Quarantacinque minuti, tanto è durato l'incontro tra il principe Harry e il padre, re Carlo III, subito dopo il precipitoso ritorno in patria del duca di Sussex. La diagnosi di tumore che ha colpito il sovrano ha smosso diversi equilibri sia familiari che monarchici e Harry, preoccupato per la situazione, aveva deciso di raggiungere il Regno Unito per mostrare supporto alla famiglia. Ma la sua visita è durata appena 24 ore. La sera del 7 febbraio il duca di Sussex ha ripreso un volo direzione Los Angeles per tornare dalla moglie Meghan Markle e dai suoi figli. L'esperto di reali Robert Jobson ha raccontato al Daily Mail che Carlo, molto provato dalla diagnosi, avrebbe voluto ritirarsi nella pace di Sandringham con la moglie Camilla molto prima dell'arrivo del figlio a Londra. Rimasto invece a Clarence house per attendere il suo arrivo, il re «ha dato una grande prova di pazienza e volontà di riappacificarsi».
Mentre il fratello tornava a casa deluso, forse, dalla scarna durata del suo incontro con il padre Carlo, il principe William rientrava al lavoro dopo due settimane di stop. Rimasto accanto alla moglie Kate Middleton, operata all'addome il 16 gennaio scorso e attualmente in convalescenza, William ha preso parte a diversi eventi, tra cui il London's Air Ambulance Charity Gala Dinner, serata cui ha preso parte anche l'attore Tom Cruise.
In questo vortice di cambiamenti e turbamenti, William e Harry, durante il breve soggiorno del secondo a Londra, non si sono incontrati. Fonti vicine al duca di Sussex hanno riportato la sua grande speranza di riconciliazione, la volontà di riavvicinarsi alla famiglia del fratello data anche la difficile situazione della cognata, un tempo sua grande amica. Ma non ce n'è stato il tempo, né, dicono fonti vicine al principe di Galles, la voglia di ricominciare e parlarsi. L'esperta di reali Jennie Bond, sempre al Mail, ha detto: «William ha mostrato ancora una volta di aver disconosciuto Harry, non vuole avere a che fare con lui e probabilmente non lo apprezza neanche più. Harry non può più far parte della sua vita».
Forse, in queste parole, c'è il destino di due fratelli una volta vicini e complici, oggi irrimediabilmente lontani.
