Avrebbe dovuto vincere lei. Quella con i capelli biondi e lunghi oltre la transenna, quella con la maglietta verde in primo piano, quella con la borsa a fiori. Invece le donne, in prima fila per farsi un selfie, hanno voltato le spalle a quella che speravamo diventasse la prima donna Presidente degli Stati Uniti. Una foto spiazzante e potente. E controcorrente. Che si è rivelata profetica.

Nella foto tutto si capovolge. Si volgono le spalle, si sorride al telefono, e ci si riempie la memoria di una file virtuale che si spera un giorno venga stampato come una vecchia foto ricordo. E Hillary sorride ai piccoli schermi prestandosi al gioco del segno dei tempi. 

Questa foto, che sia stata organizzata a tavolino o sia capitata spontaneamente, è unica. Parla della voglia di partecipare e della possibilità di sfidare le convenzioni, rompere le regole. Sembra una scena irreale, se non fosse per le persone tanto serie quanto attaccate al muro, che guardano lo spettacolo. Perché di perfetta messa in scena si tratta, dove domina l'aspirazione, la speranza e il desiderio di essere il meglio. Dove decidi tu quando si apre e si chiude il sipario.