Nicole Kidman è una delle attrici più famose del grande schermo. Ma di questo vi abbiamo già parlato. Sempre capace di far parlare di sé, ex-moglie di Tom Cruise, ha costruito negli anni una carriera solidissima, lavorando con registi del calibro di Lars Von Trier e Stanley Kubrick. Oggi vogliamo proporvi invece una piccola guida per raccontarvi le sue migliori interpretazioni, quelle che ci hanno fatto più sognare ed emozionare di questa diva sempre in bilico tra successi commerciali e cinema d'autore.
Nicole Kidman, una diva versatile
A partire dal 1995, anno in cui abbandonò il teatro per recitare in alcuni dei suoi ruoli più noti in importanti successi commerciali (Batman Forever e Da morire), ha rivelato sin da subito la sua capacità di interpretare parti sempre molto diverse tra loro, dimostrando una forte audacia nell'intraprendere scelte fuori dal comune. La dimostrazione di questo è che le pellicole che l'hanno fatta apprezzare maggiormente anche da un pubblico più cinefilo e di nicchia non sono quelle più convenzionali, ma le più complesse e appartenenti ad un cinema più autoriale. Vediamo insieme quali sono ripercorrendo la sua carriera dagli inizi.
Ritratto di Signora (1996)
Diretto da Jane Campion nel 1996, Ritratto di signora è la trasposizione di un romanzo di Henry James in cui la Kidman interpreta il ruolo di Isabel Archer, una giovane ereditiera americana nella fine dell'800 che si innamora durante un viaggio a Firenze di Gilbert Gismond (John Malkovic). La bellezza e lo sguardo della Kidman sono perfetti per l'interpretazione di un ruolo altamente espressivo, in cui gli sguardi di ghiaccio dell'attrice si sposano perfettamente con i costumi d'epoca. Un viaggio nella bellezza dei palazzi signorili di quel periodo.
Eyes Wide Shut (1999)
Nell'ultimo film di Stanley Kubrick, Nicole Kidman interpreta il ruolo di Alice Harford, femme fatale moglie del dott. William "Bill" Harford. Ultimo film in coppia con l'allora marito Tom Cruise, il ruolo della Kidman non delude le aspettative pur essendo molto complesso (famoso il monologo in camera da letto) risultato della minuziosa sceneggiatura di Kubrick. Ispirato dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzer, a metà tra thriller erotico e film di mistero, in Eyes Wide Shut i desideri del passato irrompono nel presente della coppia, mettendo in crisi le certezze. Molte sono le voci che giravano su questo film, a partire da quella che sosteneva che l'inizio della crisi Cruise-Kidman nacque proprio qui.
Moulin Rouge (2001)
Eccolo: il ruolo più iconico dell'attrice australiana arriva nel 2001, quando interpreta la parte di Satine, l'intrigante star della compagnia di ballo Moulin Rouge nella Parigi di inizio '900. Ai tempi meravigliò critica e pubblico per la rivisitazione in chiave pop dei brani interpretati dal cast, ma anche per le doti canore dei due protagonisti, non cantanti di professione. Insieme a Ewan McGregor, Nicole Kidman è la protagonista di un musical atipico che ottenne ben otto nomination agli oscar, vincendo le statuette per la Miglior scenografia e i Miglior costumi. Un istant classic.
The Hours (2002)
The Hours, diretto da Stephen Daldry e basato sull'omonimo romanzo di Micheal Cunnigham, vede come protagoniste tre donne in tre epoche e luoghi diversi che rifiutano qualsiasi tipo di imposizione sociale, legate dal romanzo Mrs Dalloway scritto da Virginia Woolf, che è anche una delle protagoniste della storia interpretata da Nicole Kidman. Questo ruolo le valse la statuetta agli Oscar come migliore attrice, un'interpretazione che riesce a restituire spessore e autenticità al personaggio. Reduce da metodo Stanislavskij, la Kidman riesce a trasmetterci tutto lo struggimento della Woolf, in un ruolo interpretato così bene che (anche grazie al trucco) sembra quasi di non riconoscerla.
Dogville (2003)
Per molti appassionati e cinefili questa resta la sua migliore interpretazione. In Dogville, firmato dal controverso Lars Von Trier, Nicole Kidman interpreta il ruolo di Grace Margaret Mulligan, fuggitiva con l'arduo compito di dover dimostrare la sua bontà e utilità all'interno della comunità di Dogville. In questa favola surreale ambientata in un tempo sospeso, la Kidman trascina gli spettatori in uno stato di ambiguità nei confronti del suo personaggio. Dogville è stata un'opera complessa, che costò alla Kidman la decisione di non lavorare più con Von Trier per la durezza della parte (scelta che poi ha ritrattato). Tuttavia di questo film, il volto che ci rimane più impresso è sicuramente il suo.
