La questione dei titoli in seno alla famiglia reale britannica fa ancora discutere. Dopo aver affidato formalmente l'onorificenza di principi ai figli di Harry e Meghan del Sussex, re Carlo ha esaudito una delle ultime volontà del padre, il principe Filippo, investendo il fratello minore Edoardo del titolo di duca di Edimburgo. Un cambio di status importante e simbolico per lui e per tutta la sua famiglia, in particolare per il suo secondo figlio James, già visconte Severn, 15 anni: il ragazzo ha ereditato in automatico il titolo di conte di Wessex che i suoi genitori avevano avuto in dono dalla regina Elisabetta il giorno delle loro nozze nel 1999, mentre non sarà il nuovo duca di Edimburgo alla morte del padre perché il titolo tornerà direttamente alla Corona.

La primogenita del principe Edoardo e della moglie Sophie, lady Louise Windsor, ha invece mantenuto il suo cognome (Mountbatten-Windsor) ed è ormai rimasta l'unica, nella famiglia, a portare avanti il nome del nonno, il principe Filippo, cui era molto vicina. La cosa ha destato parecchie polemiche, soprattutto perché per molti la ragazza, essendo più grande del fratello, avrebbe dovuto ereditare il titolo di contessa di Wessex al posto suo.

Ad aizzare la polemica è stato il Tatler, che ha raccontato di come la giovane Louise, che a settembre scorso ha iniziato il suo percorso universitario alla St Andrews in Scozia seguendo i passi dei cugini William e Kate, si sia sentita «scavalcata» da questa decisione. Una scelta probabilmente dettata dal volere di re Carlo III, al momento l'unico che può decidere come distribuire i titoli vacanti tra i vari parenti, che è stata tacciata di sessismo su più fronti.

La mossa, infatti, richiama in modo inequivocabile la lunga tradizione reale e aristocratica della legge salica, che per secoli ha impedito alle donne di acquisire potere nonostante la loro primogenitura, a favore di fratelli o parenti di sesso maschile. Solo in anni recenti le principali monarchie hanno sovvertito questa regola, permettendo alle donne della famiglia di entrare nella linea di successione e ottenere ruoli di rilievo.

'La regina Elisabetta, a sua volta sul trono perché unica erede del padre re Giorgio VI (ma sarebbe stata surclassata da un fratello maschio, se solo ne fosse nato uno dopo di lei) l'ha variata nel 2011 in occasione della nascita di George, primo figlio di Kate e William e futuri sovrani del regno, permettendo così a Charlotte, la loro secondogenita, di precedere il fratellino Louis, nato nel 2018, senza discriminazioni fondate sul sesso. Anche nelle principali corti europee è stata fatta la medesima rivoluzione, spesso anche in modo retroattivo: basti pensare al principe Carlo Filippo di Svezia, secondogenito di re Carlo XVI Gustavo, che pur essendo nato dopo la sorella Victoria, ha mantenuto il ruolo di erede al trono in quanto maschio per i primi sette mesi di vita. Nel 1980 il sovrano ha introdotto la regola della primogenitura assoluta, che ha garantito alla alla principessa Victoria il godimento del suo diritto di nascita. Sarà dunque lei a regnare.

La scelta di non investire lady Louise del titolo di contessa ha dunque generato parecchie polemiche, perché la decisione è stata intesa come un ritorno al passato e a quel sessismo e maschilismo di cui per secoli sono state permeate le grandi dinastie reali. Pur essendo nipoti di un sovrano, dunque avendo per nascita il diritto a chiamarsi principi, lady Louise e James decideranno se usare il titolo quando saranno adulti, così come il principe Edoardo e sua moglie Sophie hanno scelto per loro quando sono nati. In tanti si aspettavano che la ragazza ottenesse, in virtù della sua vicinanza alla regina Elisabetta e al principe Filippo e della posizione dei suoi genitori a corte, un ruolo più importante sotto il regno di re Carlo: non è ancora dato sapere se il suo momento non sia ancora arrivato, oppure non arriverà mai.