Una rotellina che gira a vuoto seguita dalla scritta "Connessione". C'è una descrizione più esatta di quell'ansietta che ci prende quando i messaggi a cui devi rispondere attendono sconsolati sulla schermata principale di Whatsapp? O peggio, quando sono i nostri di messaggi a non ricevere una risposta. Ma che cosa succede a tutti, perché non ci risponde nessuno? Complotto? Alieni? No. Whatsapp down. Come per tutti i down delle app di Facebook, prima di capire che il problema non è nostro (del nostro iPhone, della nostra rete, del nostro Wi-Fi, del nostro Mercurio retrogrado...) accendiamo e riavviamo i vari dispositivi in modo compulsivo, mettiamo e togliamo la modalità aerea più veloci di un pistolero del West, perché in fondo al nostro cuore sappiamo che di qualsiasi cosa si tratti non può essere nulla che non si risolva in pochi minuti.

Così mentre Whatsapp non va, pensiamo ingenuamente, facciamo un check di Instagram, dei DM e di qualche Story (per capire che cavolo sta facendo tutta la gente che non ci risponde su Whatsapp) e anche lì... il nulla. In fondo allo schermo una scritta minacciosa ci avverte che è "Impossibile aggiornare il feed". Ora l'ansia è reale. C'è qualcosa che non va, è ufficiale. Un rapido giro su Twitter, social dimenticato dai più eccetto quando c'è la puntata del GFVip, conferma l'ipotesi che aveva fatto capolino nella nostra testa: Whatsapp e Instagram sono in down (ah sì anche Facebook, ma qualcuno se n'era accorto?).

Non è la prima volta che Whatsapp ci molla con una rotellina in loop insieme a Instagram e Facebook, ma il down del 4 ottobre 2021 ha suscitato il panico per un motivo preciso: la sua durata. Il più lungo di sempre. Cioè ma ci rendiamo conto? La più lunga pausa forzata dai social del caro Zuckerberg da quando li usiamo, da quando esistono. Dopo lo stordimento iniziale del non poter comunicare immediatamente con gli altri, ci ingegnamo per trovare modi alternativi per comunicare con amic*, collegh*, mamme, papà, bisnonni. Ma davvero esistono ancora gli SMS? Chiamare qualcuno è quasi come mandare un vocale di 8 minuti e anche se non possiamo mettere l'altra persona in velocità 2X. Insomma, ce la possiamo fare. I modi ci sono, la gioranta lavorativa e personale riusciremo a portarla a casa anche senza spunte blu. Ma c'è un ma.

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Fare una chiamata o mandare un messaggio sono cose carine... per i primi cinque minuti. Leggere tutte le newsletter che in genere cestiniamo senza nemmeno aprirle è un valido sostituto a Instagram per i due minuti della pausa caffé. Ma poi?
Quante volte siamo entrati e usciti da Whatsapp e Instagram per vedere se si erano ripresi? Quanti tentativi di postare quella Story per tutto il pomeriggio senza successo? Quante volte abbiamo riaperto quelle app involontariamente, senza ricordarci che in quel momento non funzionavano? E anche se non vogliamo ammetterlo, a ogni constatazione che l'app era ancora in down una piccola sensazione di sconforto e spaesamento l'abbiamo provata.

Magari alla fine della giornata ce la siamo pure messa via, oh se non va non va, e ci siamo presi una meritata pausa dallo schermo dei nostri device. Vuoi mettere avere un valido motivo per non stare incollata all'iPhone h24? Una down di sei ore può essere anche un lusso. La verità però è che proprio quando non funzionano Whatsapp e Instagram che ci rendiamo conto del vuoto che lasciano, di quanto spazio occupano nella nostra giornata. Riescono a rubarci il tempo anche quando non vanno, perché controlliamo se si sono ripresi una volta al minuto. Ed è questo, ciò su cui ogni tanto dovremmo soffermarci, sul nostro tempo, su come impegnarlo al di fuori dello schermo. Ma solo ogni tanto, magari al prossimo down.