Unica di Ilary Blasi, docufilm di Netflix in cui la conduttrice rivela la sua verità sul tradimento del marito Francesco Totti, continua a macinare views e recensioni. Paragonato alla revenge song di Shakira contro l'ex Gerard Piqué, Unica è il racconto (senza contraddittorio) di come un tradimento può distruggere l'amore: sebbene da molti - anche da noi di Cosmopolitan - sia stato considerato la vendetta mediatica perfetta, le polemiche legate all'esposizione di fatti privatissimi che coinvolgono anche i tre figli della coppia non si sono ancora placate.

Ad aizzare maggiormente questo fuoco è stata la news, non ancora confermata da parte della diretta interessata, di un possibile docufilm con protagonista proprio Shakira, anche lei pronta a mettere a nudo la sua quotidianità e le sue fragilità dopo il tradimento da parte dell'ex marito e padre dei suoi figli. A lanciare la bomba, con relativi frame dell'artista seguita a vista da diverse telecamere, è stato il Daily Mail: non c'è ancora ufficializzazione da parte delle grandi piattaforme di streaming, ma considerato il florido mercato di prodotti televisivi dedicati alle star - recentemente sul mercato internazionale sono usciti quelli su Robbie Williams e su David Beckham - è plausibile pensare che Shakira abbia firmato un contratto per esporre la sua verità in merito alla sua vicenda personale.

E qui sorge un dibattito che, tra curiosità e polemiche, accompagna a cascata l'uscita di questi documentari. Come per Unica e come probabilmente sarà per il progetto di Shakira se mai davvero vedrà la luce (ma noi scommettiamo di sì), a essere coinvolti non saranno solo i protagonisti dello show, in questo caso donne ferite da un tradimento plateale desiderose, se non di vendetta, almeno di raccontare il proprio punto di vista, ma anche i familiari, i figli, gli amici dei diretti interessati. Fino a che punto, allora, è lecito spingersi per trovare pace? Già ai tempi dell'uscita di "Flower" di Miley Cyrus e poi dell'ormai celeberrima "BZRP Music Sessions #53" ci eravamo chiesti se il prezzo da pagare per mettere un punto (o per aprire nuovi interrogativi) non fosse troppo altro. La necessità di comparire in video per supportare "la vittima" come hanno fatto ad esempio la mamma e la sorella di Ilary Blasi in Unica può essere abbracciata sì in modo consapevole, ma di certo ha delle conseguenze negli assetti familiari e nei legami quotidiani. Sui figli di queste coppie, già bersagliati da un gossip costante, sembrerebbe ricadere il peso della vendetta dei genitori. Per trovare pace, per rivendicare potere, per dichiarare in modo univoco la propria posizione e, non ultimo, per l'introito economico che ne deriva: le motivazioni che spingono ad accettare a lasciarsi coinvolgere in un progetto del genere sono tutte soggettive, dunque non giudicabili ed eventualmente comprensibili. Ma fino a che punto spingersi, mettendo a rischio l'equilibrio già precario di queste famiglie spezzate? Agli spettatori l'ardua sentenza.