«Cosa è un gioiello oggi? Un’espressione di ricchezza o di creatività? Un simbolo di status o di bellezza? Un investimento? Un accessorio? È artigianato, moda, arte o design?». Queste sono le domande di Alba Cappellieri, docente e curatrice della mostra Gioielli italiani che sarà esposta al Museo del Gioiello di Vicenza fino al 2025. Il dubbio è quasi amletico, la risposta è molteplice e viene data attraverso un percorso realizzato in nove stanze tematiche allestite nel primo e unico spazio espositivo interamente dedicato al gioiello italiano. Aperto nel 2014, il Museo del Gioiello racconta in una speciale mostra l'arte orafa italiana attraverso nove micro mondi: magia, simbolo, funzione, bellezza, arte, moda, design, icone e futuro. «Non esiste il gioiello universale e assoluto, ma diverse concezioni di gioiello, legate al tempo, alla cultura, al gusto, in sintesi: alla storia dell’uomo», spiega la curatrice. Ciò che è certo è che il gioiello è tradizionalmente un simbolo: di potere, di religione, di regalità, di prestigio sociale, di patriottismo, ma anche di variegati sentimenti che legano gli esseri umani: amore, amicizia, fedeltà, lutto.

a building with a sign on the frontpinterest
@museodelgioiello



Gioielli Italiani, tutto sulla mostra ora a Vicenza

La scelta di raccontare la storia del gioiello italiano a Vicenza è tutto fuorché casuale. Il comune veneto, infatti, è stato fin dall'antichità al centro della produzione orafa italiana e oggi si ritrova parte del distretto orafo italiano a cui fanno capo anche Valenza, Bassano del Grappa e Trissino. È qui che sorge il Museo del Gioiello, all'interno della Basilica Palladiana, ex sede delle magistrature pubbliche di Vicenza e oggi patrimonio dell'umanità dell'UNESCO che per l'occasione è stata suddivisa in nove stanze, ciascuna allestita in modo da raccontare una specifica connotazione del gioiello perché quello che non sempre è intuibile nell'immaginario comune è che il gioiello nasce con una funzione apotropaica. Anche se nella sua etimologia la parola «gioiello» indica un «ornamento prezioso», prima di essere tale in quanto realizzato con oggetti di alto valore economico il gioiello era considerato prezioso perché dotato di un alto valore simbolico e funzionale. Si è passati così dall'epoca primitiva dove gli uomini si adornavano di questi oggetti per i loro riti propiziatori, all'età moderna dove i gioielli sono diventati di volta in volta oggetti di culto, simbolo di potere, appendici della moda e strumenti di sperimentazione. Un percorso, questo, che viene raccontato attraverso le produzioni dei coralli di Torre del Greco, dei ritrovamenti del III millennio a.C. , di parure in oro firmate da maestri dell'oreficeria vicentini come Fope e Roberto Coin e Marco Bicego fino ad oggetti di design di Ettore Sottsass.

a necklace on a tablepinterest
@museodelgioiello

Sintesi delle volontà di questa mostra è la collana di Buccellati Foglie d’autunno: «simbolo di una bella storia italiana», spiegano dall’organizzazione. Disegnata da Gianmaria Buccellati – seconda generazione della famiglia–, realizzata nel 1996 negli atelier milanesi di Buccellati e composta da foglie e colori autunnali. Questa collana apre la mostra e celebra l’importanza della natura come ispirazione, divenendo il manifesto del gioiello raccontato nel Museo. Aldilà di pietre preziose e metalli luccicanti, c'è una raccolta speciale di monili in corallo, in pietra e perfino in plastica. Lo spettatore si trova così davanti ad una provocazione che lo induce a riflettere sul concetto di gioiello. E se gioiello fosse anche la testina di uno spazzolino da denti incastonata su una montatura di plastica? Dalla lucentezza dell’oro, dei diamanti e delle pietre colorate si passa così all’evocativa cromia del corallo lavorato nei laboratori di Torre del Greco e del cammeo, fino ad oggetti apotropaici dell'età del Ferro, oggetti di design e nuove sperimentazioni futuristiche che cambiano la concezione tradizionale del gioiello.

Moda 2024: qual è il futuro del gioiello?

Alla fine, nell'ultima stanza, il Museo del Gioiello prova a rispondere ad una domanda che in realtà rimane aperta, ovvero cosa sarà il gioiello del futuro. Potrebbe forse essere un orecchino-ear cuff come quello disegnato da Rosalba Balsamo oppure un bracciale realizzato con stampa 3D come il Windswept di Claudia Rignanese. Ciò che è certo è che nei prossimi anni il gioiello avrà espressioni poliedriche provenienti da contesti differenti dove avranno una nuova importanza concetti legati alla sostenibilità, agli innesti tecnologici e alle sfide per il corpo dove il gioiello adorna il viso, le braccia, il petto e altri parti del corpo non tradizionali ma che entrano in nuovo campo sperimentale per il settore.

a black and silver object with a white bow on toppinterest
@museodelgioiello