Saper rischiare, consapevolmente, e lì regalare, ogni volta, prove intense, e di rara bellezza espressiva. Luca Marinelli è ormai allo scoperto. Sono passati solo nove anni da quel timido debutto nel film La solitudine dei numeri primi, eppure da quel momento si è fatto sempre più forte, lavorando per Sorrentino, Virzì, Paolo e Vittorio Taviani, Claudio Caligari, nel memorabile Non essere cattivo.

"Martin Eden" Red Carpet Arrivals - The 76th Venice Film Festivalpinterest
Theo Wargo//Getty Images

Luca Marinelli e Alissa Jung sul red carpet di Venezia 2019.

Discreto, posato, quanto mai generoso sul set, l’ex zingaro di Lo chiamavano Jeeg Robot, è diventato così uno degli interpreti più ricercati dal cinema italiano, che, dopo Fabrizio De Andrè, sarà pure Diabolik diretto dai Manetti Bros, riuscendo a imporsi pure all'estero in The Old Guard, l’action – fantasy, insieme a Charlize Theron e Mathias Schoenaerts. Alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 fa suo, però, il personaggio del giovane marinaio Martin Eden, protagonista nel nuovo film omonimo di Pietro Marcello, liberamente ispirato al libro Martin Eden, romanzo di Jack London, in cui si trasforma nuovamente. Sullo sfondo infatti di una Napoli minata dai movimenti politici, porta in scena la storia di un ragazzo diventato uomo, il cui sogno è scrivere, facendosi una cultura, senza tradire le proprie origini. E vince ancora.

"Martin Eden" Photocall - The 76th Venice Film Festivalpinterest
Stefania D'Alessandro//Getty Images

"Non so se riesco a descrivere Martin Eden", dice Marinelli, "è un avventuriero, in stile Indiana Jones (sorride, ndr) che affronta la vita. Seriamente, i miei archetipi sono invece proprio quegli scrittori, tipo Robert Stevenson, lo stesso London, che volevano toccare con mano, muoversi, arricchirsi, vedendo, viaggiando, non stavano mai fermarsi, volevano avere uno sguardo aperto sulla realtà che li circondava. Martin viene colpito dalla fascinazione per la cultura, vuole riscattarsi, da sotto la montagna decide di arrampicarsi, ma in cima trova qualcosa che non lo attira più, il cammino sarà allora pieno di delusioni".

Io vittima del mio successo? "Bisogna sempre mantenere un certo equilibrio, i piedi per terra, guardandosi intorno. Essere se stessi, saldi alle proprie idee, emozioni ed sensazioni, questa è la mia strada".