Sextortion, revenge porn, diffusione non consensuale di materiale intimo: i nomi per dirlo sono diversi e più o meno accurati, ma si tratta sempre di forme di violenza online tramite immagini. Oggi se ne parla più spesso anche a fronte di numerosi casi di cronaca, ma non è sempre chiaro cosa si possa fare nel concreto per tutelare le immagini intime online, specie quando il problema riguarda persone minorenni. Per questo non deve passare inosservata la diffusione della piattaforma Take It Down creata dal National Center for Missing & Exploited Children (NCMEC) con il supporto di Meta. «Si tratta do un servizio pensato proprio per proteggere i ragazzi e le loro famiglie da episodi di sextortion», spiega a Cosmopolitan Laura Bononcini, Public Policy Director Southern Europe di Meta. È una piattaforma gratuita, ora disponibile anche in Italiano, rivolta ai minori e ai loro genitori per aiutarli ad avere il pieno controllo delle proprie immagini intime ed evitare che queste vengano diffuse online da altre persone. «Sappiamo quanto possa essere difficile e spaventoso scoprire che le proprie immagini intime sono state diffuse online senza consenso», spiega Bononcini, «Questo genere di violazione può lasciare cicatrici emotive profonde e durature, specialmente per gli adolescenti, che spesso si sentono soli e impotenti di fronte alla paura del giudizio altrui». Take It Down diventa uno strumento essenziale da conoscere e imparare a utilizzare.

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In che termini Meta si impegna per la sicurezza dei minori online?

«Per noi è estremamente importante garantire che le nostre piattaforme siano spazi sicuri dove le persone possano vivere esperienze positive. Crediamo che sviluppare tecnologie sempre più all’avanguardia sia estremamente importante per contribuire ad arginare il problema e per offrire un sostegno in situazioni così delicate. Tuttavia, riteniamo sia altrettanto importante partire da una maggiore educazione e consapevolezza di questi fenomeni tra i giovani, sensibilizzando al tempo stesso i genitori affinché possano affrontare serenamente queste conversazioni con i propri figli. Ecco perché, negli anni, abbiamo creato numerose risorse online, come il centro per la sicurezza di Instagram, la guida alla sicurezza dei minori realizzata in collaborazione con Telefono Azzurro e l’hub di formazione online, Get Digital, che contiene moduli pronti per gli educatori che intendono affrontare i temi della sicurezza online tra i banchi di scuola. Lo scorso anno abbiamo ideato una campagna, “Genitori Connessi”, per sensibilizzare anche gli adulti e le famiglie e fornire loro tutti gli strumenti necessari per affrontare questa sfida. L’educazione al digitale è un impegno che deve coinvolgere tutti: istituzioni, educatori, cittadini, famiglie e aziende tecnologiche. Solo unendo le forze possiamo aiutare adulti e giovani a diventare cittadini consapevoli».

Parliamo di Take it Down: a chi è rivolta?

«Take it down è pensata per minori che possiedono immagini o video intimi che temono siano stati o possano essere diffusi online, per diverse ragioni. In momenti come questi, quando si ha bisogno di un aiuto per cercare di rimuovere queste immagini dalle piattaforme online, Take It Down può offrire il supporto e l’assistenza giusta».

Come funziona?

«È stata progettata nel pieno rispetto della privacy e della sicurezza dei dati dei giovani, grazie all'ampio contributo di esperti, sostenitori e partner tecnologici. Per iniziare il processo, è necessario andare sul sito TakeItDown.NCMEC.org e seguire le istruzioni per assegnare un hash alla propria immagine o al proprio video. Pensate a un hash come a un’impronta digitale: ogni immagine o video ne riceve una che la distingue da altri contenuti. A questo punto, il valore hash viene inviato al NCMEC, mentre l'immagine o il video intimo in sé non lasciano mai il dispositivo del proprietario. Una volta che l'hash è stato inviato, viene inserito in una banca dati a cui tutte le piattaforme online che hanno deciso di aderire (come Facebook e Instagram) possono attingere per eseguire una scansione dei loro servizi pubblici o non criptati. Se si crea una corrispondenza tra codice hash e un contenuto online, questo viene immediatamente rimosso».

Questo tipo di tecnologia può essere utilizzato anche per tutelare il materiale intimo di persone maggiorenni?

«Per tenere le nostre piattaforme al sicuro da contenuti inappropriati utilizziamo una tecnologia avanzata, alimentata dall'intelligenza artificiale, che opera in modo automatico per identificare e rimuovere tutti i contenuti che violano le nostre policy. Da diversi anni lavoriamo insieme PermessoNegato e al Garante per la protezione dei dati personali per aiutare le persone maggiori di 18 anni che temono di poter vedere le proprie immagini intime condivise senza il loro consenso su Facebook o su Instagram. Con una procedura molto simile a quella ora in atto con Take It Down, riusciamo a codificare e rimuovere tutte le immagini e i video intimi che ci sono stati segnalati. Per avvalersi di questo servizio è sufficiente consultare la pagina dedicata sul sito del Garante per la protezione dei dati personali o contattare PermessoNegato tramite sito web. Solo da ottobre a dicembre 2023, la diffusione di contenuti di nudo su Instagram è stata dello 0.05% (in altre parole, solamente 5 contenuti ogni 10.000 erano di nudità), come dimostrato nel nostro Report sulla trasparenza che pubblichiamo ogni trimestre. Sempre su Instagram, dei 10.9 milioni di contenuti di nudo che abbiamo rimosso tra ottobre e dicembre, il 96.8% è stato identificato tramite l’IA ancora prima che gli utenti li segnalassero».

Ci sono consigli che si sente di dare ai genitori per proteggere i loro figli da episodi di diffusione non consensuale di materiale intimo?

«Il consiglio per i genitori è di essere una guida costante per i propri figli, soprattutto in situazioni delicate come quelle legate alla sfera intima. È importante mostrarsi aperti ad affrontare tali tematiche, sottolineando l'importanza di relazioni basate sulla fiducia e sul consenso reciproco. Bisogna incoraggiarli a riflettere attentamente prima di condividere foto o video online e allo stesso tempo insegnare loro il diritto di dire "no" quando si sentono a disagio. Situazioni come queste possono suscitare forti emozioni e disagio nei ragazzi, per questo dobbiamo evitare di giudicarli, ma offrire loro sostegno e comprensione. Ascoltare senza giudicare, come consigliano gli esperti, è essenziale. Inoltre, è importante mostrare un genuino interesse per la vita digitale dei propri figli, affinché non si sentano soli e possano contare su di voi come riferimento e guida in ogni momento e situazione della loro vita».

E agli adolescenti, invece?

«Voglio ricordare loro innanzitutto di essere sempre prudenti nelle interazioni con persone che non conoscono. Per garantire loro una maggiore protezione, li informiamo proattivamente quando un adulto potenzialmente sospetto interagisce con loro tramite DM, dandogli così la possibilità di bloccare o di segnalare l'adulto in questione. Un altro consiglio è di non esitare a chiedere aiuto e a confidarsi con una persona di fiducia, che sia un amico stretto, un genitore o un insegnante, e di segnalare sempre qualsiasi forma di minaccia o contenuto inappropriato. È fondamentale che capiscano di non essere soli e che ci sono persone intorno a loro pronte ad aiutarli in ogni momento».