In italiano, quando si accostano parole che esprimono concetti contrari – o comunque in forte antitesi tra di loro, all’interno della medesima locuzione si ottiene un ossimoro. Nel 2023, l’ossimoro è diventato la figura retorica preferita della moda. Questo perchè quello appena trascorso è stato l’anno del Quiet Luxury, uno stile di abbigliamento di «lusso», e quindi molto pregiato, ma al contempo «silenzioso», in quanto non esplicitato da loghi o altri elementi di carattere vistoso, che comprende anche Old Money e Recessioncore. Inaugurato il 2024, l’estetica fondata sugli OOTD di Sofia Richie e Kendall Jenner, le puntate di Succession e le sfilate di The Row sembra determinata a restare in tendenza, come dichiarano gli esperti del settore su magazine di moda influenti, da Vogue a The Cut.

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A tracciare il miglior ritratto della situazione è un articolo di Beatrice Hazlehurst apparso su Coveteur al crepuscolo del 2023. Nel testo, l’autrice riconosce come l’ossessione per le linee pulite, le palette neutre e le tenute monocolore sembri aver ridotto ai minimi termini la percentuale di divertimento nella moda. Ma davvero il Quiet Luxury può uccidere la creatività? Per rispondere alla domanda, Hazlehurst ha riportato i pareri di alcuni addetti al settore.

La prima è quella di Kendall Becker, consulente e trend forecaster, che riconduce l’ascesa del Quiet Luxury allo scenario socio-economico attuale. Evidenzia come l’inflazione e i licenziamenti di massa abbiano determinato una repentina diminuzione dei budget per gli acquisti e, di conseguenza, indotto le persone a comprare meno, prediligendo prodotti di qualità. Contemporaneamente, la grande incertezza finanziaria ha contribuito ad accrescere l’infatuazione per la ricchezza e per un determinato lifestyle. L'auspicio di Becker è che presto «si riesca a trovare un equilibrio tra il minimalismo e la pressione delle tendenze» perché «la creatività nella moda è fondamentale, ma lo è anche la vestibilità».

Anche Ohad Seroya, co-founder e direttore creativo del brand di abbigliamento occasionwear Retrofête, ricorda che «sia l’abbigliamento minimalista sia quello massimalista ti fanno sentire confident e potente a proprio modo». In altre parole, l'uno non esclude l'altro. Al contrario, considerata la netta direzione intrapresa dai grandi player del mercato, marchi indipendenti come Retrofête, incentrati sulla creazione di vistosi abiti e accessori per party ed eventi speciali, potrebbero avere la loro occasione.

Ma è Haile Lidow, stylist e direttrice creativa dietro Lidow Archive, a riconoscere il vero grande potenziale di Recessioncore, estetica Old Money e simili. Secondo lei, quello che stiamo vivendo è il momento giusto per riportare l’attenzione sulla qualità dell’artigianato, troppo a lungo sacrificata dall’iper-produzione al solo scopo di accrescere i margini di guadagno. «Potrebbe costringere i marchi di moda a tornare a lavorare sulla forma», dice, presentando il ritorno del minimalismo come pretesto per elaborare nuove tecniche, ideare nuove texture o sviluppare nuovi concept. In altre parole, per ritrovare, invece che abbandonare, la creatività.

In conclusione, la verità è che il Quiet Luxury potrebbe uccidere il divertimento nella moda, ma se il sistema saprà relazionarsi in modo costruttivo con esso, di certo non accadrà.