Noi lo diciamo: per quanto sia stato un colosso come la Guida Michelin a decretare la Francia come “Il paese dove si mangia meglio al mondo”, noi di Cosmo non concordiamo con questa classifica poiché non ci sono baguette, croissant al burro, crêpes al prosciutto e formaggio, tarte tatin alle mele o soufflé al cioccolato che possano reggere al confronto con un piatto di pasta alla carbonara, con un risotto ben mantecato, con una fetta di pizza dalla mozzarella filante o, per i giorni più caldi, con un bel cono gelato super goloso e rinfrescante. Eh, lo sappiamo... per noi italiani il cibo è un pezz' e core! Ma come è possibile che il team della Guida Michelin abbia eletto proprio la Francia come la "miglior cucina di tutto il mondo"?

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Semplice, nel 2021 gli ispettori della celebre Guida (i quali hanno il potere di premiare o affossare tutti i ristoranti del pianeta terra) con le loro valutazioni hanno superato i 630 ristoranti segnalati nella terra che ha dato i natali alla ratatouille, il che ha portato la Francia ad aggiudicarsi il primato, tenendo alle spalle non solo la nostra amata Italia, ma anche la Cina, il Giappone e il Marocco, le cui cucine sono sempre più apprezzate e gradite grazie a sapori nuovi e inediti (per lo meno per i nostri palati "europei"). Quello che si rimprovera particolarmente al food made in Italy è il troppo attaccamento alle tradizioni e la poca modernità, un appunto questo che forse può valere per le trattorie e i ristoranti più casalinghi e “alla buona”, ma non di certo per quelli più recenti, dove gli impiattamenti doc e gli abbinamenti inusuali (a suon di spume, arie e gelatine) sono ormai all’ordine del giorno.

Ciò naturalmente non significa che la lista stilata dalla Michelin non sia veritiera, anzi. Detto questo però è anche vero che se tutte le classifiche, riviste e personalità competenti al mondo in fatto di food continuano a eleggere l’Italia come "la miglior cucina al mondo" questo non può essere ignorato o messo in secondo piano. Poiché va bene la guida Michelin e i suoi ispettori, ma alla fine è "la voce del popolo" a fare la differenza, o no?

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