Macaulay Culkin, come rinasce una stella

A lungo è stato il divo bambino per eccellenza, baby star unica nel suo genere capace di una verve comica e di un carisma non così ovvi in un ragazzino di nove anni. Tanti ne aveva Macauley Culkin ai tempi di Home Alone - Mamma, ho perso l'aereo, classico natalizio che ha attraversato il tempo conquistando anche le nuove generazioni e consacrando il protagonista a mito pop del costume e del cinema. L'1 dicembre 2023 l'attore è stato insignito del premio più prestigioso a Hollywood, la stella sulla Walk Of Fame. Insieme a lui c'erano la compagna Brenda Song, i loro due figli (la seconda, nata in segreto a Natale scorso, è comparsa per la prima volta in pubblico), un gruppo di amici celebri di Culkin formato da Seth Green, Natasha Lyonne, Paris Jackson e Catherine O'Hara, che in Mamma, ho perso l'aereo interpretava la madre di Kevin, quella che, come ha detto scherzosamente l'attrice nel suo discorso celebrativo, «lo ha dimenticato a casa non una, ma ben due volte» (citando il seguito del film Mamma, ho perso l'aereo - Mi sono smarrito a New York).

Brenda Song con Macauley Culkin e il loro primogenito, Dakota

«Avevo 9 anni quando e non avevo idea di cosa stesse succedendo», ha svelato l'attore al pubblico presente alla cerimonia raccontando la sua esperienza di baby-star in una famiglia che a lungo ha sfruttato la popolarità dei loro figli, anche colpendo direttamente la loro salute mentale. Kieran Culkin, uno dei fratelli di Macauley, anche lui attore (è stato a lungo celebrato per il suo ruolo nella serie HBO Succession) ha raccontato in diversi interviste la pressione cui lui e gli altri membri della sua famiglia, ai tempi molto piccoli e già famosissimi, era sottoposta negli anni Novanta. Una situazione che ha portato lo stesso Macauley in una spirale di dipendenze e scelte sbagliate dal punto di vista professionale.

Catherine O’Hara e Macauley Culkin di Mamma ho perso l’aereo

Oggi Macauley e il suo Kevin sono «il motivo per cui riguardiamo Mamma, ho perso l'aereo ogni Natale», come ha detto O'Hara nel suo discorso celebrativo. Dal punto di vista professionale, l'attore ha deciso già diversi anni fa di abbandonare i riflettori, selezionando con cura i progetti cui partecipare e dedicandosi quasi esclusivamente alla famiglia. Il bambino che era, cristallizzato per sempre in uno dei film più amati degli ultimi 40 anni, gli ha garantito un posto nella mitologia hollywoodiana e nel cuore di tutti quelli che lo hanno amato e continueranno ad amarlo per sempre.