Madame non è solo "la rivelazione del Festival di Sanremo" ma il mai più senza del panorama musicale italiano. La Voce della Gen Z, che siamo abituati a cercare al di là dell'Oceano (citofonare Billie Eilish) di cui avevamo un gran bisogno. 19 anni e un mondo da scoprire e raccontare, in primis nelle sue canzoni e nel suo primo album omonimo che esce oggi ma anche nel contorno di connesione, empatia e comunicazione di ideali, valori, libertà. Francesca Calearo in arte Madame, nata a Creazzo, un paese della provincia di Vicenza, si è raccontata a 7, il magazine del Corriere della Sera, dal primo innamoramento per l'allenatore di pallavolo, al bullismo, dalla sfida nell'amare le donne eterosessuali alla sua mission, tradotto mettiamoci comod*.

la canzone di madame voce a sanremo 2021pinterest
Mondadori Portfolio//Getty Images

"Innamorarsi dell’impossibile è una droga. O almeno era, purtroppo adesso mi innamoro due giorni, una settimana, fine. Penso: ti ho già raggiunto. Il problema di adesso è che raggiungo tutto troppo facilmente", ha raccontato a Teresa Ciabatti Madame, che proprio nei giorni scorsi aveva parlato per la prima volta della sua bisessualità. "L’amore corrisposto non esiste", ha continuato, "mai avuto problemi, maschio femmine, semplicemente le donne etero sono più difficili da raggiungere, e quello era il mio scopo".

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Il primo amore per il suo allenatore di pallavolo. "Io 14 anni, lui 30. M’innamoro, comincio a lavarmi, una volta ogni due giorni invece che una al mese. Mi trucco per andare a pallavolo. Gli scrivevo su WhatsApp, era l’unico che mi fosse rimasto, la mia persona di riferimento per capire il mondo". Lui le dice che ne avrebbero riparlato con la sua maggiore età ma Madame a 18 anni è "già altro", ovvero "innamorata della professoressa di matematica". Una donna "ancora più grande, molto più grande, per depistarti ti dico tra i 45 e i 65 anni", come aveva rivelato a Rolling Stone: un amore platonico che la spinge a migliorarsi. "Inizio a scrivere testi miei, proprio per far vedere a lei che valevo qualcosa, che sarei arrivata in radio", ha confessato. Francesca si dichiara con un regalo, il cd di Einaudi e una lettera, ma tutto finisce con la sua bocciatura e la pensione della prof: "Dovevo dimenticarla e per fortuna che avevo iniziato una vita nuova: amici, rapporti reali. Sesso regolare".

Il racconto prosegue con le difficoltà a scuola e del bullismo subito a 14 anni. "Mi prendevano in giro. Per i denti, e per il fatto che non mi lavavo, ma a quell’età hai altro a cui pensare. Lavarsi è arrivato in seguito", ha ricordato, "una volta sono svenuta, e loro, i miei compagni, mi hanno calpestata. Mi calpestavano per capire se fingessi". Il dolore non l’ha resa forte, ma "debolissima e libera", anche di essere se stessa e di "innamorarsi di chi voleva, maschio, femmina, giovane, vecchio".

"Certe mattine mi sveglio più maschio, altre più femmina", ha ammesso la più grande scommessa della musica rap (e non solo) femminile italiana, "riesco a pensare come un maschio, per esempio Clito, l’ho scritta da maschio". Lei che non sente di appartenere a nessun contenitore esistente e rifiuta qualsiasi tipo di etichetta. "Sono totalmente fluida: mi alzo la mattina e mi vesto più da uomo o più da donna ed è una cosa bella perché soddisfa i miei bisogni", aveva raccontato pre Sanremo a Rolling Stone a cui aveva affidato il suo manifesto. "Io spero proprio di essere la portavoce della mia generazione [...] Io mi studio in modo ossessivo perché sono dell’idea che ci siano delle leggi comuni che ci accomunano tutti [...] L’autoconsapevolezza, la capacità di guardare ai propri errori e al proprio passato perdonandosi, l’accettarsi per quello che si è, l’accettare la sofferenza e la morte. È una generazione molto inconsapevole la mia". Mai più senza, appunto.