Superare un tradimento non è un affare da poco, nemmeno senza gli occhi del mondo puntati addosso. Non ci sono riusciti Natalie Portman e Benjamin Millepied che hanno ufficialmente divorziato. I rumors erano iniziati l'estate scorsa: si parlava del tradimento di lui con l'attivista per l'ambiente Camille Étienne 20 anni più giovane e di una presunta separazione dopo 11 anni di matrimonio. «Dopo che è uscita la notizia della relazione di lui, hanno cercato di lavorare sul loro matrimonio», aveva rivelato una fonte vicina alla coppia a US Weekly, ma la frattura non si è mai rimarginata. I mesi sono passati e ora è arrivata la conferma definitiva: Portman, 42 anni, ha chiesto il divorzio a luglio e il procedimento è stato finalizzato il mese scorso, l'ha confermato un rappresentante dell'attrice a People.
Natalie Portman e Benjamin Millepied si sono conosciuti nel 2009, sul set de Il Cigno Nero, film di Darren Aronofsky per cui l'attrice ha vinto l'Oscar. Lui è un ballerino e allora le aveva dato lezioni di danza per prepararla al film. Da lì, dopo un inizio decisamente romantico e il matrimonio nel 2012, erano sempre apparsi come una coppia solida e duratura per quanto lontana dai riflettori. Fino all'anno scorso vivevano insieme in Francia insieme ai due figli Aleph, 12 anni, e Amalia, 7 anni. Le cose, a quanto sembra, sono poi precipitate rapidamente.
Da quanto hanno riportato i tabloid, pare che Portman abbia scoperto il tradimento del marito prima che gli scatti di Millepied ed Étienne venissero resi pubblici. «Stanno cercando di risolvere le cose», avevano fatto sapere alcune fonti a Page Six, «Ben sta facendo tutto il possibile per convincere Natalie a perdonarlo». A quanto pare, tuttavia, Portman ha preferito chiudere, senza clamore e mantenendo il profilo basso che la contraddistingue. «Natalie sta uscendo da un anno davvero duro e doloroso, ma ne è uscita più forte e sta trovando gioia nella sua famiglia, nei suoi amici e nel lavoro», ha riferito un amico della coppia a PEOPLE , «La sua più grande priorità è stata garantire una transizione graduale per i suoi figli».
