Praticare la gentilezza, concentrarsi sui propri flussi, addestrare le proprie energie e accarezzarle, sentirle presenti tra cuore e stomaco, ammaestrarle. E nel mentre sentirsi sfiorare le labbra da un passito freschissimo, apprezzarne il colore ambrato, il profumo di miele e albicocche, per poi volgere lo sguardo per un attimo ai vitigni che circondano il cerchio sacro, scattare un’istantanea eterna, scrutare l’orizzonte marino, sentirlo vicino e al contempo lontanissimo.

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L’unione di FightGently, progetto di Vanessa Villa, e Donnafugata, cantina siciliana tra le più famose, ha dato vita a un retreat su suolo pantesco che ha unito momenti di attività fisica a degustazioni accompagnate da musica e visite alle cantine. Ma cosa accomuna una pratica che unisce yoga, arti marziali, meditazione, al vino e alla terra di Pantelleria? Ne parliamo con la stessa Villa, Elisa Guarnieri, PR & Communications Strategist, e Francesca Risso, Digital Marketing manager di Donnafugata.

«FightGently è una pratica in totale connessione con gli elementi della natura. Abbiamo scelto Pantelleria perché è un luogo mistico, forgiata dal fuoco, completamente circondata dall’acqua, un’isola ventosa, con una terra potente di cui si riesce a percepirne la forza. Donnafugata ci piace non solo per la sua raffinatezza ma per il fatto che, come FightGently, unisca mondi e ispirazioni diverse. Il mondo di questo brand di vini unisce territorio, gusto, produzione, arte, musica (con una playlist dedicata alla degustazione dei vini che trovate qui)». Un’osservazione anche sul nome. La Donna Fugata che si ispira al Gattopardo è una donna libera, una persona che si lascia andare ai propri desideri e si libera di schemi già scelti da altri, per lei» ci spiega Vanessa Villa.

«Questo è uno dei concetti cardine di FightGently: siamo donne libere, siamo donne forti, siamo centrali nella nostra vita, così come lo è la figura femminile per le etichette delle cantine, pensate da Gabriella Rallo e disegnate da Stefano Vitale. Colorate, iconiche, da collezionare. Sottolineo poi che sono donne il 50% del totale dei lavoratori di Donnafugata» prosegue Elisa.

Francesca Risso: «Non dimentichiamo che il vino stesso può essere un momento di meditazione, così come l’arte. È un mondo complesso, di introspezione, ci si prende un momento per sé e si percepiscono stimoli diversi, si mettono in ordine, si sentono, con forza, con tutti i sensi».

Quindi cosa unisce vino e pratica? Vanessa Villa non ha dubbi: «L'essere un'esperienza multisensoriale che coinvolge anche lo spirito. Sono due mondi che parlano la stessa lingua, la lingua dell’anima».

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Francesca Scrimizzi
Beauty Editor

Scrivo di bellezza, il mio primo grande amore, e di piaceri. Plasmata dagli studi in lingue e pubbliche relazioni, sono a mio agio in mezzo alla gente, in contesti internazionali e sempre diversi. Tra le cose che amo: i trattamenti, il Nord Europa, i festival, l’antropologia culturale e i profumi maschili.