L'obiettivo del dopo-Pasqua è rimetterti in pari con gli esercizi a casa e questa volta vuoi fare sul serio. Hai mai provato il Turkish Get Up? È l'allenamento funzionale per eccellenza, che ti permette di imparare e perfezionare alcuni degli esercizi più basilari ed efficaci. Puoi considerarlo come un allenamento total body da fare senza attrezzi: se è la prima volta che lo fai la trainer consiglia di non usare la kettlebell ma di fare tutto a corpo libero mixando la tua forza di volontà con i muscoli.
Turkish Get Up, che cos'è e perché dà la scossa a tutto il corpo
Il Turkish GetUp è forse uno dei più celebri tra i functional training, che ti insegna a ottimizzare al massimo alcuni dei movimenti più basic che fai nel corso della tua vita quotidiana e che ritrovi nei principali circuiti.
Sono esercizi di sollevamento, resistenza ed equilibrio che ti aiutano a testare non solo la forza fisica e il tuo corpo e a renderla più resistente ma anche a farla lavorare bene col tuo cervello. Si comincia dal basso, in posizione supina e si compiono in totale 14 esercizi fino alla posizione eretta.
Nel mezzo farai delle sospensioni e allungamenti mettendo sostanzialmente in moto sia l'upper body che gambe e glutei e ripetendo il circuito (che è facilissimo, soprattutto le prime volte che lo farai senza kettlebell). Questo tipo di allenamento funzionale è perfetto da fare a casa soprattutto se ti senti sotto stress, se vuoi bilanciare non solo le energie del corpo ma anche quelle della mente. Sono piccoli esercizi che ti aiutano anche a ritrovare il tuo centro, l'equilibrio e la capacità mentale di rimanere in bilico per pochi secondi in posizioni che però attivano muscoli che non sapevi di avere.
E dopo sarai pronta per qualsiasi circuito di home fitness (e anche per la kettlebell come nel video): si chiama functional training proprio perché ti prepara ai movimenti basici che ritrovi anche in altri esercizi quindi sì, nessun allenamento avrà più segreti per te.
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Da un decennio, per lavoro, scrivo di famiglie reali, psicologia, attualità e cultura pop, oscillando tra il web e la carta stampata. Il destino vuole che la mia professione coincida con una passione, quella per il giornalismo di costume, nata quando avevo sei anni, che male non fa. Quando non scrivo chiacchiero molto, guardo serie tv, mi sposto tra la Calabria (dove sono nata) e Torino (dove vivo) e ripenso nostalgica agli anni Novanta.
