Da 10 anni a questa parte, quella del 15 marzo è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla. Una 24 ore di sensibilizzazione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare di cui ancora si parla troppo poco, anche a vedere i dati del 2020 che fotografano una situazione a dir poco allarmante. Secondo l'analisi del Centro Nazionale per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie che ha fatto uno scan alla situazione italiana alla luce delle restrizioni e dell'impatto sul benessere mentale del Covid, nei primi 6 mesi del 2020 i nuovi casi di disturbi alimentari conclamati sono stati 230.458 (contro i 163.547 dei primi 6 mesi del 2019). A peggiorare questo quadro, c'è l'età media di chi si ammala: il CCM ha confermato che si è abbassata di molto e che ora a soffrire di disturbi del comportamento alimentare ci sono anche i bambini a partire dagli 11 anni in poi.

Un quadro che peggiora, se possibile, se allarghiamo il focus ai dati dell'Ambulatorio dei Disturbi Alimentari dell’Ospedale San Paolo in Lombardia (via Corriere) , i cui esperti hanno fatto sapere in diverse interviste rilasciate ai media che l'incremento di chi soffre di disturbi alimentari nel 2020 è quantificabile in un +19%.

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Già che ci siamo, ti diamo altri numeri: come riporta il sito ufficiale del Fiocchetto Lilla, in Italia a soffrire di disturbi alimentari sono in tre milioni. La quasi totalità sono ragazze, ma anche quel 4,1% di uomini non deve essere ignorato. L'epicentro ISS, in prossimità di quel primo lockdown nel 2020, aveva già snocciolato altri dati che correlavano la depressione e la solitudine all'acuirsi dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

Va da sé che, una giornata come quella del Fiocchetto Lilla partita nel 2012 dal lavoro dell'associazione "Mi Nutro di Vita", serve, e tanto. E serve anche l'impegno di ambassador, influencer e celeb che ne parlano ad alta voce, come ha fatto Ambra Angiolini che sulla bulimia ci ha scritto pure un libro, In-fame.

In Italia personaggi pubblici come Elisa D'Ospina, ambassador infaticabile del tema, cercano di amplificare e diffondere i temi cari alla Giornata del Fiocchetto Lilla tutti i giorni, tra social e tv. Alla luce dei danni collaterali che ha fatto il Covid - con pieghe e piaghe non solo sul corpo ma anche nell'anima - diventa fondamentale aprire un dibattito a lungo termine, non soltanto il 15 marzo. Soprattutto considerando la chiusura delle scuole superiori e degli atenei universitari che, ormai da un anno, non sono più un punto centrale per la socialità dei ragazzi. E chissà quando torneranno a esserlo.

La X Giornata del Fiocchetto Lilla 2021 tra le altre cose fa sensibilizzazione anche sui tabù e lo stigma legato ai disturbi alimentari. Spesso, chi non ne ha mai sofferto o non ha amici e parenti direttamente legati a queste malattie, non fa caso ai numeri allarmanti come quelli che arrivano dagli osservatori dedicati. Chi ne soffre se ne vergogna, non vuole o non sa come farsi aiutare. Sensibilizzare l'opinione pubblica con eventi (quelli del 2021 saranno per lo più in streaming) che parlano delle cause ma anche delle conseguenze spesso mortali che vive chi soffre di bulimia, anoressia o di altre derivazioni come Binge Eating e Obesità ed EDNOS (non meno gravi) è vitale.

    Il lockdown ha acuito un malessere esistente, almeno in alcuni. Lo ha peggiorato con l'isolamento, la solitudine imposta dalle restrizioni, necessarie, per limitare i danni del Covid sulle fasce a rischio. Ma i dati sui nuovi casi conclamati di chi soffre di disturbi alimentari non possono non accendere una lampadina. In tanti, troppi, hanno cominciato a stare male in concomitanza delle restrizioni: senza amici, senza scuola, senza il supporto di chi poteva sostenerli. A questi disturbi si collegano anche quelli legati ad ansia, paura, la mancanza di prospettive che tutti stiamo provando in questi tempi difficili.

    Per questo gli eventi organizzati per la X Giornata del Fiocchetto Lilla sono importanti, anno dopo anno: discuterne ad alta voce fa bene. E aiuta a capovolgere quei modelli imposti dai social in cui la perfezione, erroneamente, tende ad andare a braccetto con magrezza estrema. Le community pro-ana che circolano online ad esempio sono ancora tantissime, nonostante le segnalazioni e le chiusure di questi spazi: diffondono un ideale malato tra le fasce più giovani, anche tra i bambini dai 10 anni in su, come riportano gli ultimi report. Per questo parlare dei centri di aiuto presenti sul tutto il territorio italiano, delle possibilità che si hanno di guarire e iniziare un percorso terapico è il primo passo per non spegnere i riflettori sui disturbi alimentari. Dal 15 marzo in poi e per tutto l'anno.

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    Giovanna Gallo

    Da un decennio, per lavoro, scrivo di famiglie reali, psicologia, attualità e cultura pop, oscillando tra il web e la carta stampata. Il destino vuole che la mia professione coincida con una passione, quella per il giornalismo di costume, nata quando avevo sei anni, che male non fa. Quando non scrivo chiacchiero molto, guardo serie tv, mi sposto tra la Calabria (dove sono nata) e Torino (dove vivo) e ripenso nostalgica agli anni Novanta.