Sono passati quasi cinquant'anni dal suo primo disco Gianna Nannini. Femminista da sempre, la rocker senese raggiunge il successo negli Anni '80 e diventa in poco tempo un’icona del rock italiano. Torna oggi con un nuovo disco, Sei nell’anima (Columbia Records/Sony Music Italy), con uno spazio in mezzo nel titolo che appare come un errore ortografico e che invece raccoglie il fulcro del concept di questo nuovo lavoro in cui l’anima è al centro, così come il racconto di sé. È il suo ventesimo lavoro: dodici tracce inedite che raccontano la cantautrice andando alle sue radici. Sono lontani i successi di “America” nel 1976 o “Fotoromanza” nel 1984 subito dopo il momento che oggi lei considera la sua vera data di nascita: eppure è ancora lei, riconoscibile tra mille, con quella voce che graffia e cattura.

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Sincera, da sempre, la Nannini usa il suo ritornello più famoso e amato per dare valore alla parola anima, che in inglese si dice “soul”: «Per me le canzoni nascono da parole chiave», racconta. «Sono partita dalla parola Anima, che è il nostro modo di dire Soul. Ogni paese ha il suo Soul e io ho cercato il mio. Questa ricerca è diventata una missione, che mi ha guidata nella composizione delle dodici tracce dell’album». Soul quindi anche come il genere da cui tutto è partito e che ancora oggi risuona con forza tra le tracce. Avrebbe voluto pubblicare in italiano le cover più amate, ma non si è trovato un accordo sui diritti dei grandi autori e allora ha deciso di cantarlo da sola, ripartendo dai suoni più amati. Arrangiamenti importanti, melodia al centro, e sorprese a chitarra e voce come “Mi mancava una canzone che parlasse di te” per chiudere il disco o ballad dove si ha paura di dimenticare come “Ciao è meglio di goodbye”. Ci sono anche i suoni degli anni 80 come in “Io voglio te”, e il pop-rock convulso di “Bang”, ma anche tanto blues e il richiamo a Janis Joplin o Etta James che la Nannini ricanta in “Il buio nei miei occhi”, riscrittura della sua “I’d rather Go Blind”. La rocker va in cerca delle sue origini per ritrovarsi a quasi 70 anni capace di rinnovarsi e ritrovarsi.

C’è dentro tanto di lei e tanti sono i temi di attualità che vengono toccati da parole in musica che vogliono descrivere un presente strano, anche difficile che sono il suo modo di dire la sua. Di esporsi, a modo suo. Da “1983” che racconta quel modo di guardare il mondo dei bambini che non vedono le differenze che oggi sembrano invece contraddistinguere tutto, a “Lento lontano”, il brano forse più intimo dove i pensieri volano a suo padre.

Padre che la voleva nell’azienda dolciaria di famiglia, opponendosi all’uso del suo cognome per intraprendere la carriera artistica. I ricordi della prima parte della sua vita non sono tutti felici, come ha raccontato nell’intervista a Che Tempo che fa parlando di un abuso a scuola: «È una cosa seria, anche perché a quell’età lì non le racconti queste cose, le tieni dentro e poi diventano traumi», ha detto. Ma nell’infanzia anche l’amore immediato per la musica, la voglia di diventare cantante già a sette anni, la zia che di nascosto la portava ai concorsi canori fino alla fuga a diciotto anni a Milano, all’inseguimento del sogno. I primi successi, il troppo successo, quella voglia di essere sempre e comunque libera. Legata solo alla musica. Ha vissuto tante vite, c’è quella degli anni ’90 con la canzone che risuona ancora in tutti i mondiali di calcio “Un’estate italiana” e quella vissuta sui palchi esteri, con canzoni in cima alle classifiche di tutta Europa. Quella che la vede impegnata nelle cause sociali e quella nell’arte, con collaborazioni che uniscono la materia al suono. Quella in cui è diventata madre di Penelope, sfidando le critiche e combattendo per i diritti dei genitori dello stesso sesso. Questa che sta vivendo ora è forse la più serena dove all’avvicinarsi di un compleanno importante non conta più la pressione, il dover dimostrare, il dover essere. Dove non conta più neanche l’età anagrafica, perché al centro c’è, appunto, l’anima. E la sua è quella di una rocker che ha ancora tanto da dire e… suonare live. È in partenza a novembre il nuovo tour Sei nell’anima – European Leg, mentre viene ripubblicato il libro autobiogragico “Cazzi miei”, in occasione dell’uscita su Netflix del film Sei nell’anima il prossimo 2 maggio.

Le date

24 Novembre - Ginevra – Arena

25 novembre – Zurigo – Hallenstadion

28 novembre – Monaco – Olympiahalle

30 Novembre – Hannover – Swiss Life Hall

1 Dicembre – Frankfurt – Jahrhunderthalle

3 Dicembre – Berlin – Uber Eats Music Hall

4 Dicembre – Essen – Grugahalle

6 Dicembre – Ludwigsburg – MHP Arena

7 Dicembre - Ravensburg – Oberschwabenhalle

9 Dicembre - Nuremberg – Kia Metropol Arena

10 Dicembre – Kassel – Nordhessen Arena

14 dicembre – Firenze – Nelson Mandela Forum

16 Dicembre – Torino – Inalpi Arena

17 dicembre – Milano – Forum

20 Dicembre – Eboli – Palasele

21 dicembre – Roma – Palazzo dello Sport

Sei nell'anima instore sarà a:

BOLOGNA venerdì 22 marzo presso la Feltrinelli di Piazza Porta Ravegnana, 1 (ore 18.00).

MILANO sabato 23 marzo presso la Feltrinelli di Piazza Piemonte, 2 (ore 18.30).

FIRENZE mercoledì 27 marzo presso la Feltrinelli di Piazza della Repubblica, 26R (ore 18.00).

ROMA giovedì 28 marzo presso la Feltrinelli di Via Appia Nuova, 427 (ore 18.00).