Facebook e Instagram sono sempre stati attenti nello studio minuzioso dei propri algoritmi cercando di sostenere contenuti corretti e penalizzando quelli violenti (e non solo...).
Qualcosa, però, in quell'insieme di numeri, dati, concetti trascritti in forma digitale, non funziona. Tra i contenuti penalizzati su Instagram e Facebook ci sono quelli che mostrano immagini di nudo, aboliti dalla piattaforma per qualsiasi ragione (da anni, per esempio, il mondo dei e delle pole dancer e di danzatori si scontra proprio con questa regola), ritenute immagini che possano ledere la sensibilità del pubblico.

Ma la questione, ponendoci su un piano molto pratico, diventa ancora più complicata se ne si solleva un dibattito di genere: perché i social consentono la pubblicazione di capezzoli maschili, ma censurano quelli femminili? Questo, oltre a trattare di un problema di parità, porta anche alla negazione di qualsiasi tipo di promozione di campagne che sensibilizzino il pubblico su tematiche molto importanti, come il cancro al seno. Molte donne sopravvissute, negli ultimi anni, hanno sentito l'esigenza di pubblicare foto del proprio seno per sensibilizzare le altre donne, vedendo poi, quel gesto forte e coraggioso, trasformarsi di qualcosa da censurare.

Così un gruppo di persone, ieri, si è radunato davanti alla sede di Facebook a Londra affinché la piattaforma social si imponga come obiettivo quello di modificare l'algoritmo che oscura la nudità. Perché le donne sopravvissute al cancro al seno non possono pubblicare le proprie immagini? Perché un uomo può mostrarsi a petto nudo e una donna no? Tra tutti manifestanti si trovavano anche i professionisti del World Medical Artist che si dedicano a ridisegnare, attraverso un tatuaggio, le areole e i capezzoli delle donne che hanno subito una mastectomia. Questi tatuatori si vedono costretti a non poter promuovere il proprio lavoro facendolo conoscere, magari, anche ad altre donne che potrebbero esserne interessate.

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La manifestazione, però, ha avuto un riscontro positivo, soprattutto per la questione che riguarda le immagini dei meravigliosi lavori del World Medical Artist: "Apprezziamo l'incredibile lavoro svolto dai medici tatuatori per i sopravvissuti al cancro al seno - ha dichiarato un portavoce dell'azienda - Questi tatuaggi sono così realistici che la nostra tecnologia non sempre individua la differenza. Quindi, per evitare confusioni, incoraggiamo gli utenti a chiarire quando pubblicano un'immagine che è un tatuaggio. Lavoreremo a stretto contatto con World Medical Artist mentre continuiamo a esplorare nuovi modi per evitare che questi contenuti vengano rimossi per errore". Un piccolo e positivo passo per fare in modo che le campagne di prevenzione contro il tumore al seno non siano mai più oscurate.