Non è mica una questione di "maschi contro femmine". Non veniteci a dire che siamo delle man-hater. Se parliamo del fatto che, per la prima volta in 101 anni alle Olimpiadi di Tokyo nel pugilato si sono qualificate solo donne, è solo perché vogliamo fare il tifo per le nostre campionesse, congratularci con loro e assicurarci che abbiano la giusta visibilità (che quando si parla di donne e sport non si sa mai). Nessun pugile è riuscito a ottenere la qualificazione per Tokyo 2020, ma l’Italia della boxe ha messo in campo 3 donne: Giordana Sorrentino, Angela Carini e Irma Testa. Diciamolo pure: ci hanno salvati garantendo all'Italia di essere rappresentata anche in questa disciplina, mica male. Cerchiamo di conoscerle meglio.

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Iniziamo da Irma Testa che è la veterana della squadra: ha 24 anni, è campana e combatte nei pesi piuma. Tra l'altro, nel 2016 a Rio è stata la prima boxeuse italiana a partecipare alle Olimpiadi (scusate se è poco). Giordana Sorrentino, poi, è di Fiumicino, 21 anni e professione carabiniera. "Devo ancora realizzare che andrò a Tokyo, non me ne rendo conto", ha raccontato alla Gazzetta dello Sport, "La boxe è emozione e vorrò viverla sempre a pieno”. Rebecca Nicoli, milanese, si è qualificata dopo aver sconfitto la greca Nikoleta Pita ai pesi leggeri nel torneo preolimpico a Parigi e infine Angela Carini, 22enne napoletana e poliziotta, è stata campionessa mondiale giovanile. "Speravo in questa qualificazione", ha commentato, "Mi sono preparata con grinta e determinazione. La volevo a tutti i costi perché nella scorsa edizione di Rio ancora ero nell’ultimo anno delle Youth (17/18 anni) e non avevano neanche inserito la mia categoria di peso, quella dei kg 69. Sono quattro anni che lavoro intensamente per raggiungere questo obiettivo".

Nella storia della boxe olimpica italiana iniziata nel 1920 ad Anversa, sono stati molti i campioni che hanno fatto sognare. L’edizione di Parigi 1924 è ricordata dagli appassionati come quella con più pugili italiani presenti (16), mentre quella di Mosca del 1980 quella con meno campioni (solo 4). Gli azzurri, negli anni, si sono guadagnati un'ottima posizione con con 47 medaglie in totale di cui 15 d’oro e altrettante d’argento e davanti a loro nella classifica solo Usa con 114 medaglie, Cuba con 73 e il Regno Unito con 56. Se l'edizione di quest'anno sarà ricordata come quella "al femminile" a noi sta bene: in uno sport considerato tradizionalmente maschile non fa certo male focalizzarsi un po' sulle nostre campionesse, rendersi conto della loro bravura (per chi ancora non se ne fosse accorto), sostenerle, scardinare qualche preconcetto e fare il tifo per loro. Quindi iniziamo subito: forza ragazze, siamo con voi!