Sono diverse settimane, ormai, che tabloid britannici e i magazine americani anticipano con insistenza l'imminente ritorno del blog di Meghan Markle, The Tig, sito di lifestyle pronto a tornare in auge in una nuova veste, più glamour e alimentata da un budget stellare. Potrebbe tornare, dicono i bene informati, come calco di un'ispirazione d'autore, ovvero quel Goop di Gwyneth Paltrow che è colosso editoriale e e-commerce di successo dal 2008.

"Re-inventing The Tig"

Nato nel 2014, il sito di Meghan è stato un calderone di recensioni, racconti di viaggio, commenti ed editoriali di stampo femminista: un contenitore ricco di spunti, insomma, per ragazze nel pieno della fase 30-something (come lei era all'epoca) desiderose di fare nuove esperienze. Il sito è stato poi chiuso - anche se non soppresso del tutto - all'annuncio del fidanzamento con il principe Harry, nel 2017, svolta che ha costretta Meghan anche a cancellare la sua presenza social. Non c'è bisogno di ripercorrere gli ultimi cinque anni della vita di Markle, oggi moglie felice del principe Harry, duchessa di Sussex, filantropa e produttrice per comprendere che la sua esistenza è nel frattempo parecchio cambiata e che quel blog, oggi, non la rappresenta poi molto. Eppure le voci su una possibile riapertura di The Tig (dal tignanello, il suo vino italiano preferito) continuano a non fermarsi.

Uno dei modelli guardati con ambizione da Meghan Markle è proprio la piattaforma Goop di Paltrow, per vocazione un "modern lifestyle brand" in cui si trova di tutto, da collezioni di abiti in collaborazione con designer famosi alle celebri candele This smells like my vagina fino ai profumi This smells like my orgasm, passando per i sex toys, attrezzi per il workout, il beauty e la casa. Il tutto marchiato da Gwyneth in persona, guru della vita sostenibile ed emblema di lusso e benessere. Meghan, dal canto suo, di esperienza nel frattempo ne ha maturata parecchia: non solo è figlia di un'istruttrice di yoga e una patita della mindfulness, ma è pure fiorita in California, a Los Angeles, con uno stile di vita votato al cibo healthy e alle nuove mode in fatto di workout e bellezza. Durante il suo periodo nel Regno Unito ha lanciato una collezione di vestiti per beneficenza e ha ampliato la sua rete di contatti; nel frattempo ha scritto due libri (uno per bambini, l'altro di cucina per un'associazione londinese), ha provato a produrre un progetto per Netflix, ovvero Pearl, una docuserie animata per ragazzi che però è fallita ancora prima di entrare nel vivo. Come Gwyneth, d'altronde, che ha portato il Goop anche in streaming con parecchio successo.

Le assonanze tra le due donne sono parecchie e in effetti chi le ha paragonate in termini di gusti e propensioni non si è poi sbagliato: il The Tig di Meghan potrebbe assomigliare, quanto meno negli obiettivi e nel target, alla creatura di Paltrow. Tolti i contenuti piccanti a tema sesso, suggerisce qualcuno, la duchessa potrebbe dedicarsi a quelli per famiglie; c'è anche chi si aspetta che il sito possa diventare un manifesto politico, dato che Meghan, da quando è uscita dalla famiglia reale, non ha mai nascosto le sue prese di posizione.

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Sempre che Meghan e il suo team, ovviamente, abbiano davvero deciso di far resuscitare il progetto editoriale della duchessa: non c'è ancora nulla di certo. The Tig nasceva come una costola della vita pubblica di Markle in un periodo in cui la sua carriera da attrice, arrivata all'apice con Suits, stentava a decollare. Le persone che hanno collaborato con lei al progetto hanno fatto presente la sua determinazione e passione nel renderlo un sito interessante, graficamente appetibile e ben scritto. Insomma, prima di diventare una royal influencer, Meghan era già una lifestyle influencer: chissà che non possa ritornare a esserlo, questa volta con un budget stellare a rimpolpare la sua creatura.