Bene l'impegno per la sostenibilità (anzi, doveroso vista la crisi climatica), ma ormai è chiaro (o almeno dovrebbe esserlo) che senza parità non si va da nessuna parte e che, anzi, le due cose dovrebbero andare di pari passo. Per fortuna, c'è chi se ne rende conto e dà il buon esempio, stiamo parlando di Gucci. La casa di moda fiorentina ha appena festeggiato 100 anni di storia e, nel guardare al futuro, si pone due obiettivi: maggiore attenzione all'ambiente e più impegno per tutelare i diritti delle donne. Se sul tema sostenibilità l'azienda ha già un solido programma e ogni anno redige un report green per fare il punto della situazione, sul piano della parità di genere ha stabilito che serve maggiore impegno. Per questo la vicepresidente e general counsel Antonella Centra, ha annunciato la decisione di Gucci di rendere obbligatorio un "bilancio di genere" annuale, per tracciare un quadro sul ruolo delle donne all'interno dell'azienda, «Uno strumento potente, che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità».

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L'annuncio è stato fatto in occasione del Festival "Eredità delle donne" a Firenze e certifica la volontà di Gucci di incentivare le politiche per la parità, già care alla maison che nel 2013 ha lanciato Chime For Change, un progetto che mira a sensibilizzare sul tema della gender equality e raccoglie fondi da destinare alle donne in difficoltà. Solo pochi mesi fa, poi, la casa di moda ha aderito a Action Coalitions (un'organizzazione contro le disuguaglianze di genere che coinvolge attivisti e società private) le cui proposte sono poi confluite al Generation Equality Forum, l'evento delle Nazioni Unite dedicato ai diritti delle donne. Tutto questo, però, non basta e lo sappiamo bene. «La pandemia», ha spiegato Centra, «ha accentuato problemi di disuguaglianza preesistenti. Per questo crediamo sia importante lavorare tutti insieme verso una direzione comune». Da qui la decisione di pubblicare il bilancio di genere che prenderà in esame la situazione aziendale per quanto riguarda la parità di genere in relazione alle decisioni politiche, alle strategie economiche e finanziarie e alle policy aziendali che influenzano il lavoro dei dipendenti, uomini e donne.

gucci pubblicherà un bilancio di genere per la paritàpinterest
Jared Siskin//Getty Images
Marco Bizzarri

«Con il pieno supporto del nostro Ceo e presidente, Marco Bizzarri, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di analisi approfondita della nostra popolazione aziendale in Italia redigendo il nostro primo bilancio di genere», ha continuato Centra, «Come fatto per la lotta al cambiamento climatico, riteniamo sia fondamentale agire ma dobbiamo essere consapevoli della situazione in cui ci troviamo per generare un vero cambiamento». Questo strumento, tra l'altro, è in linea con la cosiddetta "certificazione per la parità di genere" prevista obbligatoriamente nella legge per la parità salariale approvata proprio oggi in via definitiva. «Il bilancio di genere è uno strumento innovativo, soprattutto nel settore privato, ed è parte fondante della certificazione che è al centro della strategia per la parità promossa dal Ministero per le pari opportunità e la famiglia», ha infatti specificato la vice presidente. Gucci è in prima linea, speriamo sia l'inizio di un circolo virtuoso.