La sua passione per la recitazione è iniziata da bambina divorando film fantasy, poi è fiorita tra corsi di musica e teatro, provini e prime avventure sul set. Sofia D'Elia ha 17 anni, una vita divisa tra la Puglia dov'è nata e Roma dove sogna di sfondare e la voce di chi ha in mente cose grandi ed è pronta a realizzarle tutte. Frequenta il liceo Scientifico e si prepara per la Maturità del prossimo anno, nel frattempo si dedica con grande energia alla sua carriera, per cui ci vuole «disciplina, come per studiare le materie scolastiche». Il 14 marzo, in prima serata su Rai Uno, la vedremo indossare i panni della giovane Alda Merini in Folle d'amore, film di Roberto Faenza liberamente ispirato al romanzo Perché ti ho perduto della scrittrice Vincenza Alfano che racconta la tormentata vita della poetessa. Saranno Rosa Diletta Rossi e poi Laura Morante a narrare gli anni adulti di Merini tra poesia e parole, giorni intrisi di successo ma anche di perdita e segnati per sempre dalla malattia mentale.

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Ph. Maria Vernetti
Sofia D’Elia nei panni di Alda Merini da giovane in Folle d’amore

A Sofia il compito di raccontare la malinconia e la vitalità della sua adolescenza, l'amore folle per Giorgio Manganelli (Alessandro Fella), la delusione per la severità materna e per il mancato sostegno di suo padre. Il film è una co-produzione Rai Fiction e Jean Vigo Italia e oltre a Morante, D'Elia e Rossi vede nel cast Federico Cesari, Giorgio Marchesi e Mariano Rigillo. Sofia, dopo Hill of Vision (2022), per questo biopic è tornata a lavorare con Roberto Faenza che di lei dice cose bellissime: «A mio avviso è straordinaria, per la sua sensibilità e l'attenzione che ha quando entra in scena. È un volto interessante, fragile e sapiente. Ideale per il cinema».

Con Sofia abbiamo parlato di vulnerabilità e passione, due lati che condivide con la poetessa, ma anche di tormenti adolescenziali, di disagio che fa crescere e cambiare.

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Paolo Stucchi
Uno scatto di Sofia D’Elia: l'attrice ha esordito nel 2019 nel film Lucania di Gigi Roccati. Ph. Paolo Stucchi. Stylist Allegra Palloni

Com’è stato interpretare la poetessa negli anni dell’adolescenza, che ragazzina è stata?

«Come tanti studenti ho conosciuto Alda Merini tra i banchi di scuola, poterla interpretare è stata un’opportunità bellissima e un onore immenso. Nel film la raccontiamo con una chiave diversa da quella che tutti immaginano, perché da ragazzina era piena di vita, di sogni, di passioni e di speranze. E, come tanti adolescenti, era anche malinconica, struggente, vulnerabile. In quegli anni scoprì l'amore per il piano: è stato magico scoprire di avere in comune con lei questa passione, vedere come riusciva a trasformare in armonia ogni sentimento».

È stato difficile far combaciare il personaggio con l’adolescente che, invece, sei tu?

«Quando ho registrato Folle d'amore avevo 16 anni, un'età in cui si è molto vulnerabili, fragile com'era la stessa Alda. Ho lavorato tanto sullo sguardo e sulla camminata per assomigliarla. Ma per capirla meglio, oltre a leggere la sceneggiatura, ho divorato tutto quello che potevo su di lei, non solo le sue poesie ma anche i racconti, le interviste e gli articoli. La cosa che mi ha colpito di più è stato scoprire come sia riuscita, sin da ragazzina, a nutrirsi di musica e parole per guarire ed evadere dal suo malessere. Il suo disagio è stata la sua più grande forma d'ispirazione».

    Cosa ti piace di lei, della sua poesia e della sua vita?

    «Mi ha fatto apprezzare la maggior libertà con cui oggi possiamo esprimerci. Non dobbiamo dimenticare che Alda Merini ha combattuto per la libertà d'espressione, ha lottato per farsi ascoltare, ha sempre avuto il coraggio delle sue scelte. A lei dobbiamo molto, soprattutto noi ragazzi».

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    Paolo Stucchi
    Nel 2022 Sofia D’Elia ha recitato nel cortometraggio “Tutù” di Lorenzo Tiberi, che tratta il tema deidisturbi alimentari, in cui l’attrice interpreta il personaggio di Ester la protagonistaPh. Paolo Stucchi. Styling Allegra Palloni

    Cosa ti ha lasciato questa esperienza sul set?

    «Avevo già lavorato con il maestro Faenza e assaggiato la bella atmosfera che si crea sui suoi set. E anche questa occasione è stata bellissima. Complice anche Torino dove abbiamo girato il film, un museo a cielo aperto che ha contribuito a farmi calare ancora di più nel personaggio. E poi il confronto con gli altri attori del cast: anche se non ho condiviso scene con Laura Morante, è stato bellissimo vederla partire dalle sue emozioni per congiungersi con il personaggio».

    Stai ancora studiando, l’anno prossimo avrai la Maturità. E poi?

    «Anche se non posso dire molto, sto lavorando a un progetto che mi farà tornare al primo amore, il fantasy. Sul fronte scolastico, come tanti miei coetanei, sto cercando di capire che strada prendere: mi piacerebbe iniziare un percorso al Centro Sperimentale Silvio D'Amico di Roma».