Sappiamo tutti che, dopo aver fatto sesso per la prima volta, la membrana dell’imene della donna si rompe, giusto? Sbagliato! Questo modo di vedere la rottura dell’imene è frutto di disinformazione e vecchi preconcetti, che purtroppo ancora oggi persistono. Grazie a diversi studi, ora sappiamo che tale membrana non si rompe durante il primo rapporto sessuale, bensì si lacera in maniera naturale nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza, e non impedisce in alcun modo i rapporti sessuali o l’utilizzo di tamponi e coppette. Ma prima di fare confusione, procediamo per gradi.

Che cos’è l’imene? Facciamo chiarezza

L’imene è una membrana composta da tessuto mucoso ed elastico, che si trova all’apertura della vagina. Tale membrana è presente sin dalla nascita (salvo determinate patologie, che però non rappresentano la normalità) e non copre totalmente la vagina: in caso contrario, sarebbe impossibile mestruare, poiché il sangue sarebbe ostacolato da questa barriera. Questo vuol dire che l’imene presenta già dei buchi o aperture, già dalla prima infanzia. Infatti la sua funzione principale è quella di proteggere la vagina dalle feci. Per questo la membrana, nei primi anni di età, è molto rigida e serve a evitare che le bambine contraggano patologie e infezioni in quest’area. Quando, a circa 3 anni di età, il compito dell’imene è pressoché finito, lo stesso inizia a lacerarsi e va naturalmente scomparendo.


Quando si rompe l'imene si perde la verginità?

Alla luce di quanto detto, possiamo affermare con certezza che la rottura dell’imene non ha niente a che vedere con la deflorazione. O meglio, l’imene inizia a rompersi già dall’infanzia, per cui con la penetrazione non si causa un trauma così forte. Quando si fa sesso per la prima volta, l’imene è già quasi del tutto scopmparso in maniera naturale e spontanea. Alcune donne, invece, hanno una membrana molto più elastica e meno fragile: per questo motivo si rompe del tutto solo dopo anni di attività sessuale.

Perché perdere la verginità fa male?

Di solito associamo alla rottura dell’imene il dolore avvertito durante le prime esperienze di rapporti fisici. Tuttavia, abbiamo visto che l’imene arriva al primo amplesso già quasi del tutto lacero, per cui non può essere questa la causa del fastidio. Chiariamo, innanzitutto, un concetto: la prima volta non sempre fa male, nella maggior parte dei casi, anzi, è indolore. Ma se doveste avvertire fastidi, l’origine è da attribuirsi ad altro. Per esempio alle pareti vaginali strette, o a un’eccessiva sensibilità in quest’area. Anche la poca lubrificazione gioca un ruolo chiave, e nei casi più estremi il dolore può essere sintomo di altre patologie. C’è poi da considerare la componente psicologica in tutto ciò. Per anni alle ragazze è stato inculcato che fare sesso è doloroso, e che la prima volta si avverte un fastidio di diversa intensità a seconda della propria soglia di sopportazione. Questo fa sì che le donne arrivino agitate e impaurite alla loro prima volta, e tale ansia e stress causano rigidità. È proprio la mancanza di elasticità, infine, a provocare il dolore (soprattutto quando non si sentono del tutto pronte al rapporto).

Prima volta e sangue: cosa c’entra con la rottura dell’imene?


Spoiler: assolutamente niente. La rottura dell’imene raramente comporta del sangue. Ma allora perché, la prima volta, la donna tende a sanguinare? Anche qui siamo di fronte a un luogo comune, una credenza popolare che di esatto ha poco e niente. Innanzitutto, non è vero che tutte le donne sanguinano durante il primo rapporto sessuali. Quelle a cui succede, però, non vuol dire che hanno lacerato l’imene. Molto spesso la causa di queste perdite è da cercarsi altrove. Non è raro che la prima volta i delicati tessuti vaginali vengano sottoposti a stress e sollecitazioni, che possono danneggiarli. Una penetrazione brusca e violenta, e una scarsa lubrificazione dell’area, comportano la fuoriuscita di sangue. Basti pensare al fatto che, anche dopo aver perso la verginità, in caso di sesso eccessivamente impetuoso, molte donne possono sanguinare.

Come si fa a capire se si è rotto l'imene?


Ma quindi che indizi abbiamo per capire se l’imene è rotto o meno?
Non sempre tale membrana è visibile, e quando la si può notare ci appare in due modi. Può presentarsi come un anello di tessuto, dello stesso colore della parete vaginale, posto alle porte della vagina. Oppure si possono intravedere dei resti di tale tessuto, simili a sporgenze dal colore rosa-rossastro. Come abbiamo già detto, la definitiva rottura dell’imene non comporta sanguinamento, per cui per capire se questo è integro o no, non ci resta che controllare. Se da soli non riusciamo a venirne a capo, è sempre meglio rivolgersi a un medico competente. In questi casi chiedere aiuto a un ginecologo di fiducia è sempre la scelta migliore.