Siete anche voi super fan del calcio femminile vero? Dopo i mondiali del 2019 sembra quasi impossibile non esserlo: da un lato il divertimento dello sport, dall'altro l'empowerment femminile con il campo che si trasforma in piattaforma per far valere i diritti femminili e battersi per una maggiore inclusività. Certo, perché il mondo dello sport per le donne non è affatto rose e fiori (vedi l'ultima doverosa protesta delle pallavoliste italiane), ma ogni tanto ci regala anche qualche bella notizia: ieri ad esempio la Juventus ha pubblicato una video intervista dove la svedese Lina Hurtig annuncia che lei e sua moglie Lisa Lantz, difensora del Linköping, aspettano un bambino. C'è poco da fare: va vista subito.

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"Ho visto Lisa tra il pubblico e volevo festeggiare la vittoria con mia moglie", racconta Hurtig guardando la foto scattata ai Mondiali in Francia: quel bacio tra le due donne a fine partita è diventato virale. "Per noi è stato un gesto naturale", spiega Lantz, "Ma per molte persone ha significato molto di più". Le due atlete si sono conosciute grazie al calcio: era l'estate del 2014. Poi è arrivata la decisione di sposarsi e la cerimonia in segreto tra i boschi svedesi: "È stato bellissimo", spiega Hurtig, "Eravamo solo noi due e i testimoni. Dopo la cerimonia abbiamo fatto un video per raccontarlo alle nostre famiglie". Anche la gravidanza è arrivata più in fretta del previsto. "Quando abbiamo deciso di avere un bambino siamo andate in una clinica privata in Svezia e le cose sono andate piuttosto velocemente" spiega la calciatrice della Juve, "A novembre lei era in Svezia e io in Italia, mi ha chiamata dicendomi di essere incinta. É successo tutto così in fretta, non ce l'aspettavamo".

Nel video si vede la quotidianità delle due calciatrici, il loro sostegno reciproco e la semplicità con cui vivono la loro relazione al di là dei pregiudizi che, almeno in Italia, ancora non mancano. "Lisa mi sostiene al 100%", racconta Hurtig, "ora quando gioco lei è casa e so che mi sta guardando e sta facendo il tifo. Il calcio mi ha dato molto, tutte le persone che ho incontrato, le mie compagne, i posti in cui sono stata ma soprattutto Lisa, che è la cosa più importante: senza il calcio non ci saremmo mai conosciute".

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Ora Lisa Lantz è a casa col pancione e, dopo le ultime polemiche italiane sulle atlete considerate dilettanti e private delle tutele minime come la maternità, viene automatico chiedersi se le cose siano così difficili (e ingiuste) anche nel mondo del calcio. In Italia, infatti, le calciatrici non sono per ora considerate professioniste ma l'anno scorso la FIFA ha stabilito a livello globale che le giocatrici debbano ricevere un congedo di maternità di 14 settimane e che il loro club sarà obbligato a reintegrarle in seguito. Qualcosa si muove, quindi e storie come quella di Lina e Lisa sono fondamentali per mantenere vivo il dibattito su un tema così importante. "Non mi vedo come modello aspirazionale", conclude Hurtig, "ma sono felice se il mio amore per Lisa sarà d'ispirazione per altri. Per me è la cosa più naturale e bella del mondo".