Ci saranno un colpo grosso da organizzare e portare a termine, qualche innamoramento tra banditi, genio e follia. E poi rischio, suspense, una colonna sonora importante e Parigi sullo sfondo. «Berlino è una commedia romantica» assicura Pedro Alonso, star dello spin-off della Casa di Carta, in arrivo su Netlifx venerdì 29 dicembre: «Lì il mio personaggio era cupo, denso. Lo abbiamo dovuto reinventare, l’abbiamo fatto cadere per costruirne un altro molto più luminoso».

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L’evoluzione di Berlino (ma sarebbe meglio dire involuzione «alla Benjamin Button») deriva dalla traccia narrativa: la storia ci porta indietro nel tempo rispetto al grande furto alla Zecca di Madrid: Berlino è un ladro professionista ma non sa ancora di essere malato (nella Casa di Carta muore alla fine della seconda stagione), è un edonista innamorato della vita e delle belle donne. «Il Dna di Berlino è lo stesso ma il range stilistico è più ampio. È un personaggio folle ma potrebbe essere tratto da una commedia di Shakespeare, ci siamo immersi in una nuova galassia. Anche il furto si è convertito in qualcosa alla Houdini, diventa un gioco di prestigio, di illusionismo». Nonostante ciò Berlino resta un uomo complesso: «È tossico, manipolatore, bugiardo, determinato a essere presente nella sua stessa vita. Ma la sua inquietudine è viva, ha un sense of humor delizioso, e la capacità di andare sempre un po’ oltre. Questo di lui mi piace e mi diverte molto».

I protagonisti di Berlino

Una prima stagione con otto episodi che scorrono veloci, una banda tutta da scoprire (segnatevi il nome di Michelle Jenner, che interpreta la nerd Keila «È innamorata di Berlino perché riconosce la sua genialità ma lo teme, ne ha paura»). E una riflessione che rende il senso dell’operazione Berlino (a parlare è Tristán Ulloa, l’attore che nella serie è Damián, professore filantropo e consigliere di Berlino): «Hanno preso un personaggio molto carismatico e scomparso troppo presto. Nella Casa di Carta abbiamo conosciuto Berlino nella sua decadenza, qui invece è nella pienezza dell’amore e della vita. L’effetto che si è ottenuto è che si è perso qualunque complesso in termini di creatività. Ci siamo detti che potevamo sognare in grande, perché l’immaginazione non ha limiti».

La première in Italia

A Roma, per l’anteprima di Berlino, c’è stata una grande operazione mediatica. Il bagno nella fontana di Trevi, le foto al Colosseo, l’incontro con i fan alla terrazza del Pincio dove c’era anche Al Bano con "Felicità", brano icona della serie che come da tradizione della Casa di Carta incorpora le canzoni melodiche italiane. Ci sarà una seconda stagione? «Abbiamo lavorato con la migliore squadra possibile, siamo molto orgogliosi di quello che è venuto fuori. Oggi il mondo ha bisogno di luce, di intrattenere le persone, anche questa è una forma di attivismo…».