La luce negli occhi di Elisa, Vittoria, Edoardo, Emanuele e Riccardo, atleti paralimpici e membri di art4sport, Associazione Onlus creata da Bebe Vio, è bellissima. Non smettono di ripetere la parola sfida anche dopo la parte ufficiale dell’evento, il lancio dei nuovi prodotti Redmi Note 11 Series di Xiaomi corredato da una campagna virale che li vede coinvolti. Quel flusso di parole continua a scorrere copioso e diventa un fiume. L’occasione è speciale perché ascoltare le loro storie è un’autentica carica di energia positiva. Il binomio tra tecnologia, quella di Xiaomi, e il lavoro di art4sport nel supportare e promuovere lo sport agonistico in favore del benessere fisico e psicologico di ragazzi con disabilità portatori di protesi di arto, rende il momento di incontro un campo da gioco ideale per scendere in profondità su temi che toccano sia loro che ciascuno di noi. Supera ogni sfida è infatti il claim con cui la multinazionale cinese ha scelto di comunicare non solo i nuovi prodotti ma per dare il via a un vero e proprio movimento di condivisione collettiva fatta di storie e testimonianze su come si possano superare ostacoli insormontabili, non solo fisici, che la vita ogni giorno ci mette davanti.

xiaomi insieme a bebe vio e all'associazione onlus art4sport lancia la nuova campagna supera ogni sfida, l'invito degli atleti paralimpici a non mollare maipinterest
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Da sinistra Bebe Vio abbraccia Edoardo Giordan, Elisa Spediacci, Emanuele Lambertini, Riccardo Bagaini e Vittoria Bianco, insieme ai genitori di Bebe, Teresa Grandis e Ruggero Vio.

Parlare con loro di sfide potrebbe suonare pure ovvio, eppure in quelle parole affiorano spunti preziosi da ripassare ogni volta che ci troviamo in difficoltà davanti a imprevisti e cambi di programma inaspettati. Edoardo Giordan, classe 1993, fa parte della Nazionale di scherma Paralimpica nelle specialità di sciabola e spada. Ha partecipato alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e affonda verbalmente di fioretto così: «una volta che si superano i traumi non abbiamo più ostacoli ai nostri sogni. Non perdiamo tempo a pensare cosa ne pensano gli altri». Anche Emanuele Lambertini è un tiratore di scherma Paralimpica, 23 anni e una concezione del limite totalmente relativa. La sua sfida? Alimentare il dubbio, continuare a scoprire aspetti sempre nuovi del suo essere e procedere per piccoli obiettivi.

Le Sfide tirano fuori una forza incredibile che non sappiamo di avere

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Vittoria Bianco, durante il backstage del video teaser della campagna Supera ogni sfida di Xiaomi

Classe 1995, Vittoria Bianco nuota da sempre. Ci illumina subito con una frase inclusiva nei riguardi di uno degli elementi più preziosi che abbiamo sulla Terra. «L’acqua accetta e sorregge tutti, perché in acqua siamo tutti uguali e io mi sento libera». Nei traguardi di Vittoria l'atleta c’è la medaglia d’oro conquistata nella staffetta 4x100 stile libero a Tokyo 2020 e non appena le chiediamo come possa aver trasformato una sua fragilità in un punto di forza in suo favore, non esita a confidarci che nel subire l’amputazione della gamba destra quella timidezza con cui viveva malissimo persino le piccole cose di ogni giorno, si è trasformata in un coraggio da leonessa pur di riprendersi la sua vita. Allenarsi, per lei, giorno dopo giorno rappresenta la parte bella del raggiungimento dell’obiettivo. I suoi? I mondiali di giugno e poi le Olimpiadi di Parigi nel 2024.

Superare una sfida? Basta guardarla sotto un'altra prospettiva

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Riccardo posa come un guerriero pensando alle Olimpiadi di Parigi del 2024

«Dal giorno 1 della vita mi sono trovato davanti alla Sfida più importante, quella di avere un braccio solo». Riccardo è così, 21 anni, all’ultimo anno di Economia e Management e atleta performante nella corsa, ha una velocità mentale tipica di chi non ha tempo da perdere e molto da scoprire e raggiungere. Ai Mondiali di Londra 2017 ha vinto un argento nella staffetta 4x100, oggi è super concentrato in direzione delle Olimpiadi di Parigi ma già sa che nella vita non sarà solo uno sportivo. Come si superano le sfide come la sua? Diciamo pure che è una questione di cambio di prospettiva. «Se il braccio mancante fosse ancora oggi un mio punto debole, non sarei qua a parlarne. La disabilità oggi è purtroppo ancora vista come un problema o una mancanza. Ok, io sono diverso, questo è oggettivo, ma se avessi avuto due braccia come gli altri sono convinto che non avrei raggiunto gli obiettivi che ho conquistato sino ad oggi». Riccardo pensa poi a chi, in questo momento, si trova in un letto di ospedale abbattuto per aver perso un arto: «vorrei che con le nostre testimonianze arrivasse un messaggio positivo, perché da qui si può solo ripartire.»

La sfida non è più solo mia ma della squadra: così la si supera

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Elisa durante gli scatti di Supera ogni sfida sul campo di gioco della sua disciplina, Sitting Volley

Elisa è un’atleta paralimpica specializzata nella disciplina di Sitting Volley, pallavolo giocato da seduti. Uno sport ancora troppo poco conosciuto dove si nasconde un livello e una preparazione tecnica altissime e dove Elisa, con il supporto di art4sport, ha trovato una carica pazzesca. Non appena le domandiamo quale sia il lato fragile diventato leva di forza, non ha esitato un secondo: la sua famiglia. E gli occhi le si sono riempiti di emozione. Quando si è trovata in ospedale dall’oggi al domani per aver contratto la meningite, quello stravolgimento l’ha così scossa e messa al muro da rendersi di conto di non voler scaricare per nulla al mondo l'enorme fardello sugli amati genitori di figlia unica. «Questo pensiero mi ha dato la forza di essere forte. Ho dovuto reagire. Oggi sono sicura di me e della persona che sono e ho imparato a vivere ogni giorno con tutta l’intensità di cui sono capace. Oltre allo sport sto studiando biomedica. Dopo l’amputazione (del piede sinistro, ndr) ho deciso che voglio dare il mio contributo alla ricerca e alla scienza: senza protesi o dialisi, oggi non potrei camminare, né considerarmi guarita. Sarà anche egoistico, ma quando fai del bene agli altri, volendo bene con spensieratezza, poi torna indietro tutto».

Teresa Grandis, mamma di Bebe e presidente di art4sport, sigilla questo incontro con un sogno: dopo Fly2Tokyo, nel prossimo futuro c'è Fly2Paris, per volare con gli atleti alle prossime Paralimpiadi. E noi faremo il tifo.