Il rapporto professionale tra Harry, Meghan e Spotify è arrivato all'epilogo. Dopo tre anni dalla stipula del contratto milionario - quasi 25 milioni di dollari destinati ai duchi di Sussex per il loro lavoro di produttori e autori sulla piattaforma - la coppia e l'azienda hanno messo fine all'accordo: lo ha confermato il Wall Street Journal, il quale ha anche anticipato che ai duchi di Sussex non verrà corrisposta gran parte della somma inizialmente concordata.

L'unico progetto che ha visto la luce in questi tre anni di collaborazione è Archetypes, il podcast femminista di Meghan che ha coinvolto, episodio dopo episodio, diverse celebrità e personalità della politica o dello sport per parlare di stereotipi legati all'universo femminile. Il podcast ha vinto diversi premi, ma con gli ascolti ottenuti non si è guadagnato una seconda stagione, almeno non dal punto di vista dei vertici di Spotify: nella comunicazione rilasciata all'indomani della rescissione del contratto, i Sussex hanno fatto sapere che «Archetypes continuerà il suo percorso altrove».

L'accordo, stipulato nel 2020 dopo l'addio della coppia alla famiglia reale britannica, ha corollato a lungo un portfolio di collaborazioni a sei zeri tra cui quella con Spotify, appunto e con Netflix, il cui unico frutto, al momento è la docuserie Harry&Meghan, uscita a dicembre 2022. Gli altri due progetti in ballo, con Harry e Meghan nei panni di produttori, ovvero Heart of Invictus sui giochi paralimpici ideati dal principe e Pearl, serie animata della duchessa, sono stati bloccati ancor prima di vedere la luce.

Già da diverso tempo circolavano voci sul malcontento in particolare di Spotify e Netflix in relazione al mancato impegno - o allo sforzo creativo irrisorio - dei duchi di Sussex, incapaci di onorare due contratti economicamente favolosi. L'annuncio della rescissione dell'accordo con la piattaforma di streaming musicale ha confermato le insinuazioni sull'equilibrio incerto degli affari di Harry e Meghan, attualmente inseguiti anche da voci insistenti di crisi. La Archewell Audio, società dei Sussex nata sotto il cappello della Fondazione benefica che raccoglie, dal 2020, i loro principali progetti professionali e filantropici, continuerà il suo lavoro altrove. Ma con le quotazioni in discesa e il gossip che, ancora una volta, copre l'effettiva potenzialità dei due, è ben difficile capire dove li condurrà questo nuovo cammino.