Il futuro non è binario: stiamo assistendo a una rivoluzione di genere. Da una parte c’è chi sente il bisogno di dare un nome alle cose, dall’altra chi rifiuta le etichette.

Come si può definire una persona che ha la vagina, ma si sente uomo, a cui piacciono le donne e si atteggia in modo androgino ma non ha alcuna intenzione di fare una transizione per diventare maschio? O chi è nato intersessuale (succede a due persone su mille!), gli è stato assegnato il sesso maschile ma si sente una donna e preferisce che le si rivolga al femminile? Il tema è super complesso.

Partiamo dai fondamentali! Se sei confusa sulle terminologie, forse non sai bene cosa significhi gender fluid, o quale sia la differenza tra sesso e genere, tra orientamento sessuale e identità di genere. Per cominciare, ricordati che in alcuni casi il significato di questi termini non è scolpito nella pietra, ma cambia a seconda del contesto. La dottoressa Liz Powell, psicoterapeuta queer portavoce del movimento sex positive, ci aiuta a comprendere meglio 26 termini che usiamo per definire sesso, genere, orientamento e preferenze sessuali.

1. Sesso

Il sesso è un carattere biologico che viene determinato alla nascita. Pensi che esistano solo due sessi, maschio e femmina? Questa visione binaria sta per essere superata. Non tutte le persone nascono con un set di genitali maschili o femminili: ci sono decine di condizioni anatomiche per cui i genitali interni e esterni si presentano ambigui. Il sesso quindi viene attribuito dai medici alla nascita. La dottoressa Powell spiega che definire il sesso rispetto al genere è un’area molto complicata, visto che molte persone si chiedono se abbia senso pensare a queste due cose come aree separate. “Quando parliamo del sesso di una persona intendiamo il sesso che gli è stato assegnato alla nascita, rispetto ai genitali esterni” spiega la dottoressa.

2. Genere (o gender)

Il sesso è un aspetto biologico, mentre il genere è un costrutto sociale. “Ciascuno percepisce il proprio genere indipendentemente dal fatto di essere di sesso maschile o femminile. Alcuni si sentono una via di mezzo o nessuna delle due cose.” spiega la dottoressa Powell. La teoria del gender vuole superare gli stereotipi sociali legati al genere maschile e femminile, affermando che entrambi vanno trattati allo stesso modo senza creare stereotipi legati al genere (ad esempio vestire di rosa le femmine o vietare ai bambini maschi di giocare con le bambole).

3. Cisgender

O semplicemente Cis, si riferisce alle persone la cui identità di genere corrisponde al sesso assegnato alla nascita. Ovvero se hai la vagina e ti senti femmina o se hai il pene e ti senti maschio.

4. Cishet

È l’abbreviazione di cisgender heterosexual (cisgender eterosessuale). In questa definizione viene introdotto l’orientamento sessuale. Sempre partendo dal presupposto che se ti piacciono gli uomini, o le donne, o entrambi, o non sei in grado di stabilire una preferenza netta, ci sta e non devi fartene un problema. Sei Cishet se hai la vagina, ti senti donna e ti piacciono gli uomini. O se hai il pene, ti senti uomo e ti piacciono le donne.

5. Trans

È l’abbreviazione di transgender o transessuale. “Trans è una condizione in cui il sesso attribuito alla nascita non corrisponde al genere” spiega Powell. Un uomo transgender è una persona nata con i genitali femmilili (o a cui alla nascita è stato imposto il sesso femminile) e a un certo punto della sua vita ha manifestato un’identità di genere maschile, ad esempio Chaz Bono, il figlio di Cher. Una donna transgender è una persona mata maschio che sta facendo una transizione verso un’identità di genere femminile (per esempio LaVerne Cox). Ricorda che rivolgersi a una persona transgender utilizzando il pronome che non corrisponde al suo genere, è una grave mancanza di rispetto. Chaz è un lui e LaVerne una lei.

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David McNew//Getty Images

6. Queer

Queer o Genderqueer è qualcuno che rifiuta la visione binaria del genere, perché non si sente né maschio, né femmina. Può sentirsi entrambi o nessuno dei due. La dottoressa Powell è una di questi: “Io mi considero genderqueer, perché a volte mi sento una donna, altre un uomo a cui piace vestirsi con abiti femminili. È complicato!”

7. Genderfluid

È una persona che percepisce il suo genere in modo fluido, accettando che possa cambiare nel tempo o a seconda delle situazioni. “Le persone genderfluid si ritrovano a cambiare tra diverse rappresentazioni e identificazioni” spiega la dottoressa Powell. “Un giorno possono sentirsi uomini, un altro donne, un giorno particolarmente maschili, un altro più femminili, e muoversi tra queste due espressioni del loro genere”. In genere, nelle lingue che lo consentono, usano pronomi neutrali rispetto al genere, come they/them in inglese. In italiano non esiste il neutro e storicamente si usa il maschile per definire, ad esempio, gruppi in cui ci sono sia maschi sia femmine. Nei paesi anglosassoni si sta imponendo anche la prassi di usare il femminile quando non si è sicuri del sesso, per esempio parlando del feto prima che nasca. Se ti trovi davanti a una persona genderfluid, la cosa più pratica e rispettosa per non fare gaffe, è chiedere a lei o a lui come preferisce che ci si rivolga.

8. Agender

Chi rifiuta di appartenere a un genere viene definito in molti modi: agender, nogender, non binario (Non-binary). “Sono tutti termini ombrello per chiunque voglia sfuggire a una definizione di genere” spiega Powell.

9. Intersessuale

Le persone intersessuali o intersex sono nate con un set di genitali ambiguo. Per esempio con i genitali esterni femminili (la vagina) e quelli interni maschili (le gonadi). Oppure con un pene e l’utero. O magari l’anatomia non corrisponde ai cromosomi sessuali. Normalmente il sesso viene attribuito alla nascita dai medici, ma c’è un movimento che punta a lasciare le persone vengano lasciate libere, prima delle pubertà, di decidere il proprio sesso. La Intersex Society of North America ha individuato decine di condizioni classificate come intersessuali e la loro incidenza (qui trovi la lista completa). Per darti un’idea, una persona su 100 nasce con un’anatomia che non corrisponde allo standard per il quale viene attribuito il sesso maschile o femminile. Circa 2 persone su 1000 alla nascita vengono sottoposte a interventi chirurgici per “normalizzare” l’apparenza dei genitali. Una persona su 1.666 nasce non XX e non XY. Una su mille nasce con la sindrome di Klinefelter, un’anomalia cromosomica XXY. Altre condizioni più rare si verificano ogni dieci o centomila nascite: pur non essendo comuni vanno comunque regolamentate. Per questo il tema sull’intersessualità è molto attuale e va approcciato da tanti punti di vista: medico, psicologico, legale.

10. Orientamento sessuale

È un concetto che non ha niente a che vedere con l’identità di genere. Molte persone non binarie o transessuali di solito si considerano gay o bisessuali, ma non bisogna darlo per scontato. Molte persone con differenti identità di genere si considerano eterosessuali, o rivendicano il diritto di non doversi auto-etichettare (e chiedono che non sia la società a farlo).

11. Eterosessuale

Una persona che si sente attratta da persone del suo stesso sesso. Per esempio una donna da un uomo, e viceversa.

12. Omosessuale

Chi si sente attratto da persone del suo stesso sesso: si usa gay per gli uomini e lesbica per le donne. Ok lo sapevi già, ma per completezza meglio specificare. Essere omosessuali, nel 2018, è un reato in un terzo dei paesi del mondo.

13. Pansessuale

È una persona che è attratta dalle altre persone indipendentemente dal genere. Che differenza c’è rispetto a chi si definisce bisessuale? Chi è pansessuale non tiene in alcune considerazione, come fattore discriminante, il fatto che la persona abbia un pene o una vagina, ma si sente attratto o si innamora di lei o di lui solamente in quanto persona, indipendentemente dai caratteri sessuali.

14. Bisessuale

Sono persone attratte da entrambi i generi. È un pensiero comune che la bisessualità rinforzi la teoria del genere binario, o che le persone bisessuali siano attratte solo da cisgender. Nella realtà le persone bisessuali sono attratte sia da persone del loro genere, sia da altri generi che non devono essere per forza etichettati come maschili o femminili (per esempio queer).

15. Sapiosessuale

È qualcuno attratto dall’intelligenza, più che dal genere o dal loro sesso genetico. È un termine abbastanza recente: dal 2014 il sito di incontri OkCupid l’ha introdotto nei suoi parametri di affinità elettiva, assieme ad asessuale e queer, per farti capire come queste preferenze siano state prese in considerazione solo ultimamente. Conoscerle aiuta l’inclusione! PS: se pensi di essere Sapiosessuale c’è l’app di dating che fa per te: si chiama Sapio e tiene in grande considerazione l’intelligenza, le passioni, gli interessi delle persone con cui ti mette in contatto.

16. LGBTQIAPK

Le variazioni di questo acronimo sono tantissime, da LGBT in avanti. Una delle forme più inclusive tiene assieme lesbiche, gay, bisex, trans, queer, intersessuali, asessuali, poligami e kinky.

17. Kink

Sapevamo che l'avresti chiesto! Kink o kinky è il termine che si usa per definire chi ama le pratiche sessuali non convenzionali (anche qui, bisognerebbe capire su che base il missionario è convenzionale e picchiettarsi a vicenda con un battiscopa non lo è), note anche come NCSA (non conventional sexual activities) tra cui c'è il BDSM.

18. BDSM

Sta per bondage, sottomissione e dominazione, sadomaso. Tutte pratiche divenute molto pop con Cinquanta sfumature di grigio.

19. Monogamia

I monogami sono persone che preferiscono legarsi a un solo partner per un lungo arco di tempo. Non è semplice dare una definizione neutrale dal giudizio morale o dalla religione. Per lungo tempo si è considerata monogama l’unione matrimoniale tra un uomo e una donna: pura ipocrisia, se pensi a quanti tradimenti si consumino all’interno del matrimonio. Oggi la definizione andrebbe eventualmente estesa alle unioni gay. Per aiutarti a metabolizzare meglio il concetto ci pensa la natura a semplificare: molti animali si scelgono un partner per la vita, anche senza un anello al dito.

20. Bigamia

Si definiscono bigame le persone che stanno, anche per lungo tempo, con due partner contemporaneamente. In genere nella nostra società la bigamia è associata all’adulterio, cioè chi tradisce il partner ufficiale con un amante. Forse non sai che in Italia la bigamia “matrimoniale” è un reato: chi si sposa con due persone rischia fino a 5 anni di reclusione.

21. Poligamia

È poligamo chi sceglie di stare con più partner. Nella cultura islamica la poligamia è consentita dalla legge: un uomo può avere più mogli (in questo caso si parla di poliginia). Mentre viceversa la poliandria è vietata in moltissime culture, che proibiscono alle donne di avere più mariti contemporaneamente.

22. Poliamore

È una corrente di pensiero che rifiuta la monogamia come costrutto sociale e ammette che si possano avere più relazioni contemporaneamente, sentimentali o sessuali, in cui tutti i partner sono consapevoli e nessuno si senta tradito o sopraffatto. Le coppie aperte, per esempio, sono poliamorose.

23. Drag queen

È un’artista, in genere di sesso maschile, che si traveste con abiti iper-femminili, si trucca in modo esagerato e appariscente, e si esibisce in spettacoli di canto e ballo. RuPaul è una delle drag puù famose della scena pop. Quando a travestirsi è una donna si parla di Faux queen o Faux drag o Drag king. E l’orientamento sessuale delle drag? Anche qui i preconcetti cercano sempre di fare capolino: non dare per scontato che tutte le drag siano omosessuali o transessuali, ce ne sono anche di etero!

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24. Travestito

È un termine molto obsoleto. In genere si parla di travestitismo quando una persona ama vestirsi in modo da camuffare il suo sesso biologico e sembrare del sesso opposto, cioè un uomo vestito da donna e viceversa. Questo concetto presuppone che si accetti la visione binaria del genere, con tutti gli stereotipi che si trascina dietro. Dare del travestito a una drag potrebbe offenderla a morte! Proprio RuPaul una volta ha chiarito: "Io non faccio finta di essere una donna! Quante donne conoscete che riescono a camminare su un tacco 12, che indossano parrucche alte un metro e venti, e vestiti aderentissimi? Non mi vesto come una donna, mi vesto come una drag queen!”

25. Androgino

Chi ha caratteristiche maschili e femminili. Questo tipo di ambiguità riguarda perlopiù le sembianze, ma anche i comportamenti. Molte persone intersessuali o ermafrodite sono androgine. Tilda Swinton e la modella intersex Hanne Gaby Odiele sono celebrità androgine.

26. Ermafrodita

Alcune persone alla nascita nascono con un set completo di caratteri sessuali sia maschili sia femminili, cioè hanno sia l’utero e le ovaie, sia le gonadi che producono spermatozoi. In teoria quindi possono riprodursi come maschi o come femmine. Esteriormente può avere il pene, la vagina, o entrambi, magari non completamente sviluppati. Con la pubertà si sviluppano i caratteri sessuali secondari di tutti e due i generi: baffi, seno, ciclo mestruale, un notevole squilibrio ormonale. Per questo in genere gli ermafroditi, come gli intersessuali, vengono corretti alla nascita in maschi o femmine al 100%. Non sempre, però, il sesso assegnato corrisponde al genere a cui la persona sente di appartenere.

Questo articolo è stato parzialmente tradotto, adattato e implementato dall'originale apparso su Cosmopolitan.com