Invece di scartare, aggiusta, sistema, ripara. Trovare un equilibrio nelle nostre abitudini sostenibili tra necessità e gratificazione in un’ottica circolare assomiglia sempre di più a un’equazione di astrofisica invece che a una semplice routine. Eppure non è così difficile. In Giappone, ad esempio, l’arte del kintsugi, riassemblaggio dei cocci rotti con oro fuso, diventa una pratica quasi filosofica che aggiunge all'oggetto un valore poetico speciale. L’arte del rammendo è materia di riflessione persino degli artisti che espongono in gallerie e musei. C'è il lavoro di Lee Mingwei che con l’installazione The Mending Project, esposta anche alla Biennale di Venezia nel 2017, conta non solo sulla partecipazione dei visitatori di cui sistema con ago e filo capi d’abbigliamento bisognosi di ritocco, ma punta in un disegno più grande a collegarli tra loro in uno scambio simbolico e celebrazione della collettività. Perché solo insieme, uniti e collegati possiamo fare la differenza.

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Questo però è solo lo spunto per prendere confidenza con l'argomento di oggi. Fuori dai musei e dalle gallerie d’arte luoghi dove il rammendo e la riparazione sono funzionali esistono per davvero. Anche in Italia. Si chiamano Repair Café e si basano su una attività antica: l’arte del rammendo, “mending” in inglese, si pratica su piccoli grandi oggetti di uso quotidiano che non meritano di esaurire troppo presto la loro funzione originale. Oggi applicarlo ha un doppio valore.

  • Allunga la vita degli oggetti, dal piccolo elettrodomestico, al computer ai vestiti
  • Serve a mettere a disposizione un proprio talento al servizio degli altri. Cosa sai fare? Vieni a farlo ai Repair Café

Cosa sono i Repair Café e come funzionano

Questo fenomeno così in ascesa in Italia è nato in Olanda nel 2009 grazie all’intraprendenza di una neo mamma speciale, Martine Postma. Alla vista delle quantità di oggetti scartati perché rotti o inutilizzati da tempo, ha deciso di dargli una seconda chance creando mini eventi a cui partecipare gratuitamente per poterli così riparare e immetterli nuovamente in circolo. Oggi la Repair Café Foundation, sostiene quello che è diventato una movimento ormai diffuso in tutto il mondo. Infatti il numero di questi laboratori “aggiustatutto” sono più di 1500: i paesi con più Repair Café sono i Paesi Bassi, la Germania, il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Canada e l’India. Ma i Repair Café in Italia non mancano. Dal primo Aggiustotutto Repair Cafe di Roma, sono seguiti Repair Cafè di Pavia, avviato dall’irlandese Mike Kanavagh, a Bologna c’è R.U.S.K.O, mentre in Trentino- Alto Adige, a partire dalle province autonome di Bolzano e Trento, se ne contano ben cinque. A Venezia poi i Repair Cafè cambiano location ogni volta, dai bistrò alle librerie.

La moda sostenibile e l’arte del rammendo creativo

Prendersi cura di ciò che si ha cercando di dare un valore a qualcosa che non lo avrebbe più. Un maglione bucato o un jeans strappato o anche un cuscino, una poltrona o una borsa sono oggetti che possono tornare ad avere una vita nuova

Paola Pellino oggi di mestiere fa La Guardarobiera, un nome curioso che rimanda a una professione un po’ dimenticata. Un tempo guardarobiera significava essere l’addetta alla cura del guardaroba, una figura molto diffusa durante il secolo scorso nelle case private dell’alta borghesia. Recuperare questo nome per Paola è stato come far riaffiorare una nuova sensibilità nei confronti di abiti e accessori con l’idea di prolungarne la vita in un’ottica di bellezza, poesia e sostenibilità. Dopo svariati lavori e un incontro fulminante a Parigi con Tom of Holland, specialista del rammendo creativo, Paola ha ritrovato la dimensione perfetta. I suoi corsi (anche online) sono moto partecipati e insegnano a cogliere il fascino del tempo grazie a una guida verso piccoli gesti di cura.

Il ricamo creativo di Miriam Cozzi, è un rammendo visibile da mostrare con orgoglio

Nella sua prima vita Miriam Cozzi è stata una geologa, nella seconda, quella di oggi, è una ricamatrice molto appassionata con una formazione solida e specializzata nelle lavorazioni per l’alta moda. I suoi approfondimenti in materia l’hanno portata a studiare al Conservatoire des Brodeiries de Luneville e alla Broderie d'Art all'Ecole Lesage di Parigi. Ricamando Miriam ha scoperto di mettere in connessione mani, mente e cuore, raccogliendo così in un unico mondo il viaggio, la pazienza, lo studio e la passione. Tutte qualità che rendono autentica la sua vita.

Gli abiti da sposa di Atelier Emé Re-love in collaborazione con Mending for good

La moda degli abiti da sposa vintage, d’archivio e riadattati comincia a farsi strada anche qui da noi. Non solo rappresentano un legame poetico con il passato, ma incarnano una nuova visione e concezione del matrimonio. È tempo di rivedere e ripensare in un’ottica nuova e circolare il concetto di indossare quell’abito sacro una sola volta nella vita. Gli abiti da sposa Atelier Emé della collezione in edizione limitata Re-love sono un incredibile progetto di co-design circolare con al centro il concetto del rammendo e ricamo creativo, testimone di un percorso formativo e di workshop organizzati da Mending for good insieme ai laboratori artigianali di San Patrignano per la pittura su tessuto e di Manusa per il ricamo handmade. Contestualmente le cooperative coinvolte nel progetto hanno potuto approfondire conoscenze tecniche da mettere a frutto in futuro. Questi incredibili robe de mariée upcycled sono sedici abiti da sposa decostruiti, riassemblati e decorati in creazioni da sogno, romantiche, ricche di disegni variopinti, bouquet acquerellati, applicazioni tridimensionali e ricami ton-sur-ton. Puoi vederli a partire da dicembre 2021 nell'atelier di Milano.