Sono passati 53 anni ma, forse, in Esselunga non lo sanno. Cinquantatré anni dal giorno in cui, in Italia, la legge che permette il divorzio è diventata realtà, liberando uomini e donne da rapporti che non riuscivano più ad alimentarsi d'amore. Da allora, la società si è attrezzata per sostenere l'indotto di sofferenza generato dai terremoti affettivi che potevano ricadere sui figli. Ma tutto questo Esselunga non lo sa e il cliché del bimbo “ovviamente” infelice perché mamma e papà non vivono più insieme è più vivo che mai. Certamente esistono genitori separati che litigano e si rappacificano (in questo caso, con una pesca), ma non per tutti potrebbe essere così. E va bene.

Questa spot-famiglia nasce già vecchia, com'era quella festante (che ricordano solo i boomer) davanti alle nastrine del Mulino Bianco. In Italia, dati Istat del 2021, il numero di separazioni e divorzi è tornato ai livelli pre-Covid, un abbondante 20 per cento in più, e il vissuto di queste ex coppie potrebbe essere costellato sempre dagli stessi problemi: genitori inadempienti alle norme fissate, assegni di mantenimento che arrivano a singhiozzo, bambini manipolati per piccole vendette.

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L'agenzia Small di New York che ha realizzato lo spot (anche se è il committente, però, che detta la linea) in due minuti netti è riuscita a concentrare un notevole insieme di elementi tossici: la bambina adultizzata che si fa carico di portare armonia tra i coniugi, una tonnellata di sensi di colpa per tutti quei separati/divorziati ancora sofferenti che saranno bombardati dallo spot, ancora la bambina che osserva malinconica una famiglia-tipo – madre, padre, figlio – e pensa che lei no, lei gioca con ciascuno dei due separatamente. E giù lacrime. Italiani che non siamo altro, sarà mica che il family day c'aveva ragione, che dobbiamo impegnarci per tornare a una famiglia come nonna comanda, trovando lo spot commovente e toccante? Sarcasmo a parte, quanto può essere pericolosa e completamente non necessaria una tanto narrazione anacronistica e piena di pregiudizi, ma soprattutto priva di incertezza?

Il ruolo della bambina nello spot

Quella bambina bisogna aiutarla a metabolizzare quel che è accaduto, per non fare che il trauma abbia il sopravvento. Forse, invece, ha già metabolizzato ma prova un po' di nostalgia del passato, e la nostalgia è un sentimento dolce, è memoria, fa male ma solo un po' se la tua vita, oggi, è ancora piena di cose belle. O forse ancora chiede semplicemente che le due persone che l'hanno messa al mondo si comportino da adulti, continuando a fare i genitori anche in modalità remota, con lo stesso amore. Ma questo è uno scenario che probabilmente Esselunga non ha contemplato.