Non ci aspettavamo un colpo di scena del genere, non con il processo del principe Andrea di York alle porte. Marzo 2022 era proprio il mese in cui entrambe le parti - il figlio della regina Elisabetta e Virginia Giuffre, la sua accusatrice - avrebbero dovuto presentare una lista di prove e testimoni a supporto di questo maxi processo previsto per la fine dell'anno. Invece, con un cambio di passo degno di nota, gli avvocati del principe Andrea hanno avvisato il giudice Kaplan (che si è occupato del caso a New York) di un accordo extragiudiziale tra il duca e la Giuffre. Secondo il Telegraph l'accordo sarebbe di 12 milioni di sterline, che saranno devoluti all'associazione contro la violenza sulle donne fondata dalla stessa accusatrice. Sempre il Telegraph ha detto che è stata la regina Elisabetta a fornire al figlio i fondi per evitare di fatto il processo e tentare il tutto e per tutto per salvare la sua immagine con un patteggiamento.

In realtà gli accordi tra le parti non sono stati svelati, dunque ciò che il Telegraph afferma non è stato confermato dai diretti interessati. Probabilmente mai lo saranno. Nella comunicazione inviata dagli avvocati del principe Andrea al giudice si legge solo che è stato trovato un accordo economico, che il duca di York è pentito e che rinnega la sua amicizia con Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell. La seconda è stata da poco condannata per sfruttamento e traffico sessuale di minorenni, caso nel quale è coinvolta la Giuffre sebbene la donna non sia stata coinvolta direttamente come testimone nel processo contro Maxwell.

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Virginia Giuffre aveva denunciato il principe Andrea ad agosto 2021, intentando contro di lui una causa civile per violenza sessuale, avvenuta secondo l'accusatrice quando lei aveva solo 17 anni. L'onta di questa vicenda ha travolto il duca di York: inizialmente è stato estromesso dalla vita pubblica e poi, quando il giudice newyorkese Kaplan ha dato l'ok a procedere con la causa e un eventuale processo, ha perso il trattamento pubblico di Altezza Reale, i titoli militari e i patronati.

Proprio nelle prossime settimane il principe Andrea avrebbe dovuto rilasciare la sua prima deposizione. L'intenzione, almeno così si pensava, era quella di arrivare al processo e dimostrare la propria innocenza; d'altro canto anche gli avvocati di Virginia Giuffre avevano fatto sapere che la loro assistita non si sarebbe piegata a un accordo extragiudiziale. Nelle parole del principe Andrea poi la donna è sempre stata dipinta come una opportunista a caccia di soldi, oltre che bugiarda. Nei documenti del patteggiamento invece il principe Andrea la definisce "vittima" e si dice solidale con chi ha sofferto per colpa di sfruttatori e abusers. Cosa è successo, quindi, nel frattempo?

Il principe Andrea ha ammesso le sue eventuali colpe?

Nei documenti ufficiali non si legge un'ammissione di colpa, solo un grande pentimento rispetto alla posizione delle vittime di abusi sessuali e la volontà di aiutarle con una "cospicua donazione" all'associazione anti-violenza della Giuffre. Per tanti analisti del caso però, il patteggiamento equivale a una sorta di conferma implicita dell'accusa: si tratta di un modo per evitare di fronteggiarla senza macchiare ulteriormente la propria immagine durante il processo. I più ostili dicono che l'aiuto economico della regina Elisabetta è sempre stato fondamentale per il principe Andrea, che recentemente ha pure dovuto vendere uno chalet in Svizzera per fronteggiare una serie di debiti. Usare i soldi della sovrana per scampare al processo e a tutto ciò che sarebbe potuto venire fuori in aula è la dimostrazione, secondo altri quotidiani, che il principe Andrea è, nonostante tutto, fortemente protetto e potrebbe essere presto riabilitato a corte.

Sebbene sul capo del principe Andrea non penda alcun capo d'imputazione penale, la sua reputazione sembra indelebilmente macchiata. La percezione comune è che, nel passaggio di poteri dalla regina Elisabetta al figlio Carlo, il futuro re potrebbe estromettere del tutto il fratello minore. Anche il principe William è d'accordo con la linea dura, tanto che nelle varie riunioni d'emergenza avvenute a Windsor dopo la conferma della possibilità di processo, il duca di Cambridge ha fortemente insistito con la nonna per cancellare i patronati e i titoli militari dello zio, per evitare che l'ombra della sua reputazione potesse macchiare la monarchia.

Questo, infine, è l'anno del Giubileo di Platino della regina Elisabetta: 70 anni di regno arrivano una volta sola. E il patteggiamento, secondo opinione comune, è un modo per salvare l'atmosfera festiva nascondendo la polvere sotto i pesanti tappeti di Buckingham Palace.