Ho aspettato questo giorno per sette mesi. L'ho cerchiato sul calendario con un pennarello rosso da quando mi è stato diagnosticato il cancro e l'ho fissato senza sosta fino a quando questo giorno, finalmente, è arrivato. Il mio ultimo giorno di chemio.
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Come avviene esattamente la terapia?
Devo ammetterlo, la chemio è una grandissima seccatura. Letteralmente. Ora ti spiego. Per la mia particolare forma di cancro dovevo andare in ospedale ogni tre settimane, per fare due cure diverse. Appena arrivata mi portavano in una stanza con dentro delle grosse sedie reclinabili, molto comode, assieme ad altri 15 o 20 pazienti che erano lì per sottoporsi al trattamento. Prima mi dovevano fare un prelievo di sangue, per essere sicuri che i miei globuli bianchi fossero stabili. Una volta verificato che fosse tutto a posto, l'infermiera mi metteva la flebo al braccio (questa è la parte che mi piace di meno in assoluto) e mi somministrava un pesante cocktail di pre-anestetici, per preparare il mio corpo ai medicinali più forti. Avere certe sostanze in circolo, pompate direttamente nelle tue vene, è come giocare una partita cercando di rimanere lucida: l'avrei sicuramente persa. Ma è una buona cosa, perché la chemio scende nelle vene lentissimamente, goccia dopo goccia. Di solito dovevo stare lì per sei ore, di cui quattro praticamente priva di sensi. Non riuscivo a farmi una bella dormita, ma quel sonnellino ci voleva proprio.

Quanto spesso dovevi andare a fare la chemio?
Sono andata ogni tre settimane per sei cicli.

Eri nervosa prima di ogni trattamento o ti ci sei abituata?
Non direi che "nervosa" sia la parola giusta. Di sicuro, c'era la sensazione di non sapere che cosa aspettarmi, specialmente prima che iniziassi il trattamento, ma quando ho camminato per il centro la prima volta, la mia determinazione aveva raggiunto proporzioni da Hulk. Ho praticamente buttato già a calci la porta dicendo: "Che cosa vogliamo? La chemio! Quando la vogliamo? Ora!". Il mio corpo aveva bisogno di me per andare avanti e io ho risposto alla chiamata.P er me, la forza della mente è stata fondamentale, ho lasciato che i momenti di sconforto arrivassero, ma non mi sono mai soffermata su di loro.

Parlavi con gli altri pazienti?
In generale, la maggior parte delle persone pensa a se stessa durante la terapia, ma capitano conversazioni occasionali. Ho fatto delle chiacchierate con gli altri pazienti che mi hanno dato grande forza. È una grande opportunità condividere la tua storia o raccogliere informazioni sul percorso fatto dagli altri. Il cameratismo può essere molto potente.

Eri una delle persone più giovani a fare la chemioterapia?
Prima che diventassi calva, quando mia madre mi accompagnava agli appuntamenti, i dottori e le infermiere all'inizio credevano che fosse lei la paziente e poi mi fissavano a bocca aperta quando dicevo che invece ero io. Il cancro al seno non è solitamente un gioco per ragazze giovani, così, sì, io sono di circa vent'anni più giovane della maggior parte delle persone lì. Ma dal momento che terapia che seguo mi ha mandato in menopausa forzata, tutti noi avevamo qualcosa in comune. Ci intrattenevamo parlando delle nostre vampate di calore e sul fatto di non avere il ciclo.

Hai provato dolore?
Oltre alla puntura dell'ago (vi ho già detto quanto la odio?) no, direi. Gli effetti collaterali sono associati al dolore, ma la chemio in sé non lo è.

Ti sei sentita male durante o dopo?
Una sola volta sono stata male durante un trattamento: mi sono sentita soffocare, tutto il mio corpo e la testa si sono arrossate e vedevo girare la stanza. Immediatamente hanno fermato la flebo, ma sono stati pochi minuti di spavento. Hanno sostituito il medicinale a cui ero allergica (e non potevo saperlo) con un altro farmaco e non ho più avuto problemi.

Quali sono gli effetti collaterali? Quando si manifestano?
Sono diversi da persona a persona. Ce ne sono alcuni comuni, ma ognuno ha reazioni proprie. Per me, i principali sono stati nausea, dolore alle ossa, insonnia e neuropatia con occasionali sfoghi cutanei. E, ovviamente, una testa pelata. La cosa bella è che gli effetti sono piuttosto costanti per ogni seduta. Ho tenuto un diario e sono stata brava nell'aggiornarlo con molta attenzione a ogni ciclo. Iniziavo il trattamento il giovedì e mi sentivo bene, in pratica normale, grazie ai pre-farmaci. Il venerdì mi sentivo stanca perché non potevo dormine, ma in sostanza mi sentivo normale. Tuttavia il venerdì stesso, il corpo è sottoposto a un processo che stimola i globuli bianchi che vengono diminuiti dalla chemio. Così il sabato ho dolori alle ossa. È il dolore peggiore. Poi il quarto giorno, la nausea era fissa, ma i medicinali anti-nausea che mi hanno prescritto mi hanno aiutato straordinariamente. La neuropatia arrivava pochi giorni dopo, rendendo difficile camminare. Avvertivo un dolore acuto alle estremità, e una volta mi sono resa conto che non sentivo i miei piedi. Poi, voilà! al giovedì, mi sentivo praticamente normale.

Hai perso i capelli?
Quando sono andata per la prima seduta della terapia, l'infermiera ha dato a mia madre un libro di effetti collaterali delle dimensioni di "Guerra e Pace". Voleva darci le informazioni a mano, ma non voleva che lo leggessimo tutto nel caso mi spaventassi. Così mi ha dato in mano anche un foglio di carta con i principali effetti collaterali che probabilmente potevano venirmi. Solo uno era evidenziato: la perdita di capelli. Con le medicine stavo su, era una garanzia.

I capelli ricresceranno come prima? O più sottili?
Buona domanda, me lo chiedo anch'io. Ho appena fatto il mio ultimo trattamento quindi non vedo l'ora di vedere cosa germoglia!

Cosa succede ai peli sul resto del corpo?
La chemio mi ha fatto risparmiare un sacco di soldi in manutenzione peli/capelli. Vorrei poter scegliere le parti dove farli ricrescere di nuovo. Sì, li ho persi ovunque. I peli delle ascelle sono stati i primi a cadere ed è stato così veloce che quasi non me ne sono accorta. Quattro giorni dopo il primo trattamento volevo radermi lì sotto ed ero liscia come un bambino. La volta dopo è toccato ai capelli. Erano passate circa due settimane. La volta dopo è toccato alla zona bikini. È incredibile. La migliore brasiliana che abbia mai avuto! I peli delle gambe sono seguiti subito dopo, ma non si sa come, quelli delle braccia che sembrano quelli di una scimmia e che ho odiato sin da bambina si sono bloccati per mesi. Anche la chemio non poteva competere con la mia foresta! Con il quarto trattamento, infine, le sopracciglia hanno iniziato a diradarsi notevolmente, e ci sono grandi vuoti nelle ciglia ma non sono cadute completamente. Devono aver fatto un accordo in comune con i peli delle braccia.

La chemio ha avuto effetti sul tuo appetito?
Qualche volta avrei voluto che fosse così. No, sono andata nella direzione opposta alla maggior parte della gente e agognavo cibo a ogni ora del giorno. Pane, pasta, carne tutto ciò che poteva essere grasso e abbondante. I miei dottori erano stupefatti. Con la mia nausea, volevo tutto ciò che era solido e unto come comfort food per tutto il tempo. La bilancia rifletteva questo desiderio e io ho guadagnato 20 libbre (circa 9 chili, ndr) dall'inizio della terapia.

Che cosa non bisognerebbe mai dire o chiedere a qualcuno che ha il cancro e sta facendo la chemio?
A dire il vero ho fatto una lista che risponde a questa domanda! La leggi qui.

Qual è l'aspetto della chemioterapia che ti ha sorpreso di più?
Come, nonostante la chemio, riuscissi a fare una vita tutto sommato normale. Dopo la prima settimana in cui ti senti male, in un certo senso ti abitui: io mi sentivo di nuovo me stessa. Era come vivere una doppia vita. Nonostante il dolore potevo ancora fare un sacco di cose insieme ai miei amici. Ci sono dei giorni in cui ti senti da schifo e hai bisogno di tranquillità, ma appena stai meglio l'unica cosa che desideri è fare le cose di sempre. Nel mio caso non vedevo l'ora di mangiare una pizza gigante!

Krysta ha anche un blog ChemoCouture sul quale racconta la sua esperienza con il cancro.

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Via Cosmopolitan.com

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