Il viaggio affascinante del gruppo di intellettuali inglesi negli anni '20 del 900, The Bloomsbury Group, è stato l'incipit di Kim Jones per Fendi. L’inclusività totale di Pier Paolo Piccioli da Valentino; la celebrazione del genio ribelle di Glenn Martens nei plissé psichedelici e gotici per Jean Paul Gaultier. La settimana della Haute Couture parigina si conclude in bellezza nonostante le allerte ancora alte della pandemia, i mercati contratti e le disdette last minute degli atelier dal calendario ufficiale.
Per fare il recap approfondito delle tendenze sfilate alta moda di Parigi, serve tornare indietro di due step. C’è chi ancora pensa che l’Haute Couture riguardi un ristretto gruppo di fortunatissime e fortunatissimi. Può anche darsi, ma la risonanza di un comparto così peculiare dei brand è allo stesso tempo un'occasione per poter esprimere il proprio potenziale artigianale e ampiezza di visione. È il momento perfetto durante il quale i Direttori Creativi possono cimentarsi su un terreno non recintato per dare corpo a sogni altrimenti destinati a rimanere schizzi e appunti di art-book salvati nelle cartelle digitali nei tablet, invece di entrare dritti nelle nostre wish-wish-list. E tra un ricamo realizzato a mano grazie a un numero impressionante di ore, tinture delicatissime e chilometri di seta e organza, affiorano sempre più chiaramente quelle tendenze che indicano come, nel 2022, anche la moda Haute Couture può indicare nuove strade di quel famoso pensiero laterale che porta al vestito elegante su misura e al concetto di bellezza suprema. Questi abiti meravigliosi, per quanto inarrivabili, sono potenti strumenti di comunicazione e relazione sociale.
Haute Couture 2022, da Parigi torna protagonista lo styling
Non solo il grande abito da sera elegante. Non solo la vestale da dea greca o la guaina seconda pelle. Nell’alta moda 2022, lusso ed eleganza possono andare a braccetto con un concetto di styling, libero e coraggioso. Un assemblaggio tra gli elementi con una forte vocazione all'intrattenimento visivo e scenografico. Pier Paolo Piccioli da Valentino lo mette in atto non solo con la tecnica del color blocking, così tanto apprezzata in passato, ma va oltre, e opta per un rapporto di contrasto tra materiali e volumi, tra abito lungo con spacco bianco e pantaloni in paillettes. Virginie Viard per Chanel Haute Couture rielabora il concetto della celebre giacca forgiata da Mademoiselle in preziosi varianti: lunghe e corte, femminili e maschili; nemmeno lei però rinuncia all’azzardo della scomposizione della silhouette con le preziose incrostazioni su tulle colorato del crop top e i pantaloni harem dal maxi fiocco immacolato. Infine è Giambattista Valli, re indiscusso del tulle romantico maneggiato come nuvola, a scegliere di assemblare con uno styling di contrasto pantaloni loose disco al semi castigato vestito lungo bianco profilato da rouches. Anche questo è couture.
La sacralità degli abiti cerimonia
La purezza dell’eleganza essenziale. Il minimalismo delle forme e la fluidità dei tessuti. I dettagli quasi sacri nascosti nelle cuciture, nei drappeggi, nei tagli inconsueti. Le silhouette della alta moda parigina tornano ad apprezzare la figura ieratica e sacra di una donna divina e intoccabile. Il bianco immacolato degli abiti tonaca di Christian Dior by MariaGrazia Chiuri e di Stéphane Rolland incontra il nero sacerdotale in velluto by Daniel Rosberry per Schiaparelli. E in una liturgia psicomagica l'eleganza si epura del superfluo per concentrare le proprie energie su elementi scelti e chiari. Dunque perfetti.
I vestiti eleganti HC tra forme over e palette vibranti
Azzurro, bluette, indaco. Fucsia, rosa, rosso geranio e lilla. Nello scorrere le palette delle collezioni di alta moda parigina emergono spesso due tonalità così distinte tra loro eppure così meravigliosamente complementari, perfette a declinare silhouette da sogno degne di questo nome: esagerate, presenti, egocentriche. Sono le abbondanti mantelle dalle maniche arricciate di Valentino, sono le coccarde arroccate sulle spalle dell’abito con strascico di Elie Saab. È la monospalla allungata dell’abito lungo dei Viktor&Rolf, il duo di designer olandesi specializzati in metamorfosi dei corpi concettuali e surreali.
Lingerie a vista, tra corsetti e bustier anche la Haute Couture si mette a nudo
Kim Jones per Fendi Haute Couture celebra Roma coadiuvato da un set particolarmente futuristico curato da Bureau Betak, dove i codici storici della città eterna sono riletti grazie a giochi di neon bianchi contrapposti a decisi chiaroscuri. Il designer inglese costruisce l'80% degli abiti della collezione intorno al busto della silhouette femminile ponendo così al centro l'unico elemento strutturale che conta veramente, il corsetto bustier. Anche Daniel Rosberry per Schiaparelli nel prendere in analisi la couture sartoriale secondo Elsa, del corpo scopre di più di quel che ci si aspetta mantenendo però fermo uno dei capisaldi della figura femminile, il punto vita. A clessidra, sagomato, stretto e fasciato in un doppio gioco di layers, è squisitamente stretch e shaping. Glenn Martens, infine, lo ha scelto per celebrare quello del maestro Jean Paul Gaultier all’interno del nuovo percorso moda della maison, Atelier Gaultier. Uno spazio libero di ospitare designer diversi per allenare sguardi e letture alternative dei codici dell’enfant prodige. Dopo Chitose Abe di Sacai, è stato il turno del belga Martens, già al comando di Diesel e Y/Project. Non più un bustier in raso rosa stringato e ben stretto, ma la sua estensione più fluida sotto forma di abito da perfetta Cyberbaba.
Sfilate Haute Couture 2022, il completo elegante
Quanto può essere couture un completo giacca e pantalone? Tanto. Al punto da prendersi tutto lo spazio che merita un ensemble così classico, eppure così interpretato nei secoli, come il tailleur. L’Haute Couture parigina 2022 ne ha testato le proporzioni, per difetto e per eccesso, spostandolo di fatto nella rosa dei grandi classici dell’alta sartoria. La collezione Haute Couture di Azzaro è un’ode alla combo giacca e pantalone in chiave lucida e liquida grazie al raso di seta lucidissima. La proposta di Alexander Vauthier è una rilettura generosa del completo tre pezzi giacca, gilet e pantaloni con pence e rever iper amplificati. Infine il divertissement sartoriale di Viktor&Rolf, letteralmente ispirato alla figura di Dracula di inizio 900, mostra spalle allungate pronte ad appoggiarsi su quelle vere una volta estratta l'ingegnosa struttura interna disegnata ad hoc.
