Chiara Bordi è una ragazza con le idee chiare, il corpo e la testa in perpetuo movimento. Durante la nostra chiacchierata la sua vitalità viene fuori molte volte sottoforma di parole e memorie, speranze e promesse. Ventitreenne originaria di Tarquinia, Chiara, tra le mille altre cose, è un'attrice emergente: dopo il debutto nella serie tv di Prime Video Prisma uscita in autunno (tornerà presto con la seconda stagione), arriverà in prima serata su Canale 5 a partire dal 17 gennaio con una serie in 8 episodi che racconta le luci e le ombre dello sport paralimpico. Si chiama I Fantastici 5 (è prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rti): Raoul Bova, nei panni dell'allenatore Riccardo, ha il compito di guidare un gruppo di promettenti atleti con disabilità verso i Campionati europei. Chiara Bordi interpreta Laura, «una ragazza solare e buona, che, proprio per la purezza del suo carattere, faticherà non poco a integrarsi con atleti inizialmente molto individualisti e competitivi». Con il suo personaggio, Chiara ha in comune la disabilità e la determinazione nel realizzare i suoi sogni, «ma rispetto a Laura, che vuole sfondare come campionessa di atletica, io diversifico di più, ho tanti sogni e passioni».

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Virginia Bettoja

Vittima di un incidente quando aveva 13 anni, Chiara ha perso una gamba ma non la voglia di fare, emergere e riuscire. Con la stessa scioltezza inforca il surf e lo skate e calca la passerella, va in canoa e recita davanti alle telecamere. A inquadrarsi in una cosa sola fa fatica, in un fiorire di attitudini e passioni che «si sono sviluppate in modo naturale perché io sono fatta così, la disabilità non c'entra». Dopo quella tragedia che le ha cambiato la vita da ragazzina ha capito che bisogna «dare valore al singolo giorno: paradossalmente sono stati gli anni successivi all'incidente a darmi la forza di superare i miei limiti. Davanti a una cosa nuova magari mi dicevo 'Non ce la farò mai', ma poi mi sono sempre lanciata per provare a me stessa che invece potevo riuscirci».

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La protesi che indossa e per cui è diventata un simbolo e una voce del dibattito sulla disabilità nel nostro Paese, non è solo uno strumento per raggiungere i suoi obiettivi ma soprattutto «una promessa di libertà: da quando la indosso è cambiato tutto, ho capito di poter fare ciò che desidero». Anche per questo ha studiato e poi lo scorso novembre si è laureata in Tecniche Ortopediche. «Frequento centri specialistici da molti anni e sin da adolescente faccio modifiche alla mia protesi da sola: ho capito che questa poteva essere una delle "mie" strade. E chissà che un giorno non possa a coniugare la passione per il cinema con quella sanitaria».

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ERICA FAVA
Production: Muro @muroproductions Photographer: Erica Fava @ericafava Talent: Chiara Bordi @chiarabordi_Hair si ringrazia COTRIL Spa Make-Up: Alessandro Joubert @alessandro.joubert_mua @simonebelliagency Styling: Stefania Sciortino @stefaniasciortino Location: @doubletree_romemonti @coralineluxuryconcierg

In merito al suo ritorno in tv ne I Fantastici 5, Chiara è «contenta che si esplori il mondo dello sport paralimpico che a volte attira molti pregiudizi, come se abbia meno valore o ci voglia meno impegno. La serie parla del tema in modo onesto, senza stereotipi. E piacerà a tutti perché racconta dinamiche che appartengono non solo a chi ha una disabilità: è una serie che parla di amore, competizione, sport, relazioni».

Chiara ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo nel 2018, quando è arrivata tra le finaliste di Miss Italia, prima concorrente con una protesi a calcare il palco del concorso di bellezza. «Di quel periodo ricordo che mi sentivo piccolissima rispetto a ciò che stavo vivendo, e lo ero davvero: avevo 17 anni, avevo iniziato quell'avventura per gioco, ma volevo anche mandare un messaggio. E dire: 'Eccomi, sono una ragazza con disabilità, ho una protesi, ma ciò non significa che non possa partecipare a un concorso di bellezza'». Quel trampolino di lancio Chiara lo ricorda con gratitudine; poi è arrivata Prisma, serie anche questa dedicata alla disabilità che le ha dato modo di realizzare un altro sogno nel cassetto: diventare un'attrice. «Sul set di Prisma ho finalmente capito di potercela fare. Di poter rappresentare persone che, nel mondo dello spettacolo italiano, non trovano o trovano pochissimi riferimenti». Basta pensare al fatto che, quando si deve raccontare la disabilità in tv, capita spesso che vengano chiamati attori abili per il ruolo, o che non esistano conduttori in carrozzina o con altre disabilità nei programmi dei palinsesti italiani. «Io stessa a lungo ho pensato di voler fare l'attrice ma di non poterlo fare, perché non trovavo corrispettivi sullo schermo. Spero che il mio lavoro possa amplificare un tema che prima di tutto è culturale e sociale e far sentire rappresentate più persone possibili».

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Virginia Bettoja

La missione di Chiara Bordi, grazie al suo lavoro e alla sua presenza social, è normalizzare la disabilità. E per farlo, secondo lei, è «fondamentale decostruire tutti i bias che abbiamo, solo così è possibile capire su quali e quanti stereotipi si poggiano. E poi, come dicevo, è necessaria maggiore rappresentazione: i media hanno una responsabilità enorme in tema di inclusione della diversity. Ma questa non è e non può essere solo la mia missione: io sogno un mondo in cui questo traguardo diventa un obiettivo di tutti».