I fan di Sanremo che, dopo l'edizione 2024, si trovano a dover aspettar un anno prima del ritorno dello show, al momento si stanno concentrando sul toto-nomi e sulle ipotesi riguardo il «post-Amadeus». Chi subentrerà alla conduzione del Festival? C'è una rosa di nomi che circola online, ma al momento il più chiacchierato e papabile sembra Carlo Conti. L'indiscrezione è arrivata da Dagospia e il tam-tam mediatico ha spinto Conti a commentare senza, però, né confermare né smentire: «Mi pare curioso che Dagospia lo sappia e mi fa piacere», ha dichiarato il conduttore sessantatreenne a La Repubblica, «Ma io non lo so. Vuol dire che è uno dei suoi meravigliosi scoop, scopriremo nei prossimi mesi se è vero o non è vero». «Di Sanremo non so nulla», ha poi rimarcato, «bisognerà vedere. Anche se me lo avessero chiesto e anche se dovessi dire di no, non lo dirò mai perché sarebbe una mancanza di rispetto».
Fino a poche settimane fa in pole position come successore di Amadeus c'era Alessandro Cattelan, considerato da molti un'opzione vincente in grado di portare un ventata di freschezza alla kermesse. Lui, poi, si era detto pronto all'incarico: «il Festival è un’istituzione», aveva commentato, «Se qualcuno ti chiama, non ci devi pensare. Devi rispondere presente». Le scommesse, poi, puntano su Stefano De Martino, Gerry Scotti, Paolo Bonolis e Maria De Filippi che invertirebbe la rotta al maschile. Si conta infatti una sola donna alla direzione artistica di Sanremo dal 1951: Carla Vistarini nel 1997 accanto a Pino Donaggio e Giorgio Moroder. A De Filippi non mancherebbe certo l'esperienza ed è inoltre già salita sul palco dell’Ariston come co-conduttrice.
Ultimamente, comunque, Conti è salito in testa alla classifica dei più probabili anche se molti fan sperano ancora in una riconferma di Amadeus a sorpresa. Carlo Conti tornerà sabato 6 aprile su Raiuno con I migliori anni e sull'ipotesi Sanremo è apparso possibilista. «Se me lo chiedessero — o forse me l’hanno già chiesto», ha detto, «mi metterò a tavolino e cercherò di capire se ho le energie e l’orecchio moderno per la scelta delle canzoni e del cast. Perché, parliamoci chiaro, il successo di Sanremo dipende dalle canzoni, per il resto è un programma televisivo». «Ripeto», ha aggiunto, «devo capire se ho ancora l’orecchio allenato. E, se per caso non dovessi più averlo e rifiutassi, non lo dirò perché mi sembra una mancanza di rispetto nei confronti di chi lo farà».
