Con Miuccia non sbagli. Punto. Lei è vangelo, e se assecondare il suo verbo non (sempre) è facile, adottare il suo stile è come utilizzare una nave rompighiaccio per sorseggiare cocktail frozen - mescolati, non agitati, please- in mezzo al deserto. Una doppia metafora per rendere l'idea della portata stilistica della sua moda: i soli accessori come le scarpe e le borse Prada, anche se indossati lontani dal total look, bastano a segnare e a precorrere tempi nuovi.
Oltre al plus estetico di indossare la moda Prada, il fatto stesso di sceglierla di fatto negli anni ha inciso di riflesso su gusti e abitudini di chi, quella moda, la osserva e basta. Prendiamo ad esempio il mitico zaino in nylon nero, così austero e minimal, così utile e leggero: praticamente perfetto. Su di lui si sono avventati i più sfacciati copiatori dell'universo, replicandolo all'infinito sin dal suo debutto ufficiale nel lontano 1984. Se ne saranno visti di zaini donna nel corso delle stagioni -così si contano i cicli modaioli- ma finora è lui ad aver tratteggiato un cambiamento epocale proponendo un lifestyle nuovissimo di easyness in mezzo a tutto quell'eccesso anni 80. E per la prima volta dopo tanto tempo l'estetica della moda è riuscita ad incontrare in modo chiarissimo la sua funzione.
Lo zaino Prada in nylon, evergreen della moda
Quando Miuccia Prada lancia sul mercato questo modello così asciutto e puro era solo il 1984. Realizzato in un tessuto inaspettato per un brand come il suo, il pocone, un nylon ultra sottile resistente alla pioggia e agli urti utilizzato solitamente per confezionare le tende militari, lo zaino Prada dal nome evocativo, Vela e rifinito con inserti in pelle, ha fatto impazzire all'istante i fashionisti di ogni angolo del globo. Un corto circuito a la Prada style rilasciato con un tempismo perfetto: nel pieno degli eccessi degli anni 80 lei è stata pronta a destabilizzare i canoni della moda luxury iniziando, forse inconsapevolmente, il vincente filone dell'ugly style, cavalcato poi dai più recenti Demna Gvasalia, Marine Serre e Virgil Abloh.
La borsa Prada rivoluzionaria dal nome così nautico arriva sul mercato in due colorazioni, nero e marrone, tutt'oggi disponibili e nonostante la parentesi al neon presentata per la collezione autunno inverno 2019-19, è ancora il total black ad avere la meglio sull'intera palette. E poi c'è un punctum non trascurabile, il logo Prada, quel triangolino smaltato entrato a far parte in anni non sospetti del lessico visivo di tanti e calcio d'inizio del lungo match tra il culto per la logomania e il minimalismo brutal esploso nei 90 e proseguito nei successvi primi anni 2000. Poi il fashion dilemma più frequente: tra la borsa firmata elegante e la zaino Prada in tela sintetica a chi dare il testimone della nuova eleganza?
Se la prima collezione pret a porter di Prada risale al 1988, prima di allora Miuccia firma solo e unicamente accessori in continuità alla natura dell'azienda di pelletteria di famiglia fondata a Milano ai primi del 1900. Dopo lo zaino datato 1984, è seguito un perfezionamento nel 1987 con l'ampliamento definitivo della linea Vela grazie alla collezione autunno inverno 1994 dove il nylon pocone è stato il protagonista assoluto anche sui capi d'abbigliamento con gonne, top e capispalla. Rivoluzione!
Ovviamente pensare di trovare uno zaino Prada vintage anni 90 è dura ma non impossibile: prova sui siti garantiti di usato firmato come Vestiaire Collective e Depop, li trovi tra i 280 e 390 euro circa. Dalle borse Prada alla moda total look non perderti questo libro dedicato alle collezioni dell'unica Queen of Fashion.
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