Angelina Mango è il suo passato, che non le fa più paura, il futuro, di cui si sente unica artefice, ma soprattutto il suo presente, un tempo di consapevolezza che a 22 anni l’ha già portata sul podio di Amici (si è classificata seconda nel 2023) e tra i big in gara Sanremo 2024 con "La noia". «Sono ossessionata dalle occasioni perse», racconta la giovanissima cantautrice appena ci sediamo al tavolino di una libreria in una città che non è la nostra, sullo sfondo di rumori che non ci appartengono. Angelina è riuscita a scalare le classifiche con ogni suo singolo ("Che t'o dico a fa'", "Ci pensiamo domani"), con la sicurezza di chi non ha niente da temere anche grazie al prorpio vissuto. I suoi ricordi sono fermi a Lagonegro, ai momenti in famiglia tra le montagne della Basilicata dove è nata e cresciuta, superando il lutto di un papà che della musica aveva fatto la sua vita (il cantautore Pino Mango, scomparso nel 2014). Angelina ha seguito le orme di famiglia e non ha più paura del futuro perché, salvo imprevisti, al futuro dai la direzione che vuoi. Ne abbiamo parlato come amici di sempre, diversi ma simili nel vissuto, entrambi protagonisti di una generazione che fatichiamo a capire, con la paura del confronto e il bisogno di provare a stare bene.

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Arianna Angelini
Cappotto Annakiki; baggy dad jeans Levi’s Red Tab; top Femynal; collane Arlo Haisek e Defaience; orecchini Arlo Haisek. Make-up Clinique. Capelli Bumble and bumble

Come hai reagito quando hai saputo di essere tra i big di Sanremo?

«Ero in un ristorante di Parigi con Antonio, il mio fidanzato (Cirigliano, 24 anni, chitarrista, ndr), e sono scoppiata in lacrime. Reagisco così quando provo emozioni molto forti, piango. Poi è arrivata quell'immagine: è difficile vedersi all’Ariston. Certo, se ti proponi è perché hai una canzone e ci credi, ma fino a che non pronunciano il tuo nome non ti pensi di cantarla davvero su quel palco».

Chi è la prima persona che hai chiamato quando lo hai saputo?

«Ero in videochiamata con mia mamma e mio fratello, e se non fosse stato lì avrei chiamato subito lui. Poi ho sentito Marta (Donà, ndr), la mia manager, che urlava come una pazza, come mia madre. Ed è arrivata la telefonata di Sofia, la mia migliore amica. Piano piano ho sentito tutti, ho ricevuto un’ondata di affetto enorme, come se le persone davvero importanti fossero lì con me ad aspettare la notizia».

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Arianna Angelini
Total look GCDS.

Di queste c’è qualcuna che ti porti dietro da Lagonegro, dove sei nata e cresciuta?

«Certo, ci sono tre o quattro persone che non lascerò mai. Sofia è una di queste. Ci siamo conosciute all’asilo nido, a due anni, lei era la bambina con il ciuccio giallo, me la ricordo così, come fosse ieri. Poi c’è un amico che vedo sempre, appena posso. Ho avuto la fortuna immensa di costruirmi una seconda famiglia nel paese in cui sono nata. Voler bene alla tua famiglia è bello, ma poterne amare anche un’altra è un dono. Non si devono mai mollare questo tipo di affetti».

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Arianna Angelini
Total look Diesel.

Se potessi tornare indietro nel tempo, all’Angelina bambina, cosa vedi, cosa senti, cosa tocchi?

«Angelina bambina è al Lido, dove andavo sempre da piccola al mare, indossa un costume di Barbie e balla su una pedana in mezzo a un sacco di persone sedute ai tavolini. Partecipa a un concorso, la canzone è un successo dei Rolling Stones. Lei balla a caso, improvvisa, la gente intorno si chiede cosa stia facendo. Ma è una bambina felice. E oggi anch'io mi sento così».

preview for Angelina Mango sulla di copertina di Cosmopolitan Italia The Future Issue

A proposito di palco, come vivi la competizione? L’ansia fa parte della nostra generazione, siamo sempre a confronto sui social…

«Fino a un anno fa soffrivo di attacchi di ansia. Il problema era che sentivo di essere nata per cantare, ma non ero ancora una cantautrice perché mi mancava qualcosa, la legittimazione del grande pubblico. Ora sono sicura di me, non ho più quel tipo di angoscia. Il problema è che ci sono arrivata solo grazie a una conferma esterna, saltando il passaggio della presa di coscienza, che è arrivata come conseguenza del successo e non come premessa. Questo può spaventare, anche se non è questa la mia più grande paura».

E qual è?

«La gara più tosta è quella con me stessa. La sfida è piacermi ogni giorno, superare il confronto estetico, andare oltre quelle parti di me che non mi convincono, ed è assurdo perché vado sul palco più importante d’Italia e non voglio dare tutta questa importanza a come mi vedo allo specchio».

A questo proposito, riesci vivere una vita senza filtri?

«Se parliamo di maschere, sono cambiata molto in questi anni. Prima cercavo di piacere, cercavo il giudizio degli altri rischiando, a volte, di non essere sincera nemmeno con me stessa. Non facevo trasparire la mia personalità. Mi truccavo anche per andare a scuola o per uscire. Oggi se devo dire una cosa la dico e se voglio indossare un capo che magari convince solo me lo faccio. Sono più sincera: i miei pensieri sono meno filtrati di prima, più aderenti alla realtà perché se provo un sentimento lo esprimo, quindi mi concedo anche di essere felice senza prendermi troppo sul serio. Non ci deve essere sempre per forza qualcosa che non va. Ho avuto molti problemi in passato, ma oggi, o forse proprio per questo, oggi mi sento realmente serena».

L'intervista di Sara Verde (@saraaverd) continua sul magazine