È una curiosità morbosa e ne siamo tutti colpiti, anche se in minima parte. Nei 10 secondi che separano la fine di una puntata dall'episodio successivo, ci siamo spesso ritrovati a cercare su Google la “storia vera” e le “vittime reali” che stanno dietro ad alcuni dei nostri documentari di cronaca nera preferiti, come The Tinder Swindler, Making A Murderer e The Keepers. Si potrebbe attribuire la colpa all'era digitale in cui ci siamo ritrovati, o al crescente fascino nel soddisfare la nostra curiosità online. Qualunque sia il motivo, la dinamica fra gli spettatori che provano un senso di superiorità nei confronti dei personaggi, e le vite delle persone che vengono rappresentate sullo schermo, si fa sempre più potente.

Per molti, questo tipo di ricerca è innocuo, un semplice prurito da alleviare prima di spegnere la televisione e andare a letto. Per altri, invece, può trasformarsi in un'ossessione malsana che può evolvere in qualcosa di molto più sinistro, arrivando a mettere in discussione le indagini della polizia e a diventare (quasi) degli stalker. Questa tendenza non è mai stata così evidente come nei giorni successivi all'uscita di Baby Reindeer.

Baby Reindeer è arrivato su Netflix l'11 aprile ed è diventato il titolo più visto sulla piattaforma, in oltre 30 Paesi in tutto il mondo. La miniserie di 7 puntate è attualmente al primo posto della Top 10 britannica ed è stato visto più di 2,6 milioni di volte solo nella prima settimana.

baby reindeer featuring donny sitting on a buspinterest
Netflix

Lo show ha come protagonista il comico scozzese Richard Gadd nei panni di una versione romanzata di se stesso, chiamata Donny Dunn, un comico e barista in difficoltà che si ritrova perseguitato da una donna di nome Martha (interpretata dall'attrice Jessica Gunning) per oltre quattro anni e mezzo. La serie esplora temi come la depressione, l'empatia, il vittimismo, la vergogna e il senso di colpa, e la Gunning la descrive come tutt'altro che «una trama convenzionale».

Nel corso delle sue azioni di stalking, Martha (il vero nome della stalker è stato mantenuto anonimo) ha inviato a Gadd 41.071 e-mail, 350 ore di messaggi vocali, 744 tweet, 46 messaggi su Facebook, 106 pagine di lettere e regali, che vanno da una renna giocattolo e dei sonniferi, a un cappello di lana e dei boxer. Si è seduta fuori da casa sua, ha frequentato quotidianamente il suo posto di lavoro, ha assistito ai suoi concerti comici e ha pedinato i genitori e una donna trans con cui usciva.

Per molti, questo tipo di ricerca è innocua, un semplice prurito da alleviare prima di spegnere il televisore

Nonostante il trauma subito, Gadd ha dichiarato a GQ di non aver mai rivelato il suo vero nome ai media e di aver cambiato di proposito alcuni dettagli chiave su di lei per lo show di Netflix. «Abbiamo fatto di tutto per camuffarla al punto che non credo si riconoscerebbe», ha detto, «quello che è stato preso in prestito è una verità emotiva, non il profilo reale e completo di una persona». Gadd ha anche detto a Variety di aver voluto mantenere anonime alcune informazioni su Martha perché è «consapevole che alcuni personaggi sono persone vulnerabili, quindi non vuole rendere la loro vita più difficile» (Gadd non sa dove si trovi attualmente Martha e aveva un ordine restrittivo nei suoi confronti, ma non voleva che finisse in prigione).

a scene from baby reindeer featuring donny and martha scott at the camden the heart barpinterest
ED MILLER/NETFLIX

Sebbene Gadd abbia chiarito le sue intenzioni di proteggere l'anonimato di Martha, ciò non ha impedito ad alcuni spettatori di affidarsi il ruolo di detective e di cercare di scoprire le vere identità delle persone ritratte nella serie, come Martha, Darrien (interpretato da Tom Goodman-Hill), lo scrittore televisivo che si occupa di Donny, e Teri (interpretata da Nava Mau, attrice e regista), che esce con Donny.

Da un rapido sguardo a Google Trends, le ricerche di “Martha Baby Reindeer” hanno raggiunto il massimo storico il 21 aprile nel Regno Unito. Gli utenti di X si sono anche spinti all'estremo per scoprire chi, secondo loro, è lo stalker in carne e ossa, condividendo i tweet del 2014 di un individuo che ha fatto riferimenti utilizzati nello show e il cui nome è da allora in trend - tra gli altri - su Google.

In risposta a un video, condiviso da un utente su TikTok che mostra quelle che ritiene essere presunte prove della vita reale di Martha, gli utenti criticato le persone che stanno andando contro i desideri di privacy che Gadd ha intenzionalmente espresso per proteggere Martha. «Non c'è motivo per cui qualcuno vada a cercarla, Richard Gadd aveva detto di lasciarla in pace. Perché darle l'attenzione di cui chiaramente non ha bisogno?», ha scritto un utente.

Quello che è stato preso in prestito è una verità emotiva, non il profilo reale e completo di una persona

Nella serie, Donny spiega la confusione mentale che ha provato nel denunciare i crimini di Martha, ma non la violenza sessuale di Darrien. «Quando sono arrivato al punto di andare alla polizia, non riuscivo a sopportare l'ironia di denunciare lei e non lui», dice, aggiungendo: «Ho sempre avuto la sensazione che lei fosse malata, che lei stessa non potesse farci niente, mentre lui era un adescatore pericoloso e manipolatore.»

Altri fan su TikTok e Reddit hanno ipotizzato - ancora una volta senza prove - di conoscere il regista, scrittore, comico e attore britannico che ha ispirato il personaggio immaginario di Darrien. «Possiamo per favore impiegare questa energia per trovare il vero Darrien? Perché, a meno che tutto questo non sia stato romanzato, è probabile che stia ancora lavorando nel settore e che abbia una lunga lista di vittime oltre a Gadd», ha commentato un utente di Reddit su un post. Un altro ha aggiunto: «Mi sta bene non sapere chi sia Martha, forse perché la sua interpretazione era piuttosto simpatica a volte. Ma anche perché a un certo punto ha dovuto rispondere dei suoi problemi. Darrien l'ha praticamente fatta franca e potrebbe ancora fare quelle cose.»

L'amico di Gadd, Sean Foley, ha dichiarato di aver contattato la polizia dopo essere stato erroneamente accusato di essere il suo adescatore online. Il Metro riporta che lo scrittore e regista ha dichiarato di essere stato erroneamente identificato da alcuni troll come la persona reale che si cela dietro il personaggio in una serie di post online «diffamatori, abusivi e minacciosi.» Il 59enne, che quest'estate lascerà il suo ruolo di direttore artistico del Birmingham Rep, ha dichiarato che la polizia sta ora indagando sulle accuse.

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In risposta, Gadd ha invitato gli spettatori a non fare speculazioni su le persone reali che si celano dietro i personaggi dello show, affermando che «non è questo il punto» della serie e che persone innocenti sono state «ingiustamente» coinvolte nel gossip.

netflix baby reindeer martha where is she nowpinterest
richard gadd//Instagram

L'interesse per il crimine non è nuovo, ma lo è il modo in cui gli algoritmi dei social media incoraggiano l'investigazione, spingendo gli argomenti e i contenuti correlati a fare tendenza in cima ai feed delle notizie. Ed è qui che dobbiamo fare attenzione. Sebbene sia probabile che alcuni utenti online sfruttino argomenti di cronaca nera per aumentare il numero di follower, data la sua popolarità, è comprensibile che altri si addentrino nel tema con intenzioni innocenti. Chi non ha mai voluto sapere come e perché è stato commesso un crimine per imparare a proteggersi da un destino simile?

Ma c'è il rischio di superare il limite quando ci inseriamo nei drammi della vita reale delle persone. Dopo l'uscita di Baby Reindeer, dobbiamo chiederci a che punto l'interesse per la ricerca di uno stalker si trasforma in stalking vero e proprio.


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