Sabato 6 marzo. Una data fondamentale, lo spartiacque tra il prima e il dopo. Per i Maneskin la vittoria al Festival di Sanremo 2021 è l'anno zero mediaticamente parlando, e anche chi non li conosceva e storpiava il loro nome (citofonare Orietta the Queen) adesso canticchia come se non ci fosse un domani Sono fuori di testa ma diverso da loro/E tu sei fuori di testa ma diversa da loro.

Un "before" ricco di riconoscimenti, dischi di platino e singoli di successo (Vent'anni, l'ultima hit da record) ma senza il salto mainstream: un talento non riconosciuto da tutti, una capacità di raccontare tutto il bello della Gen Z e di rompere gli schemi non sempre capita e apprezzata. In copertina su Cosmopolitan esattamente due anni fa e decine di articoli e approfondimenti dopo (su questi schermi), i Maneskin conquistano il mondo e da noi non può che partire la ola. Da sempre fan numero uno della loro forza che trascende etichette, sesso e età, ancora più potente e cristallina nel leader Damiano David, oggi ancora di più.

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“Se non credessi in me stesso, se non fossi un po’ un narciso, come potrei fare questo lavoro? Sul palco va bene spaccare tutto. È nella vita normale che bisogna essere umili: con le persone che lavorano con te, per esempio, e con la musica. Noi, se c’è da provare e suonare, non ci tiriamo mai indietro. E seguiamo regole rigidissime”, ci aveva raccontato Damiano nel febbraio 2019 sdoganando la combo "sesso, droga e rock rock’n’roll".

Una disciplina imparata sui campi da basket e messa in pratica per dare il buon esempio agli altri membri della band, Thomas Raggi, chitarrista, Victoria De Angelis, bassista ed Ethan Torchio alla batteria, in qualità di membro più anziano (si fa per dire). "Essere un artista è la cosa bella. Creare l’arte, scrivere i pezzi", aveva poi spiegato, "Vedere come ci guardano le persone quando siamo sul palco: ecco quella è la cosa migliore. Non quando esce una mia foto che sono figo e sto con le donne. Cioè, certo è figo. Ma dopo 10 minuti la sensazione è già passata", le sue parole che ad oggi acquistano ancora di più significato.

Damiano, classe 1999 born in Rome, una bellezza non convenzionale che abbraccia tutta la bellezza del gender fluid, della diversità, dell'inclusione, un look androgino (pazzeschi in Etro sul palco dell'Ariston) capace di scatenare tempeste ormonali in uomini e donne di tutte le età ("Al firmacopie arrivano madri con figli magari anche piccoli, ed è capitato che mi dicano: 'Ti posso dare un bacetto, ti posso toccare il culo?'", cit), una ex fidanzata ufficiale, Lucrezia Petracca, e il fanta gossip perenne sulla sua complicità con la sua compagna di band Victoria De Angelis (“Non siamo mai stati insieme, ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa. Ci vogliamo bene", le parole di lei).

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Sergione Infuso - Corbis//Getty Images
Damiano e Vittoria dei Maneskin sono amici intimi, ma non sono mai stati insieme.

La vittoria sfiorata a X Factor nel 2017 (medaglia d'argento dietro a Lorenzo Licitra ndr), la consacrazione all'Ariston e un sogno che da oggi sembra meno irraggiungibile. "Fare la strada delle grandi band, grandissimi live, festival tipo il Coachella. Voglio essere la voce della mia generazione. Ci hanno sempre detto che noi siamo quelli sfaticati, che non abbiamo voglia di fare niente. Ma io vedo tanti ragazzi che si impegnano. Certo, noi siamo stati fortunati, siamo nati con questa strada ben dritta in testa e siamo stati agevolati dalla nostra psicologia. E vorremmo mettere questo nostro dono al servizio degli altri. Facendo musica e dicendo che tutti hanno la libertà di essere come sono". Start.