrica, qualcosa che sia riconoscibile: ne verrà fuori una cucina sincera, credibile. Per esempio, io ho seguito la mia passione per il Sud, inteso non solo come luogo geografico ma anche come tesoro nascosto, a volta dimenticato: amo gli ingredienti semplici, trattati però in modo inusuale, e i cosiddetti scarti, che spesso invece sono scrigni di aroma e gusto.
Qual è il piatto che tutti ma proprio tutti dovremmo imparare a cucinare bene?
Facile: gli spaghetti al pomodoro!
Cosa consigli di cucinare per:
... Fare colpo su un ragazzo?
Spaghettoni ai ricci di mare, mozzarella di bufala e limone. Più sexy di così non si può.
... Consolare un'amica che ha le pene d'amore?
Polpette, in due versioni: al sugo per una coccola tenera e rassicurante; fritte e accompagnate con maionese al pomodoro (basta una punta di concentrato) se la situazione è particolarmente disperata!
... Organizzare una cena tra amici con un piatto unico e conviviale?
Salsicce e friarielli, un grande classico della cucina napoletana. E se siete in tanti, provate a scaldare dei panini e farcirli con questo piatto povero ma gustosissimo: successo assicurato!
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