Presso lo Spazio delle Culture al MUDEC di Milano, Levi's ha presentato Icons, Innovations & Firsts. Stories of Heritage and Progress from the Levi’s Archives, una mostra che celebra la storia del capo d'abbigliamento più celebre del ventesimo secolo. Tracey Panek, storica e curatrice della mostra, ha selezionato capi provenienti dagli archivi di San Francisco, città natale del brand, per raccontare il ricco e affascinante patrimonio del marchio, evidenziando l'evoluzione e l'impatto dell'iconico blue jeans, dalla sua invenzione nel 1873 a oggi. Attraverso le sezioni della mostra, come "Icons" con capi di Steve Jobs e Albert Einstein, "Innovations" che illustra le avanguardie che ha guidato nel tempo brand, "Firsts" che presenta l'iconico blue jeans originale per uomini e, successivamente, per donne, i capi d'archivio pionieristici invitano i visitatori a immergersi nel DNA del marchio.

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Courtesy Levi's
Il primo Levi’s mai indossato da una donna e il ritratto della donna che l’ha indossato, Viola, negli anni 30

Levi's, fra innovazione e iconicità

Il percorso espositivo invita i visitatori a esplorare l'evoluzione del blue jeans moderno, partendo dalla sua rivoluzionaria invenzione nel lontano 1873, dai primi jeans dotati di rivetti fino ai 501 indossati da Steve Jobs insieme alle sue indimenticabili bretelle e il chiodo di Albert Einstein conservato sotto teca per preservarne l'odore di pipa di cui è ancora intriso. Passando quindi per i primi jeans indossati da una donna, dalle collaborazioni storiche da Valentino a Google.

Tracey Panek ha spiegato a Cosmopolitan che ogni aspetto della storia di Levi's è interconnesso e contribuisce alla sua iconicità e innovazione nel settore del denim. Tra i pezzi esposti, ce n'è uno che emoziona particolarmente Panek: il 9 Rivet Jean, considerato il primo jeans moderno, risalente al 1873-1874. «Questo jeans rappresenta il punto di partenza della nostra storia, mostrando come un'idea innovativa possa trasformarsi in un'icona duratura. Inizialmente pensavamo che fosse un altro modello il più antico, ma grazie alle ricerche attorno a questa esposizione siamo stati in grado di retrodatarlo e scoprire che era lui il più antico di tutti», ha condiviso Panek.

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Courtesy Levi's
I 501 disegnati da Andy Warhol

«Le sfide nell'organizzazione della mostra non sono mancate», ha raccontato la curatrice: dalla logistica nel trasporto dei preziosi capi d'archivio alla ricerca dei pezzi più emblematici, ogni dettaglio è stato curato con attenzione per offrire un'esperienza coinvolgente ai visitatori.

La mostra non si limita a guardare al passato, ma offre anche uno sguardo al futuro, ha sottolineato Panek. «Ogni innovazione e ogni icona del passato ci ispira a pensare al futuro». Lo ha confermato anche Paul Dillinger, VP e Responsabile dell'Innovazione del Design Globale di Levi Strauss & Co, sottolineando l'impegno di Levi's verso la sostenibilità attraverso progetti come la capsule Well Thread e l'uso di materiali organici e riciclati.

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Courtesy Levi's
Un paio di Levi's creati interamente con materiale circolare


«Dobbiamo trovare modi per mantenere la nostra eredità mentre ci spingiamo verso il futuro» ha spiegato Dillinger, il cui sogno è di creare un futuro in cui la moda sia sia esteticamente bella che sostenibile: «Vogliamo dimostrare che è possibile realizzare capi d'abbigliamento ecologici senza compromettere lo stile o la qualità».