La causa intentata dal principe Harry e da diverse altre celebrità britanniche contro il Mirror Group Newspapers, editore, tra gli altri, del Daily Mirror e del Sunday Mirror, è entrata nel vivo. Il 6 giugno il duca di Sussex è comparso in tribunale, a Londra, per rilasciare la sua testimonianza in un processo che mira a smascherare le procedure poco trasparenti, in alcuni casi anche illegali, di cui si è macchiato l'editore: tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila, a opera di una fitta schiera di paparazzi, giornalisti e investigatori privati assoldati dall'MGN, quasi un centinaio di personalità britanniche del mondo della cultura, dello spettacolo, della politica e, non ultimi, membri della famiglia reale (tra cui il principe Harry, appunto) sono state intercettate senza permesso. Lo scopo: garantirsi esclusive, gossip e copertine a discapito della privacy dei diretti interessati.

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Il principe Harry, il 6 giugno, all’arrivo in tribunale

Harry di questa lotta alla privacy, ai limiti della legalità della stampa, ne ha fatto una battaglia vitale. Il principe è il primo reale in oltre 130 anni (l'ultimo della sua famiglia a essere comparso davanti a un giudice è stato Edoardo VII alla fine dell'Ottocento, la prima volta per una causa di divorzio, la seconda, a distanza di 20 anni, per uno di calunnia) a finire in un'aula di tribunale con tanto di testimonianza resa alla corte. Un caso senza precedenti, che non solo definisce il percorso del principe Harry fino a qui ma ne delinea anche i contorni per il prossimo futuro.

Il duca di Sussex, da più di un decennio, ha iniziato una crociata contro gli editori e i direttori di tabloid più aggressivi - la sua nemesi è Piers Morgan, uno dei giornalisti più conosciuti nel panorama editoriale britannico - per vendicarsi delle frequenti invasioni nella sua vita privata. Che continuano ancora oggi, basti pensare all'inseguimento subìto da lui e dalla moglie a New York nelle scorse settimane. Ma il suo odio per i tabloid, in particolare quello per le testate dell'MGN, arriva da lontano. Anche le sue ex fidanzate, in particolare Chelsy Davy, a metà degli anni Duemila, hanno avuto a lungo un investigatore privato alle calcagna, arrivato addirittura a rovistare nella loro immondizia pur di scovare segreti e scoop sul principe. Ovviamente, è impossibile dimenticare il triste destino della madre di Harry, Diana Spencer, morta in un tunnel parigino nel 1997 per una concomitanza di eventi funesti, non ultimo un inseguimento particolarmente aggressivo a opera dei paparazzi.

Mentre si attendono gli esiti delle prime deposizioni, i riflettori sono puntati sul principe: all'arrivo in tribunale è apparso provato dalle frecce del gossip, che lo vogliono in crisi con la moglie Meghan, deluso dal risultato di un'altra battaglia a cui teneva, quella per la scorta su suolo britannico che il Governo non gli concede più da quando è uscito dalla famiglia reale nel 2020 e frustrato dal rapporto inesistente con la sua famiglia. Forse, sarà proprio la sua guerra contro i paparazzi a dargli un po' di respiro e, in caso di vittoria, anche di soddisfazione.