“Avevo detto che sarei stata l’ultimo soldato a lasciare la madrepatria e - cosa interessante - è esattamente quello che è successo”, così inizia il post di Aryana Sayeed, una delle pop-star afghane più amate, ma anche una delle più bersagliate da minacce di morte per la sua musica e - sì - anche per il suo modo di vestirsi. Aryan,a che da anni riceve messaggi di odio, è riuscita a fuggire, a lasciare l’Afghanistan documentando il suo viaggio attraverso i social media. Nella foto, con la mascherina e in un segno di vittoria, si vede la cantante all’interno di un aereo cargo militare americano insieme ad altre centinaia di uomini, donne e bambini pronti a lasciare la propria casa per la libertà.

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“Spero e prego che a seguito dei recenti cambiamenti, almeno la mia bella gente possa iniziare a vivere una vita pacifica senza la paura di attentatori suicidi ed esplosioni. Il mio cuore, le mie preghiere e i miei pensieri saranno sempre con voi!”, continua sul suo post. Proprio lei che non si è mai tirata indietro, combattendo, negli anni, con la musica per le donne, per ispirarle e per raccontare loro che vivere libere di sogni e speranze è una normalità necessaria e doverosa. Il nome di Aryana Sayeed probabilmente si trovava su quel temuto elenco di donne e attist* scomod* per il regime talebano. Fuggire era il suo unico modo per sopravvivere.

Così, dopo alcune notti di paura, sconforto e profonda tristezza, Aryana è riuscita a raggiungere Doha in Qatar per poi sperare in un arrivo sicuro e protetto a Istanbul. “Dopo essere tornata a casa, la mia mente e le mie emozioni sono tornate alla normalità da un mondo di incredulità e shock, ho molte storie da condividere con voi!”. Con due post su Instagram, la popstar afghana ha voluto rassicurare tutti i propri fan che, solo sulla piattaforma social, sono più di un milione: “Sono salva!”.

Oggi si cerca sicurezza e protezione, le donne temono un futuro in bottino di guerra dove scegliere non è più possibile e dove stupri, violenze e matrimoni imposti si trasformano in normalità. Nonostante i talebani abbiano occupato Kabul con “intenzioni” meno radicali di 25 anni fa, il futuro di chi ha ispirato una libertà più occidentale o semplicemente più “normale” è incerto e instabile: chi è fortunata come Aryana Sayeed riesce a scappare, al contrario, l’unica soluzione rimane quella di nascondersi.