«Non tutte le storie hanno un inizio ed una fine, alcune vivono una specie di eterno presente che brilla di una luce intensa, così forte da non lasciare ombre. Sono stato in questa azienda per 25 anni, e per 25 anni sono esistito ed ho vissuto insieme alle persone che con me hanno intessuto le trame di questa storia bellissima che è mia, e nostra». Con queste parole, nel primo venerdì pomeriggio della primavera, Pierpaolo Piccioli annuncia il suo addio a Valentino.

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La notizia ha lasciato il mondo della moda sotto shock: Piccioli, che aveva iniziato il suo percorso con Maria Grazia Chiuri all'inizio degli anni Duemila e nel 2016 era diventato l'unico direttore creativo del marchio, è considerato uno dei designer più interessanti della sua generazione. Le sue collezioni, emblematiche, romantiche e ricche di colore, verranno ricordate per essere state tra le più influenti degli ultimi giri intorno al sole. Proprio come le collaborazioni instaurate con le celeb, da Zendaya a Florence Pugh e Adut Akech, con l'obiettivo di mettere in discussione i canoni di bellezza tradizionali e gli stereotipi sul corpo delle donne, promuovendo messaggi di libertà e inclusione.

News moda 2024, Pierpaolo Piccioli lascia Valentino

«Tutto è esistito ed esiste grazie alle persone che ho conosciuto, con cui ho lavorato, con cui ho condiviso sogni e creato bellezza, con cui ho costruito qualcosa che appartiene a tutti, e che resta immutabile e tangibile. Questo patrimonio d’amore, di sogni, di bellezza e di umanità, lo porto con me, oggi e per sempre», ha continuato il designer, «È stato un privilegio e un onore condividere il mio percorso, e i miei sogni, con voi».

Non si sa quali siano i progetti del designer per il futuro. Quel che è certo è che, come ha risposto alla domanda «Come ti senti?» di sua figlia Stella, appena due anni nell'anno della nomina di Piccioli a direttore creativo di Valentino e ora vicinissima ai 18, ha risposto: «Giovane e libero». Lasciando così il più bel ricordo di sé e della sua visione della moda nel mondo.