Cresciuta in piena crisi economica e passata attraverso una terribile pandemia, la Gen Z si sta affacciando al mondo del lavoro conscia di tutti i limiti attuali e con la volontà di dar vita a una vera rivoluzione. Si tratta infatti di ragazze e ragazzi con il più lungo percorso formativo alle spalle della storia, digitali e smart fin dalla nascita e con un occhio che da sempre osserva il mondo intero attraverso lo schermo di uno smartphone.

Fanno quindi della consapevolezza la loro arma e, proprio per questo, non intendono piegarsi alla cultura aziendale dominante solo perché “si è sempre fatto così”. Ma cosa richiede (e pretende) nella pratica la Generazione Z dal mondo del lavoro? Vediamolo attraverso un manifesto in quattro punti.

Per la Gen Z il mondo del lavoro è flessibile

Per i ragazzi e le ragazze della Generazione Z, il mondo del lavoro deve essere flessibile. La recente pandemia di Covid-19 ha infatti sdoganato lo smart working, dato la possibilità di svincolare le ore di lavoro da un luogo fisico e mostrato le infinite opportunità offerte dalla digitalizzazione.

Poter lavorare da casa è dunque diventato un requisito imprescindibile, ma la modalità full remote raramente viene utilizzata. Si preferisce piuttosto un ibrido, con la possibilità di trasferire l’ufficio ovunque si voglia e se necessario, in modo da favorire una migliore organizzazione della vita extra lavorativa.

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Più equilibrio tra mondo del lavoro e vita privata

Per i ragazzi e le ragazze della Generazione Z, il mondo del lavoro deve garantire il perfetto equilibrio tra vita professionale e privata. I giovani si battono per cancellare la hustle culture fatta di infinite ore di straordinario e totale dedizione all’azienda a discapito di tempo libero, hobby e passioni.

Ciò non significa però che non siano disposti a sforare l’orario di uscita, anzi: con la giusta valorizzazione dei talenti (anche attraverso degli stipendi adeguati), la Gen Z può fermarsi alla scrivania anche più del dovuto. Viceversa, esistono solo due alternative: il quiet quitting o la ricerca di una nuova realtà in cui esprimersi.

La Gen Z nel mondo del lavoro ricerca inclusività

Per i ragazzi e le ragazze della Generazione Z, il mondo del lavoro deve essere inclusivo e attento alle diversità. Ogni persona può infatti arricchire l’azienda con la sua unicità e offrire nuovi punti di vista.

L’ufficio deve dunque diventare un luogo accessibile e sicuro, privo di discriminazioni razziste e omotransfobiche, dove non vige il gender pay gap e che garantisce pari diritti e opportunità a tutti.

La Gen Z chiede più attenzione all’ambiente

Per i ragazzi e le ragazze della Generazione Z, il mondo del lavoro deve avere a cuore la questione ambientale. Le temperature anomale degli ultimi anni e gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti hanno reso il riscaldamento globale una realtà ormai innegabile.

Per la Gen Z, quindi, l’attenzione riposta dalle aziende alla sostenibilità dei processi produttivi è un fattore chiave che determina non solo le scelte d’acquisto, ma anche la firma di un contratto di lavoro.