Hey ho visto che stai facendo amicizia con il mio amico Jack Jaselli, bene ne sono contento! (Avrai letto l'intervista che gli ha fatto Cosmo) Sai, noi collaboriamo insieme al progetto PGA. Se ne è parlato su questo sito qualche tempo fa in occasione dell’uscita del disco i cui ricavi sono destinati a finanziare corsi di musica per ragazzi diversamente abili.

Sicuramente la canzone di oggi piacerà molto a Jack e spero anche a te. Si tratta di Breakout di Ash Grunwald. Lui è un muscoloso chitarrista one man band australiano, dall’infanzia tranquilla, con i dread, ha 37 anni e la passione per il surf. Un bel tipo da spiaggia che scrive incrociando il blues con il folk nei falò notturni. Questa canzone ha un’ammiccante ritmica in 4/4 che potrebbe anche farti ancheggiare. Quanta estate in tutto questo, eh? Per non parlare del testo.

Ho sempre creduto che fosse principalmente femminile la tendenza a voler partire e viaggiare, non importa dove, ma leviamoci di qui. Ash parla di un breakout! Basta! Il cuore è annodato da una storia difficile, il resto della vita è annebbiata dalle nubi della depressione e allora via! E aggiunge: «ecco perché me ne sto andando dalla città».

Ciò che ci spinge a muoverci e a cambiare aria è assolutamente salutare, basta solo non lasciare che questo istinto venga considerato risolutivo ad ogni problema perché il rischio che crei effetti collaterali indesiderati è dietro l’angolo. Per esempio c’è la possibilità di non portare mai a termine le cose o peggio ancora di imbarcarsi in avventure che però prevedano una via d’uscita… che forse è più corretto chiamare “fuga” non mettendoci così il 100%.

Per non parlare del fatto che talvolta alcune delle cose dalle quali stai cercando di allontanarti, finiscono irrimediabilmente in valigia con te. Ok fare delle esperienze: sbagliare strada spesso è utile per formarci. eE a sbagliarla siamo tutti bravissimi, no? Però a un certo punto affiancare al “me ne vado” anche un “dove” potrebbe essere utile.

Il più delle volte un “dove” non c’è, ma averne una minima percezione aiuta a trovare direzioni e magari obiettivi più definiti ed è un ottimo antidoto contro un paio di nemiche: la confusione e l’angoscia. Quante volte ti sei chiesta “ma qui come ci sono finita?”, “cosa mi ha portato qui?”. Non sempre si ha la possibilità di tornare indietro al precedente bivio per imboccare l'altra strada. Quindi, col passare del tempo potrebbe essere utile incominciare a farci un po’ più di attenzione.

Non ho intenzione di spegnere il romanticismo del volo sulle nuvole, solo credo che, se lo si guarda un po’ meglio, possa essere funzionale a suggerirti il “dove” e magari il “come”. Che tu sia in città, al mare o in montagna… prenditi un momento di vacanza totale, stacca tutto e ballati Breakout che male non fa! Buon viaggio!