Nell'anno proclamato “the year of the girl”, abbiamo definitivamente capito che la moda, invece, non è poi così tanto una cosa da girls. E perciò ci siamo interrogate: lo scorso settembre Sarah Burton ha lasciato dopo 13 anni la direzione creativa di Alexander McQueen e, in seguito alla nomina del suo successore, l’irlandese Seán McGirr, l’universo moda è stato investito da una bufera social e mediatica senza precedenti. La polemica non ruotava su alcun tipo di pregiudizio nei confronti del Signor McGirr, la cui storia professionale fa anzi sperare in un grande futuro per McQueen, ma piuttosto intorno al fatto che il suo nuovo incarico significa che un altro uomo bianco è diventato direttore creativo di un brand moda.

moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Getty Images
Donatella Versace e Jennifer Lopez (1999)
moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Getty Images
Vivienne Westwood e Naomi Campbell (1993)

E mentre su Instagram e TikTok circolavano collage di foto testimoni di una buffa somiglianza estetica fra i sei direttori creativi di Kering, altre Maison sceglievano nuovi designer per la loro guida. Se in coda a queste notizie di fine 2023 Vanessa Freedman si chiedeva sul New York Times dove fossero finite le donne in un’industria che si rivolge princincipalmente alle donne, potremmo provare a guardare il 2024 attraverso una nuova prospettiva, come suggerisce un’altra critica di moda, Giuliana Matarrese, che ci invita ad approfondire la questione e a cercare «visioni alternative». Perché forse la moda non sarà un gioco da ragazze, ma di certo in questa Post Girl-hood era in cui più che mai l’estetica diventa politica, le ragazze sono pronte a prendersela, la moda. Che poi, a guardare bene, alcune di loro se la sono già presa.

moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Getty Images
Un ritratto delle sorelle Ashley e Mary-Kate Olsen

L’era della Signora Prada

Miuccia Prada questo 10 maggio compierà 75 anni e la sua carriera non smette di brillare. In un report recente del Sole 24 Ore, l’imprenditrice e direttrice creativa milanese è la prima donna a comparire nella lista dei manager più pagati d’Italia, oltre che la prima rappresentante dell’industria di moda insieme al marito, Patrizi oBertelli, con il quale condivide la posizione. Al momento, è anche l’unica donna nella top 10 della lista. Miu Miu, il brand che ha fondato nel 1993 e che da allora guida senza rinunciare alla direzione creativa anche di Prada (da tre anni affiancata da Raf Simons), è stato, secondo Lyst, il più influente al mondo nel 2023, così come lo era stato anche l’anno prima. Le collezioni delle Maison cui è capo sono fra le meglio accolte da stampa e celebrità durante i fashion month, così come i progetti multidisciplinari promossi da Fondazione Prada, istituzione culturale creata da lei e Bertelli, portano ogni anno a Milano visitatori da tutto il globo. Forse il modo migliore per celebrare quest’anno il compleanno della leggenda vivente che è Miuccia Prada potrebbe essere proprio ripartire dal suo esempio, quello dell’anti stereotipo per eccellenza, nella moda di domani.

moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Getty Images
Miuccia Prada aggiusta un dettaglio all’abito di Carla Bruni

La mostra sulle designer al Met

Sarebbe dovuta essere nel 2020 in occasione del centesimo anniversario del suffragio universale statunitense, ma poi è stata rimandata a causa della pandemia. E così per colpa o per merito di un imprevisto, mai tempismo per un’esposizione fu più azzeccato: da dicembre a marzo, al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art, la mostra Women Dressing Women esibisce i lavori di oltre 70 designer, esplorando l’impatto duraturo (ma spesso sottovalutato) della moda creata dalle donne per le donne. Le curatrici Mellissa Huber e Karen Van Godtsenhoven hanno indagato nella loro ricerca quattro nozioni chiave: anonimato, visibilità, rappresentanza e assenza/omissione. Le creazioni in mostra includono da una parte le firme di stiliste pioneristiche all aguida delle Maison più influenti del ventesimo secolo, come, fra le altre, Adèle Henriette Elisabeth Nigrin Fortuny, Gabrielle Chanel, Jeanne Lanvin, Diane von Furstenberg, Madeleine Vionnet, Rei Kawakubo, Jil Sander, Miuccia Prada, Phoebe Philo, Maria Grazia Chiuri, Gabriela Hearst, Vivienne Westwood, Stella McCartney, Silvia Venturini Fendi.

moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
courtesymet
Vista della galleria del Met

Dall’altra parte, Women Dressing Women porta alla luce storie di designer a lungo ed erroneamente dimenticate, come quella di Ann Lowe, stilista afroamericana dell’abito da sposa di Jacqueline Kennedy eppure rimasta sconosciuta per decenni. Altri nomi presenti in mostra e forse meno riconoscibili ai non addetti ai lavori appartengono alle creative di nuova generazione, i cui lavori sono narrati attraverso un dialogo virtuoso fra indumenti che oltrepassa confini temporali, geografici e culturali. Firmano questi abiti meravigliosi Simone Rocha, Marine Serre, Hillary Taymour, Ester Manas, Iris Van Herpen e le altre giovani donne che stanno cambiando le sorti del sistema della moda.

donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Courtesy Phoebe Philo

Chi crea i vestiti di domani

Una volta ho chiesto alla direttrice creativa e fondatrice del suo brand Jezabelle Cormio di esprimere un desiderio. Mi ha detto: «Vorrei non essere così sola nel mio genere». Da allora, la questione del ruolo femminile nella moda non è migliorata, ma alcuni fatti che desidero qui menzionare rendono la luce in fondo al tunnel meno lieve. Da una parte, i mesi passati hanno finalmente visto l’atteso ritorno di una delle fashion designer più influenti di sempre, Phoebe Philo. Nelle stesse settimane, è passata più in sordina la nomina di Chemena Kamali, tedesca under 45, alla direzione creativa di Chloé. Intanto, una nuova generazione di designer donne, di cui anche Cormio è parte, sta questionando i paradigmi tradizionali della rappresentazione dei corpi attraverso nuovi modi di costruire indumenti e comunicare stili. È il caso della brasiliana Karoline Vitto, che ha portato a Milano per la prima volta una passerella di sole taglie mid e plus, o delle già citate Ester Manas e Hillary Taymour con Collina Strada, il cui merito è quello di disegnare abiti che si adattano a corpi femminili e non viceversa.

moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Getty Images
Jezabelle Cormio
moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Getty Images
Simone Rocha
moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Getty Images
Martine Rose
moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Getty Images
Karoline Vitto

Intanto, l’irlandese Simone Rocha ha di fatto rilanciato l’estetica girly infiocchettando le tendenze di questi mesi, in perfetta sincronia con un nato e diffuso interesse nei confronti delle ragazze, nel bene e nel male. Dall’altro capo del trend si riconfermano regine del Quiet Luxury Ashley e Mary-Kate Olsen, fondatrici del brand The Row. La lista prosegue – Grace Wales Bonner, Nensi Dojaka – e non ci stancheremo di nominarle – Martine Rose, Dilara Findikoglu, Emily Bode – una a una, fino a che il loro lavoro sarà riconosciuto come quello dei colleghi uomini. Fino a che una loro nomina alla direzione creativa di un grande brand non sia più eccezione ma logico risvolto della loro carriera.

moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Alessandro Lucioni//LAUNCHMETRICS SPOTLIGHT
SS24 di Cormio
moda donna 2024 ragazze vestono ragazzepinterest
Andrea Adriani//LAUNCHMETRICS SPOTLIGHT
SS24 Collina Strada.