Quando eravamo alle superiori era il massimo: la cosa migliore era essere stati in vacanza a New York (o meglio ancora in California) o avere un amico abbastanza gentile da pensare a te mentre era lì. E quando aprì in centro a Milano da tutta Italia accorrevano adolescenti accompagnati dai genitori per mettersi pazientemente in fila in attesa di entrare in quella nuvola di profumo. Le felpe, le maglie, le camice con l'alce disegnata e la scritta Abercrombie And Fitch ora ci potranno sembrare solo la prova di quanto eravamo stupidi (e spocchiosi) a 15 anni, ma allora erano uno status symbol di coolness. Per non parlare poi dei negozi completamente bui con musica a palla, un profumo intenso da capogiri e modelli a torso nudo che girovagavano senza meta molleggiando: praticamente l'inferno per le mamme fuori dai camerini. Ma che fine ha fatto Abercrombie And Fitch? Il brand statunitense fondato da da David T. Abercrombie è sparito assieme al nostro apparecchio per i denti? Non proprio, ma ora ci pensa un documentario Netflix a far luce sulla faccenda.

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Justin Sullivan//Getty Images
Un negozio Abercrombie and Fitch a San Francisco

Basta guardare il nuovo trailer di White Hot: The Rise & Fall of Abercrombie & Fitch per capire che la vicenda è molto più intricata di quello che le nostre giovani menti adolescenziali potessero anche solo immaginare. Il documentario apre il vaso di Pandora di un'organizzazione apparentemente radicata nella «discriminazione a ogni livello». Già, non solo ci sono stati episodi particolarmente offensivi nei confronti dei clienti asiatici, ma nel 2003 è stata intentata un'azione collettiva contro il brand per pratiche di assunzione discriminatorie. L'esclusività, del resto, era parte integrante del successo di Abercrombie: tutto era costruito per farti desiderare di essere come i ragazzi delle sue pubblicità, rigorosamente bianchi, bellissimi, ricchi e presentati come il volto migliore dell'America. Ma si andava oltre: non era solo esclusività, era esclusione vera e propria, discriminazione, razzismo e, ovviamente, classismo portato al suo.

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Oggi i pilastri su cui si reggeva A&F sembrano non reggere più tanto che il brand è in perdita, ma il documentario Netflix fa emergere anche tutta l'ipocrisia della nostra società. «Non hanno inventato il male. Non hanno inventato la classe. Li hanno solo ben confezionati», si sente dire nel trailer ed è proprio così. In fin dei conti dentro a quel sacchetto di carta con il torso nudo e la testa mozzata non importava poi molto cosa ci fosse ed è facile raccontarci che oggi le cose sono cambiate davvero.